31 gennaio 2012

EDITORIALE



In occasione delle feste natalizie è consuetudine per i nostri piccoli, di indirizzare a Gesù Bambino o a Babbo Natale lettere di buoni propositi come accompagnamento e supporto delle più o meno timide richieste di doni. 
Prendendo a prestito questa abitudine infantile anche noi, noi cittadini venzonesi, vogliamo formulare propositi e domande perché il futuro non sia avaro di sorprese positive. Però vorremmo collocare le nostre aspirazioni ed il nostro impegno nel contesto reale della vita del Paese inteso come Nazione e, soprattutto, in quello più circoscritto dei nostri confini comunali. 
Chiameremo “doveri” i buoni propositi mentre “diritti” saranno i doni richiesti.
Cominciando dai doveri, come è giusto se si pretendono virtuosi comportamenti dal prossimo e dai “sovrastanti”, promettiamo di non arretrare davanti agli obblighi che impone la società civile. 
Rispetteremo i beni materiali comuni, i corsi d’acqua che la natura ci regala limpidi e puliti, le sponde dei fiumi e dei torrenti che non sono discariche o pattumiere, le opere tramandateci dalla storia, edifici monumentali, mura e fossati che, assieme all’ambiente naturale, costituiscono l’unica e, tuttavia, non modesta ricchezza della nostra terra. Proteggeremo i boschi dal fuoco. Osserveremo le regole della buona convivenza nell’uso dei suoli, delle strade, dei marciapiedi ed in generale nella vita quotidiana. Faremo altrettanta attenzione nel rispettare gli obblighi di natura fiscale, specie in questi tempi di difficoltà generale, riconoscendo che non ci possono essere servizi per il cittadino senza oneri suddivisi in proporzione ai mezzi di ciascuno, come recita la nostra Costituzione.
Chiediamo però qualcosa in cambio come un dono dovuto, un diritto.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale di rispettare lei stessa, come pretende da noi, i beni comuni non trascurandone la manutenzione ed usandoli secondo la loro destinazione funzionale ed economica. 
Le chiediamo di far rispettare la “res publica” contro i cittadini inadempienti e chiunque, persona od istituzione, la danneggi con l’incuria, l’uso improprio e lo spreco. Per fare un paio di esempi Le chiediamo di non permettere il parcheggio selvaggio, dentro e fuori le mura del Centro Storico, dopo aver costruito i necessari parcheggi col denaro di tutti e, ancora, di esigere il rispetto delle leggi contro l’inquinamento, pretendendo che il Ministero della Difesa faccia la sua parte nel controllo e nell’adeguamento degli scarichi delle caserme.
Da ultimo, per concludere, chiediamo un impegno che riassume e ingloba tutte le richieste dei cittadini e cioè il rispetto della loro delega ed una costante informazione. Fate conoscere sinceramente il progetto che avete per Venzone e come le singole iniziative non siano casuali, bensì conformi ad una visione del futuro. Non si pretendono sviluppi miracolosi ed irrealistici. Potrebbe bastare, nell’attesa di circostanze favorevoli alla auspicata cancellazione delle ferite ancora evidenti, anche soltanto una onesta, robusta, trasparente e consapevole  buona amministrazione.

IL PARCO



Si sono appena concluse le consuete serate d’autunno per parlare di Parco e natura, quest’anno dedicate all’ittiofauna, all’editoria e fotografia naturalistica.
Come ogni anno la partecipazione del pubblico dimostra l’interesse della gente (purtroppo in minima parte venzonese) alla tematica, ma anche alla vita ed alla morfologia del Parco delle Prealpi Giulie. Istituito nel 1996 il Parco si estende su poco meno di 100 km2 compresi nel territorio dei comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone ed include le parti più elevate delle catene del Monte Plauris (m 1958), dei Monti Musi (m 1869) e del Monte Canin (m 2587), scendendo di quota solo in corrispondenza della frazione di Povici a Resiutta e nella Valle del Torrente Mea a Lusevera. La sua peculiarità è dovuta al contatto di tre aree biogeografiche diverse, mediterranea, illirica ed alpina, che concorrono a determinare una straordinaria biodiversità.
Il Parco delle Prealpi Giulie nel 2009 ha ottenuto, insieme al Triglavski Narodni Park, il riconoscimento europeo di area protetta transfrontaliera (unica in Italia), che attesta la volontà comune di superare i confini politici per ristabilire quelli naturali nel rispetto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Nel febbraio 2011 inoltre è stato insignito del riconoscimento quale alpina “pilota” per la connettività ecologica, testimoniando il ruolo giocato dall’area protetta friulana quale corridoio ecologico per la tutela della natura ed il buon lavoro svolto dall’organo gestore nella sua conservazione e valorizzazione. 
Attualmente il Parco è in corsa per ottenere il riconoscimento di Riserva di Biosfera all’interno del Mab (Man and the Biosphere) dell’Unesco, che ha lo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente, riducendo la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca per promuovere e dimostrare una relazione equilibrata tra la comunità umana e gli ecosistemi, creando siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre a cercare di sviluppare politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale. In tutto il mondo ci sono 553 riserve, soltanto 8 delle quali in Italia (in Friuli Venezia Giulia c’è la riserva marina di Miramare). 
E’ lampante l’opportunità di questa candidatura che potrebbe riuscire a riequilibrare la situazione economica in tempi di ristrettezze e di tagli ai contributi pubblici, attraendo un sempre crescente turismo naturale e sostenibile. 
Ma spontaneamente ci sorge anche una domanda: noi venzonesi, così come l’Amministrazione Comunale, siamo consapevoli che il nostro territorio comunale comprende anche un Parco? Abbiamo davvero intuito le potenzialità che questo fatto può offrire ad un piccolo Comune come il nostro? Proviamo solo a pensare ai risultati di un’offerta turistica mirata, perché se è vero che al Parco serve la cittadina di Venzone, anche Venzone ha bisogno del Parco.
Purtroppo ci sembra che su tale sensibilità ci sia ancora molto da  lavorare, al fine di promuovere il territorio per il suo reale valore.

