1 ottobre 2013

L'INTERVISTA



Certamente i soliti detrattori cercheranno di demolire, con poche parole, le considerazioni da noi sopra espresse, magari accusandoci di fare la solita campagna contro la politica locale. Per questo e per aiutare i concittadini a riflettere sulla reale situazione del nostro paese abbiamo accolto l’invito ad un confronto con Anna Primus che attualmente vive a Venzone ma ha trascorso la sua infanzia all’estero per poi lavorare a lungo nel settore turistico, apprendendo molto e qualificandosi come operatrice turistica, attività che tuttora svolge.

In quale settore opera e da quanto tempo?

Sono operatrice turistica con decenni di esperienza, di cui parecchi nella Germania del Nord, dove ho potuto approfondire la mia professionalità e conoscere a fondo la mentalità degli abitanti di queste regioni. Attualmente lavoro nel settore del turismo, offrendo le mie conoscenze a particolari gruppi che amano praticare un turismo a contatto con la natura come il cicloturismo, la mountain bike, ma anche l’enduro, il parapendio e il rafting. Stiamo parlando di un modo nuovo di organizzare le proprie ferie, senza il ricorso ad un’agenzia: siamo 600 associati che propongono soluzioni diverse e personalizzate per chi vuole viaggiare in comitive di circa 50 persone, ma con il sistema cosiddetto  “fai da te”.
Con quali paesi lavora?

In particolare con l’Austria e la Germania del nord dove questo tipo di vacanze è ormai diffuso da tempo e dove è sempre maggiore la richiesta indirizzata verso le nostre zone: il clima, la storia, la nostra cucina sono un’attrazione irresistibile per chi abita al nord.

Che tipo di turisti segue principalmente? 

I cicloturisti che si organizzano reperendo le informazioni via internet e che si muovono in autocorriera trasportando anche le bici suddividendo poi il viaggio in tappe variabili secondo un chilometraggio giornaliero.

Qual è secondo Lei il turista più presente a Venzone?

A Venzone è presente un turismo misto, ma accomunato da un’interesse culturale per il nostro paese. Secondo me la maggior presenza è data da stranieri, in primis austriaci, tedeschi e sloveni, ma anche l’italiano in ferie in Friuli viene a Venzone per la sua bellezza architettonica.

Quali sono i motivi per i quali così tante persone decidono di visitare la nostra cittadina?

Venzone è presente sulle guide turistiche e sui siti tematici, è molto conosciuto per la sua storia ed è perciò una naturale meta per chi vuole visitare la zona. Inoltre è diventata una tappa anche per chi si reca in Friuli per precisi eventi; per esempio ci sono comitive che ogni anno visitano la mostra ad Illegio e che si fermano a passeggiare nel nostro paese.

Come viene offerto Venzone sui siti turistici stranieri? 

Viene presentata come un luogo molto interessante, si trovano informazioni molto dettagliate ed aggiornate, per esempio di tutti i sentieri della Val Venzonassa. Gli stranieri considerano Venzone un luogo da esplorare. 

Lei ha spesso modo di confrontarsi direttamente con i turisti che visitano Venzone. Con quali aspettative arrivano a Venzone? Quali sono le esigenze che manifestano?

Si aspettano di trovare un sito medioevale, ricostruito e perfettamente conservato, si aspettano di “leggervi” la storia del paese e di “viverla” passeggiando tra le sue vie e incontrando i suoi abitanti. Si aspettano di trovare un paese sviluppato turisticamente, con offerte adeguate.

Che impressioni le rimandano i turisti e le agenzie straniere?

In questo preciso momento ci sono moltissime comitive che richiedono un’accoglienza calorosa, strutture adeguate, soprattutto i servizi pubblici nel punto di arrivo dei pullman. Ed inoltre segnaletica informativa plurilingue su ricettività e monumenti, perché stiamo parlando di un turismo privo di guida. La richiesta è quella di coniugare la visita culturale con il ben stare a 360°.

Chi viene a Venzone cosa apprezza maggiormente?

Tutti rimangono soddisfatti dall’estetica del luogo, del sito storico, delle mura, del Duomo, dei fossati. Chi passeggia per le vie laterali rimane incantato dai piccoli scorci che piano piano gli si presentano davanti agli occhi.

Di cosa si lamentano principalmente o di cosa avvertono la mancanza?

Di un’informazione adeguata, di rimandi scritti alla storia del paese; ad esempio non ci sono depliant esaustivi. Manca anche una segnalazione delle vie secondarie ma ugualmente suggestive. Le comitive (stiamo parlando di una media di quattro pullman a settimana) si lamentano della mancanza dei bagni e dell’impossibilità di usare quelli dei locali e spesso questa lamentela viene esposta con esterrefatta sorpresa: i gruppi sarebbero disposti a lasciare un contributo economico al Comune per questo servizio, come sono abituati a fare all’estero. 

Venzone è considerata una tappa obbligata nei pacchetti vacanze?

Assolutamente sì. Sarebbe proprio questa l’intenzione dei turisti e delle agenzie, soprattutto per la tipologia di turismo non-guidato di cui sto parlando

I turisti trovano quello che viene reclamizzato sui siti stranieri?

Non sempre. Per esempio si aspettano di visitare gli androni perché così viene reclamizzato ed invece trovano solo due o tre cortili aperti; si aspettano anche di poter camminare lungo le mura o su tutto il fossato.

Si sente spesso dire che i friulani delle nostre parti, per storia e carattere, non sono “tagliati” per il turismo. E’ solo un pregiudizio o è la verità? Se lo è: dobbiamo rassegnarci alla realtà o possiamo cambiarla?

Penso che il friulano sia come il tedesco del nord che io conosco molto bene: sono impenetrabili ma grandissime persone. Vogliono però fare ognuno da sé invece che raggrupparsi per ottenere risultati migliori, come hanno saputo fare in Tirolo o in Trentino. Noi sappiamo essere ospitali ma non siamo ancora organizzati (per esempio Illegio fino a poco tempo fa non aveva niente da offrire, sappiamo invece ora quali sono i risultati raggiunti).


C’è più di qualcuno qui da noi che pensa che per Venzone il turismo sia sì importante ma non indispensabile e che si possa farne anche a meno. Qual è la sua opinione in merito?

Credo che i commercianti dovrebbero cooperare, comprendendo che la loro capacità d’azione aumenta se sono uniti. Una coordinazione tra tutti i commercianti povrebbe sviluppare il concetto di “stagione” turistica, ossia  pensare che i viaggi vengono organizzati mesi prima: per esempio ora si deve iniziare ad attirare il turista per il prossimo anno.

Cosa serve per incentivare il turismo?

Un ufficio turistico strutturato per un’accoglienza a chi decide di fermarsi per più giorni, quindi aperto quotidianamente, con materiale informativo plurilingue, contatti diretti con la ricezione alberghiera, i bed and breakfast, calendario degli eventi locali e limitrofi...

Alla fine di questa lunga chiacchierata, l’interrogativo è rivolto a tutti noi Venzonesi: siamo interessati a questo tipo di turismo “auto-gestito”, per così dire, che proviene soprattutto dal nord Europa, in sella ad una bicicletta, o su un pullman, spesso con biciclette al seguito, che ama visitare siti accoglienti, decidendo magari in loco e sul momento di fermarsi per una notte, per respirarne l’atmosfera, gustarne i sapori, viverne l’esperienza potendo magari chiacchierare a colazione con il proprietario del bed and breakfast, facendosi consigliare qualche itinerario a piedi, o suggerire qualche “chicca” da scoprire....
Siamo interessati? 

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