VENZONASSA


    2008

    2011

I recentissimi luttuosi eventi di Genova, dell’Isola d’Elba e della Sicilia Orientale rendono attuale la preoccupazione già espressa da tempo ed in particolare nel nostro numero di Luglio, circa lo stato della Venzonassa. 
Trascurando il penoso panorama di incuria che degrada l’immagine di tutto il paese, cattivo biglietto di presentazione per chi aspira all’afflusso di turisti e visitatori, guardiamo, per questa, volta al solo aspetto della sicurezza. E’ evidente per tutti che la vegetazione, ormai sviluppata oltre ogni ragionevole limite -confrontate l’immagine del 2007 e quella recente- oltre a costituire un ostacolo per il normale scorrimento dell’acqua, può fermare, in caso di piena, rami e detriti di ogni genere creando pericolosi accumuli e barriere temporanee. Inoltre il pur necessario innalzamento delle sponde ha elevato il livello tollerabile di piena ma, contemporaneamente, ha ridotto la sezione utile del letto ed aumentato la velocità della corrente. Ciò significa che le “esondazioni”, un tempo graduali e limitate all’invasione di orti e campagne, se avvengono, hanno un andamento più veloce ed improvviso. Siamo ottimisti circa la tenuta dei dispositivi di protezione in atto e non intendiamo suscitare allarmismi, ma la prudenza vuole che non si trascurino le precauzioni. I costi degli interventi non appaiono elevati e dovrebbero rientrano nella politica regionale di tutela del territorio. Aspettiamo risposte concrete dai nostri amministratori. Siamo sicuri che qualsiasi iniziativa sarà sostenuta dalla piena approvazione di tutti i cittadini. Perché la Giunta dovrebbe rifiutare un così facile successo? 

ASILO


Le notizie riportate nel numero scorso del nostro giornale circa il trasferimento della Scuola Materna richiedono un seguito. I nostri amministratori, alla richiesta di chiarimenti, hanno precisato che il programma di accorpare tutte le attività didattiche nell’edificio delle scuole è stato avviato. E’ in corso l’elaborazione del progetto indispensabile per adattare le aule alle “dimensioni” dei nuovi ospiti ed alle esigenze di controllo costante da parte del personale. E’ stata smentita nella stessa sede la chiusura del Centro Diurno. Resta quindi da definire la nuova destinazione della Scuola Materna, una volta dismessa, che, comunque, dovrà subire lavori di trasformazione per qualsiasi uso si intenda farne..
Restano le perplessità, già da noi manifestate, circa il contrasto fra i vantaggi dell’operazione - probabili economie di gestione degli edifici scolastici ed invocata miglior utilizzazione delle risorse didattiche- e il non insignificante impegno per lavori di adattamento degli immobili. L’opportunità di queste scelte non poteva essere discussa con tutti i cittadini o, quanto meno, illustrata in sede di Consiglio Comunale? E, ancora, l’attuale situazione della finanza pubblica permetterà di procedere con il programma?

CONTE DI TE', DOPRE IL FURLAN



Nei giorni in cui stiamo preparando questo numero si è appena concluso, a Udine, il Suns Sclesis di Europe, una manifestazione unica che unisce musica, cinema, poesia e teatro nelle lingue minoritarie d’Europa. L’intento della manifestazione non è solo  quello di proporre uno spettacolo, ma di essere anche un grande strumento di promozione delle culture locali e una occasione di scambio e conoscenza.
Pensiamo che sia fondamentale per un popolo riappropriarsi della propria cultura,  riconoscere che la propria lingua, la propria musica, la propria arte fanno parte del bagaglio storico-culturale che lo caratterizza, senza però pensare che questo bagaglio sia più ricco od importante degli altri, anzi, semmai con la consapevolezza che l’interscambio culturale e la conoscenza di altre lingue ed arti possa rendere più aperti, più ricchi, più liberi.
Il compito di rappresentare la nostra cultura nell’ambito musicale è affidato ad una cantautrice nostra compaesana, Priska, a cui vanno le nostre congratulazioni ed i nostri auguri per la sua attività.

CORRISPONDENZA



Riceviamo e pubblichiamo la lettera indirizzata al nostro Sindaco in occasione del 40° di fondazione dell’Associazione “Amici di Venzone”, dal presidente Remo Cacitti. I nostri lettori conoscono l’attività degli Amici di Venzone che contano fra i soci persone di grande valore legate al nostro paese ed alla nostra gente da affetto disinteressato. I Venzonesi sanno che questi nostri Amici sono impegnati a promuovere la conoscenza della nostra storia e della nostra cultura. Perciò si augurano che gli Amministratori in carica, sospettosi verso chi non ha preclusioni per forze ed idee provenienti dall’esterno e propensi ad attribuire a chi dissente propositi negativi, provino invece a non sprecare le energie e le risorse intellettuali disponibili.
Forse è ancora opportuno ricordare che chi sa utilizzare al meglio le capacità di tutti, non sminuisce i propri meriti, ma li accresce aggiungendovi anche quello di saper volgere a buon fine le critiche e le idee altrui. 
E’ ben noto il detto che un buon capitano fa avanzare il suo veliero anche sfruttando i venti contrari! 

Signor Sindaco,
il 2 ottobre si è commemorato nella Sala consiliare del Municipio, con una sobria ma elevata e partecipata cerimonia, il quarantennale della fondazione dell’Associazione Amici di Venzone, l’ente che ha contribuito in questi decenni, in maniera determinante, non soltanto alla valorizzazione dello straordinario patrimonio storico -artistico della città, ma, in maniera se possibile ancor più incisiva, al progetto di riedificazione del centro storico dopo i terremoti del 1976.
Ora né Lei né alcun rappresentante di codesta Amministrazione, che pure hanno concesso l’utilizzo della Sala, ha ritenuto di dover partecipare all’evento e neppure d’inviare un indirizzo di saluto. Il fatto mi sembra estremamente grave, in considerazione - se non altro - dei rapporti formali che dovrebbero intercorrere tra un’Amministrazione comunale e una prestigiosa istituzione culturale, quale la nostra, operante da quattro decenni sul territorio.
In realtà, il disinteresse Suo e della di Lei Amministrazione confermano, se mai se ne avvertisse il bisogno, quella che considero una ormai cronica incapacità -umana, culturale e politica- di reggere, almeno per quanto concerne la gestione del patrimonio culturale (l’unica, vera risorsa della città), la cosa pubblica, come documenta l’assoluto degrado in cui versa il centro storico.
Mi conforta, in ogni caso, lo sconcerto con cui molti cittadini venzonesi, presenti all’affollata cerimonia, hanno commentato la latitanza di codesta Amministrazione.
Vorrei pertanto assicurarLe -per quanto non gradito paventi essere costì valutato il nostro impegno- che noi continueremo nel nostro lavoro, contando anche sul doveroso contributo che un Ente locale deve garantire all’associazionismo sul proprio territorio.
Il Presidente
prof. Remo Cacitti

"LA COCCINELLA"



A Portis, in via Stringari 14 ha preso da qualche tempo il via una nuova attività: Benedetta Bulfon, mamma di Celeste e Davide, ha infatti avviato nella propria abitazione un nido familiare, ossia un servizio rivolto a piccoli gruppi di  bambini (max 5), di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. Per dirla con le sue parole: “l’occasione di poter lavorare a casa è giunta quando sono venuta a conoscenza di queste “supermamme” che accoglievano nella loro casa i cuccioli delle altre madri, che per impegni di lavoro con orari particolari preferivano affidare i loro bimbi a persone di fiducia in un ambiente più familiare e sereno.” Nel nido familiare l’inserimento del bambino avviene gradualmente ed in qualsiasi momento dell’anno. Oltre che dall’ambiente domestico rassicurante, il nido familiare è caratterizzato da una grande flessibilità di orario, che vuole conciliare nel miglior modo possibile le esigenze di lavoro dei genitori con la cura della famiglia.
Il nido familiare “La coccinella” offre la sua disponibilità dalla mattina alla sera, dal lunedì al venerdì, ed in casi di necessità anche al sabato mattina. 
Per informazioni potete contattare Benedetta ai seguenti numeri: 0432-985283; cell. 3281296341; oppure scriverle all’indirizzo: benedetta@nidilagerla.com

SLACS



Sullo Sfuei n.8 del febbraio 2011 scrivevamo brevemente dei lavori sulla statale 13 in prossimità della frazione di Carnia. A distanza di mesi torniamo sull’argomento e ci sostituiamo per l’ennesima volta all’Amministrazione Comunale, organo al quale spetterebbe l’onere ma anche l’onore di informare.

Lo scopo dei lavori in atto è quello di eliminare le pericolosità geologica esistente in prossimità del ristorante “Al Girrarosto” e consentire così il transito in sicurezza sulla statale e sul piazzale adiacente. Le due pericolosità presenti sono certificate dall’autorità di bacino che le classica in P4, ossia il grado più elevato, e riguardano il pericolo di caduta massi e le colate detritiche provenienti dalle pendici della montagna; per eliminarle si è previsto la formazione di un vallo paramassi lungo tutto il tratto per contenere la caduta di grossi massi, mentre per le colate detritiche si prevede la formazione di una vasca di contenimento, la pulizia ed l’abbassamento della naturale area di espansione già presente, insieme al ripristino e alla risagomatura del rio esistente.
I lavori, iniziati alla fine del 2010, sono stati sospesi per tutta la scorsa estate per la necessità di approvare una variante in corso d’opera, con la stesura delle relative perizie, per arginare alcuni problemi tecnici imprevisti emersi durante i lavori. Inoltre l’Amministrazione Comunale ha richiesto di migliorare la rinaturalizzazione del versante della montagna, spogliato completamente della vegetazione esistente per consentire i lavori, suggerendo di utilizzare piante autoctone e tipiche. Questa perizia di variante è stata approvata ad agosto 2011 ed ora i lavori sono stati regolarmente ripresi.
Apprezziamo la sensibilità della Amministrazione Comunale nell’attenzione dimostrata verso il ripristino naturale del verde, peraltro già da noi auspicato sul Il Sfuei di febbraio. Ancora una volta però sottolineiamo la mancanza di sensibilità nei confronti dei cittadini che si vuole deliberatamente tenere all’oscuro sulle opere pubbliche che interessano il nostro paese.
Auspichiamo che l’Amministrazione confermi questa sua sensibilità verso l’ambiente e colga l’occasione di questi lavori per attuare una sistemazione urbana del tratto lungo la statale fino all’abitato di Portis, tratto che costituisce un forte impatto visivo per chi giunge a Venzone da nord, un vero scempio paesaggistico smorzato solo dalla successiva visione della cittadella.

TARGA COMMEMORATIVA

I familiari di don Pierantonio Bellina hanno dato la loro piena adesione al progetto di ricordarlo con una targa da apporre sulla facciata della casa di famiglia. Quanto prima saranno chieste le necessarie autorizzazioni e definito il testo dell’iscrizione. Confermiamo l’impegno a seguire le fasi dell’iniziativa e ad informare i lettori.

NUOVA OSPITALITA'

Segnaliamo che ha recentemente avviato la sua attività l’Affittacamere Nadia. Si tratta di una forma di ospitalità semplice e confortevole, che si aggiunge ad altre soluzioni presenti nel nostro centro storico, aumentandone la ricettività in sintonia con quella vocazione turistica che il nostro piccolo borgo non può che coltivare. Come in passato, il nostro fine non è la pubblicità, ma il servizio informativo, sicuramente utile a tutti, esercenti, cittadini che si trovino nella piacevole necessità di ospitare parenti ed amici senza avere la possibilità di farlo in casa propria, oltre naturalmente ai turisti. L’affittacamere Nadia, aperto tutto l’anno, si trova in Piazza Municipio 12,  consta di due camere con bagno privato e 3 posti letto ciascuna. Per informazioni potete consultare il sito www.affittacamerenadia.it, oppure rivolgervi ai seguenti numeri: 328-8222010; 333-3000803.

SOLIDARIETA' PER GENOVA



Riceviamo da Monsignor Bertossi, pievano di Sant’Andrea, la comunicazione di un’iniziativa di solidarietà a favore degli amici genovesi, che portiamo volentieri a conoscenza della popolazione.

Trentacinque anni fa, nella drammaticità dell’immediato post-terremoto, nelle tendopoli prima e durante la profuganza  a Lignano nell’autunno e inverno ’76, Venzone ha conosciuto la solidarietà dell’Arcidiocesi di Genova gemellata alla nostra Pieve, solidarietà espressa in denaro e in opere strutturali e soprattutto dalla presenza dei volontari coordinatati dall’ Auxilium-Caritas di mons. Piero Tubino. Fu una presenza connotata dall’intensità dei rapporti umani. Coloro che tra noi hanno vissuto quei momenti hanno ancora davanti agli occhi i volti di quei giovani e quelle ragazze con cui nacquero amicizie che ancora permangono: uno per tutti don Pietro Lupo. E come non ricordare la presenza della comunità delle suore cappuccine di m. Francesca Rubatto che con la loro assistenza alle famiglie, agli infermi e agli anziani operarono tra noi per ben quindici anni? 
Abbiamo rivisto quasi tutti questi amici genovesi, assieme all’allora neo-arcivescovo di Genova mons. Dionigi Tettamanzi, nell’agosto del 1995 per l’apertura al culto del duomo. Fin quando le condizioni di salute lo hanno permesso,  ogni anno nell’anniversario del terremoto o per la sagra del duomo, don Lupo e una rappresentanza di questi amici hanno tenuto vivo questo legame di amicizia con la loro puntuale presenza. Tutt’ora permangono due reciproche visite per uno scambio simbolico: per la domenica delle Palme loro ci portano le “palmette” e per la prima domenica d’Avvento noi portiamo loro la “corona d’Avvento”.
E’ stato proprio in occasione di quest’ultima visita il 21 e 22 novembre che abbiamo manifestato all’Arcivescovo di Genova la nostra volontà di partecipare con un contributo che esprimesse la nostra solidarietà agli alluvionati di quella città. Abbiamo concordato di portare le offerte raccolte durante questo tempo di Avvento alla Caritas genovese, che ha un progetto di aiuti mirati alle famiglie disastrate e più bisognose, quelle che nell’alluvione hanno praticamente perso tutto.
Chi volesse partecipare a questo intervento di solidarietà che intende manifestare anche la nostra riconoscenza per quanto abbiamo ricevuto al tempo del terremoto, oltre alla possibilità delle offerte durante le messe domenicali, può rivolgersi direttamente al pievano (tel.: 0432 985032).

ZUCCA


Non tutti sanno chi è coinvolto e come è organizzata la festa della zucca, oppure ne hanno idee diverse: in queste poche righe cercheremo di fare chiarezza, così anche chi abbia idee nuove o voglia partecipare saprà a chi rivolgersi.
Nata nel 1991 per volontà di un gruppo di venzonesi, la festa è stutturata in:
- un Comitato costituito da Pro Loco Venzone, da diverse associazioni venzonesi e non, dal Sindaco e da privati cittadini;
- un Direttivo, costituito da dieci persone, eletto dal Comitato riunito in assemblea plenaria. All’interno del Direttivo vengono individuati un presidente, un tesoriere ed un segretario.
La Pro Loco, che fa parte del Comitato, riveste un ruolo importante e delicato, in quanto figura giuridica ed economica cui fanno capo responsabilità della gestione amministrativa e contabile. 
Gli altri attori fondamentali sono: i volontari, il cui numero si aggira tra i 350 e i 400, in buona parte legati alle associazioni del Comitato, in parte privati cittadini; il Comune; i commercianti; gli Enti sponsorizzatori (quando ci sono).
Descritta la struttura, vediamo ora come concretamente opera il meccanismo della festa.
Le associazioni partecipanti, riunite nel Comitato, gestiscono, a seconda delle loro possibilità organizzative,  bancarelle o taverne.
Il Direttivo è la vera e propria fucina della festa: i componenti analizzano ed approntano soluzioni ai vari problemi; di anno in anno contattano fornitori, artisti, hobbisti, enti, aziende agricole e aiutano le varie associazioni nell’organizzare e condurre al meglio i loro punti vendita ed inoltre tutto ciò che riguarda la gestione dell’afflusso di gente. Ogni nuova proposta naturalmente deve essere portata a conoscenza e approvata dal Comitato.
Al Direttivo spetta in sostanza il vaglio di tutte le richieste e la concessione degli spazi espositivi, in quanto la gestione del suolo pubblico del centro storico di Venzone gli è affidata dal Comune per l’occasione.
Il Comune si occupa di emanare le ordinanze inerenti allo svolgimento della festa; sovrintende alla regolamentazione della sosta (concessione dei permessi ai residenti) ed al servizio di polizia municipale; tiene i rapporti delegazioni straniere gemellate. Mette inoltre a disposizione gli operai comunali per coadiuvare nelle pulizie ditte specializzate incaricate dal Comitato.
Dopo che tutti i tasselli di questo ingranaggio hanno trovato la loro collocazione, c’è il lavoro vero e proprio durante i festeggiamenti. In questa fase, così come nei preparativi, l’apporto dei volontari è imprescindibile.
Dal punto di vista economico la complessa gestione è composta da voci in entrata e voci in uscita che, semplificando, andiamo così ad elencare:
- entrate: finanziamenti istituzionali (Regione, Provincia, Comunità Montana) per circa 30.000,00 € (dato relativo al 2011, ma non riferibile ad ogni anno), che vanno a sommarsi al fondo-cassa residuo del Comitato;
- uscite: spettacoli, noleggi, allestimenti, trasporti, alimenti, bevande, per circa 100.000,00 / 120.000,00 €.
Gli incassi variano di anno in anno, attestandosi mediamente vicino ai 150.000,00 €, salvo edizioni sfortunate come quella del 2010, dalla quale si sono originate le difficoltà per l’edizione 2011. Tali difficoltà sono consistite principalmente nell’esiguità del fondo cassa derivante dall’anno precedente, che non consentiva di affrontare le spese per l’allestimento e l’acquisto di alimenti senza ricorrere a costose fideiussioni bancarie. Per far fronte a tale situazione è stato richiesto il sostegno del Comune e dei commercianti (costi e ricavi dei quali non sono qui contemplati). Il Comune ha risposto deliberando di concedere una somma di 15.000,00 € di garanzia; i commercianti, non solo venzonesi, hanno risposto all’appello su base volontaria e la raccolta di contributi è ancora in corso.
I ricavi della festa vengono così distribuiti: le varie associazioni che partecipano hanno diritto ad un contributo massimo pari a 1.500,00 € per le taverne e 1.000,00 € per le bancarelle gestite nei due giorni di festa. Tale contributo deve essere specificatamente richiesto al Comitato festa della zucca, con specifica destinazione. Il Direttivo, dopo aver erogato il contributo alle associazioni, utilizza gli utili rimasti per realizzare anche opere di interesse pubblico nel nostro Comune, e per creare il fondo cassa per l’anno successivo. Negli anni sono stati erogati contributi straordinari per esigenze particolari di alcune associazioni e complessivamente, negli ultimi dieci anni, sono stati erogati alle associazioni oltre 250.000 €.

CONSIGLIO COMUNALE



Il Consiglio Comunale (costituito dai Consiglieri di maggioranza e minoranza eletti dai cittadini) è il luogo deputato alla partecipazione democratica, un piccolo parlamento.
È l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo ed ha molte competenze. Ne elenchiamo alcune: statuti, regolamenti, ordinamento degli uffici e dei servizi, programmi, relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi di attuazione, convenzioni tra i comuni, concessione dei pubblici servizi, affidamento di attività o servizi, spese che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi, acquisti e alienazioni immobiliari.
Ora, chi avesse la curiosità di assistere ad una seduta del Consiglio Comunale di Venzone, assisterebbe spesso ad uno spettacolo deprimente ma, allo stesso tempo, istruttivo. Avendo assistito a diversi Consigli Comunali possiamo sicuramente sostenere che il suo ruolo risulta svuotato di molte delle funzioni sopra elencate.
Ci si aspetterebbe di assistere a discussioni su diversi temi all’ordine del giorno con interesse, competenza e con l’espressione di opinioni da parte di ognuno dei componenti del Consiglio (portati in quel luogo dal voto dei cittadini) invece molti di loro sembrano affetti da una particolare forma di mutismo associato ad una curiosa “attività ginnica” che gli consente di alzare la mano automaticamente ad ogni operazione di voto.
Il luogo del confronto e del dibattito è ridotto ad un monologo del Sindaco che ogni tanto concede la parola agli esponenti della Giunta, un “parlamento” nel quale parlano più gli aridi numeri delle delibere che i Consiglieri, che evidentemente non hanno nulla da dire. Un’afasia davvero sconcertante.
Ma c’è di peggio. Il ruolo (doveroso) che compete alla minoranza è vissuto dal Sindaco e dalla Giunta con fastidio, come un intralcio all’azione governativa, e questa insofferenza è spesso esplicitata con battute e irrisione nei confronti del capogruppo di minoranza.
Si irride un Consigliere ma si irridono i cittadini che lo hanno eletto.

23 gennaio 2012

OSPITI DI CLASSI UNICHE



Forse non tutti sanno che i giovani studenti di seconda della sede di Venzone della scuola media (secondaria di primo grado, ad essere precisi!) sono dei piccoli “ciceroni”, capaci di illustrare la storia e le caratteristiche architettoniche della nostra cittadina a loro colleghi provenienti da altri istituti friulani.
Giovedì 1° dicembre infatti due classi prime della scuola secondaria di primo grado di Codroipo sono state “ospiti di... classi uniche” appunto, ed hanno potuto avvalersi delle conoscenze dei loro compagni venzonesi.
Il progetto, finanziato dalla Regione, nasce dal convincimento che sia importante partire dal proprio territorio per creare conoscenze e moltiplicare opportunità didattiche, coinvolgendo gli alunni in una dimensione non solo di apprendimento passivo ma anche di operatività concreta.
In sostanza la giornata ha seguito un fitto programma, a partire dall’accoglienza agli ospiti, per passare poi, divisi nei due gruppi classe, rispettivamente alla visita al Museo della Terra ed all’itinerario al di fuori ed all’interno delle mura, sotto la guida degli alunni tutors che, organizzata ciascuna classe in tre sottogruppi ognuno dei quali sotto la supervisione di un insegnante, si  sono suddivisi il compito di illustrare gli angoli e gli edifici più significativi. Quindi le due classi si sono “scambiate”, ed il i “ciceroni” si sono rimessi all’opera, di nuovo con tre gruppi di “piccoli turisti”.
Agli ospiti di Codroipo sono stati forniti, come materiali didattici, un quaderno di lavoro ricco di interessanti notizie e di rimandi bibliografici ai preziosi Bollettini dell’Associazione Amici di Venzone, ed alcune schede operative strutturate per il lavoro individuale e per l’approfondimento in classe.
Il progetto, finalizzato a favorire la socializzazione, lo scambio interculturale, le abilità comunicative ed espressive dei ragazzi, nasce, per dirla con le parole del dirigente scolastico e dei docenti coinvolti, dalla “consapevolezza che la tutela di un monumento, di un ambiente, di un manufatto comincia proprio con la sua conoscenza. Una conoscenza rapportata all’età dei fruitori e facilitata da strumenti adatti”. A docenti e preside va dunque il nostro plauso per un’iniziativa che stimola il senso di appartenenza nella sua connotazione positiva di riconoscimento di una bellezza da condividere. 
Altri sono poi i progetti in corso di attuazione, sui quali vi informeremo nei prossimi numeri, così da mantenere aperto il canale comunicativo con una realtà importante quale la scuola.

AMIANTO




Lo smaltimento dell’amianto (materiale altamente pericoloso in quanto, specie nelle fasi di lavorazione e quando deteriorato e frammentato, libera particelle cancerogene) è costoso e richiede una procedura complessa, tuttavia esistono delle iniziative per diminuire costi e difficoltà. Il Comune di Colloredo di Monte Albano è riuscito infatti a smaltire quasi l’80% dell’eternit dei privati e quasi il 100% di quello in edifici pubblici grazie ad un progetto pilota adottato dal Comune, che ha consentito ai residenti di risparmiare oltre al 50% delle spese di bonifica. Il tema non è per noi nuovo, infatti in data 16 giugno 2010 abbiamo consegnato all’Amministrazione Comunale una interrogazione sul tema, in cui allegavamo anche “fotocopia del carteggio intercorso fra Comunità Montana e Comuni di Montenars e Dogna, nonché copia facsimile delle comunicazioni da inviare ed elenco delle ditte abilitate allo smaltimento del cemento-amianto”. Malgrado sia trascorso ormai un anno e mezzo, nulla è stato fatto, rinnoviamo pertanto l’invito all’Amministrazione ad attivarsi, dimostrando concretamente di avere a cuore la salute e gli interessi dei propri cittadini.

GIORNALISTI?




Martedì 18 ottobre scorso gli abitanti di Venzone e in particolare quelli di borgo Rozza sono stati deliziati da una delle tante esercitazioni a fuoco nel poligono dei Rivoli bianchi. Verso le 17.00 dello stesso giorno un incendio di cespugli e boscaglia si è sviluppato all’interno della zona interessata dalle esercitazioni: fin troppo facile per tutti immaginarne la causa. 
Il giorno dopo, mercoledì 19 ottobre, il Messaggero Veneto è uscito con un pezzo sull’argomento, titolato “Gemona, fuoco sulla montagna sopra il poligono” (infatti l’area dell’incendio si trovava per poche centinaia di metri oltre il confine comunale, verso Gemona). Il giornalista che ha scritto l’articolo, dopo avere fatto una sommaria cronaca dell’evento -citando l’arrivo sul posto di una quindicina di volontari della protezione civile e di un elicottero-, si avviava alla conclusione così: “Non è ancora dato a sapere cosa ha dato origine alle fiamme, non vi erano state però esercitazioni da parte dei militari”.
Vogliamo pensare che non ci sia stata malafede e che il giornalista sia stato solo stato un po’ distratto, tuttavia sarebbe bastato chiedere a Venzone per scoprire che le esercitazioni c’erano state, eccome. Oppure bastava consultare (anche on-line) l’albo pretorio del nostro comune e leggere il Provvedimento di sgombero n. 69/11 del Comando Militare Esercito “Friuli Venezia Giulia”, emesso il 21 giugno 2011 che imponeva lo sgombero nel giorno 18 ottobre (oltreche in altre giornate), dalle ore 8.00 alle ore 18.00 del Poligono di Rivoli Bianchi di Venzone perché l’area sarebbe stata interessata da “esercitazioni militari a fuoco (lancio con bomba a mano, tiri con armi portatili individuali e di reparto con munizionamento ridotto – con mortai medi ...)”.
Uno dei primi doveri di un buon giornalista è la verifica delle fonti, che in questo caso è evidentemente del tutto mancata. Non solo, la redazione de Il Sfuei, dopo aver atteso qualche giorno chiedendosi se il Messaggero Veneto avrebbe rettificato l’articolo, ha telefonato al giornale udinese per chiedere conto di tale macroscopico errore e per sollecitare la pubblicazione di una precisazione. Naturalmente dal Messaggero Veneto non sono mai giunte né rettifiche, né precisazioni.
Spiace che debba essere la redazione de Il Sfuei a dover ristabilire la verità, quando è dovere di ogni giornalista informarsi correttamente sui fatti e verificare le fonti. Naturalmente questo, per quanto serio, non è che un piccolo episodio -tra l’altro appunto facilmente verificabile- di cronaca locale, tuttavia lascia pensare a ben altri travisamenti che i media possono costruire su temi più generali e controversi. La verità è un bene di cui i giornalisti devono essere custodi e alla cui difesa tutti i cittadini devono sentirsi impegnati.

PORTIS OFFRESI




Sabato 29 ottobre per il 20° di fondazione dell’Ass. dei Sindaci della Ricostruzione, si è tenuta a Venzone, alla presenza del Presidente della Regione Tondo e dell’allora arcivescovo Battisti (l’on Zamberletti era assente per motivi di salute), una tavola rotonda dal tema “Difendersi dai terremoti imparando dall’esperienza: il ruolo della documentazione e degli studi a posteriori” durante la quale è stato presentato il progetto SERM - training school ossia una scuola estiva di perfezionamento per tecnici di primo intervento in caso di sisma o altre calamità naturali.
Tale progetto interessa l’abitato di Portis vecchio, luogo pensato come centro operativo di addestramento e potrebbe diventare l’occasione per recuperare e rivalutare ciò che rimane dell’abitato. Per l’ennesima volta chiediamo all’Amministrazione di condividere con i cittadini le sue scelte, soprattutto se riguardano luoghi dove i residenti hanno dovuto andarsene e dove ancora incombe il pericolo di frana e di inedificabilità, e di informarci sulla portata degli interventi previsti.
Tuttavia ci compiace leggere sul manifesto della tavola rotonda parole il cui significato ci rimanda alle nostre del Sfuei dedicato al 35° anniversario del terremoto e sul senso che abbiamo voluto dare a quel numero, ossia trasformare le parole “l’esperienza dovrebbe insegnare” in “può e deve insegnare”; ci rende felici la citazione di Pier Paolo Pasolini (proprio nella ricorrenza dell’anniversario della sua morte) “A vegnarà ben il dì che il Friul al si inecuarzarà di vei na storia, un passat, na tradision!” (Arriverà finalmente il giorno che il Friuli si accorgerà di avere una storia, un passato, una tradizione!). Da parte nostra oltre che per il Friuli ci auguriamo che quel giorno arriverà anche per Venzone, ma perché questo possa avverarsi non basta che gli amministratori locali partecipino ai convegni alla presenza di assessori regionali e studiosi, ma dovrebbero percepire il senso di quelle parole guardando le mura del nostro paese, vivere la sua storia quotidianamente per rivalutarla ed arricchirla. Ci piace rimandare la citazione di P.P. Pasolini ai nostri amministratori come regalo natalizio e come proposito per il futuro.

DIVERSAMENTE AMMINISTRATI



Ottobre 2011, una notizia rimbalza sui giornali e sui notiziari regionali: il sindaco di Udine Furio Honsell ha accettato l’invito a sedersi su una carrozzina e a girare per la città verificando gli ostacoli che una persona meno fortunata di lui deve affrontare quotidianamente. Cosa c’entra questa notizia con Venzone? Apparentemente nulla, ma se torniamo al gioco delle differenze di cui abbiamo parlato sullo scorso Sfuei la notizia ci interessa molto e ci fa capire come per un’Amministrazione sia importante -a parer nostro necessario- sentirsi rappresentante di tutta la popolazione e quindi conoscere  e tutelare le esigenze di tutti. 
Venzone è un paese ideale per chi si trova costretto su una carrozzina, o per le mamme che passeggiano con i loro figli seduti nel passeggino, o per gli anziani che, non potendo più camminare agevolmente, vengono accompagnati in paese su carrozzine. Tuttavia se il nostro Sindaco provasse a “camminare” con questo mezzo per le vie del nostro centro storico potrebbe notare le difficoltà nello scansare le auto in sosta ed evitare quelle in circolazione; noterebbe come sia facile raggiungere tutti i negozi, entrare in molti bar, visitare il Duomo, ma noterebbe anche come spesso, necessitando di prelevare soldi dalla banca in piazza, sia praticamente impossibile farlo per chi è diversamente abile e non riesce a passare tra le auto parcheggiate proprio davanti al bancomat. Per non parlare poi del fatto che ad una persona costretta su una carrozzina è negato il diritto di raggiungere gli Uffici Comunali, e quindi anche il diritto di parlare direttamente al Sindaco nel luogo più appropriato.
Altre notizie, altre differenze: in Comuni a noi limitrofi le Amministrazioni in carica stanno tenendo assemblee pubbliche con la popolazione per fare un bilancio di metà mandato. E a Venzone? Nessuno che abbia il desiderio di rivolgersi ai cittadini per fare un bilancio o anche solo per ascoltarli? Si potrebbe non sentire la mancanza di questa comunicazione se sul giornalino dell’Amministrazione Comunale venisse pubblicato qualcosa di interesse collettivo, dei lavori in atto e dei progetti futuri dell’Amministrazione, di come vengono spesi soldi pubblici e quindi anche nostri; ma questo non è: La Consee non ci riporta notizie e bilanci del paese. Ancor peggio, nel momento in cui scriviamo, La Consee sembra sparita dalle case venzonesi, essendoci arrivata nel 2011 una sola volta. Ricordiamo che il costo di questo giornalino ricade sulla popolazione e per il 2011 sono stati stanziati 3.700,00 euro. Il Sfuei, del tutto gratuito per la popolazione, con questo numero raggiunge 5 copie annue a cui si somma, per il 2011, un numero speciale dedicato all’anniversario del terremoto. Ci sembra che da parte nostra abbiamo mantenuto, e cercheremo di continuare a farlo, le promesse fatte in campagna elettorale.
Quante differenze si notano imparando a vederle!

SALVIAMO IL PAESAGGIO


Il tema della salvaguardia del territorio e del paesaggio è uno dei temi fondanti il nostro progetto politico e fa parte integrante del nostro programma elettorale.
E’ per questo che, nelle scorse settimane, la lista “Impegno Civico per Venzone” ha aderito al Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio – Difendiamo i Territori”
Il Forum è un aggregato di associazioni e cittadini di tutta Italia, che, mantenendo le peculiarità di ciascun soggetto, intende perseguire un unico obiettivo: salvare il paesaggio e il territorio italiano dalla deregulation e dal cemento selvaggio.
Cosa intende fare il Forum?
Un censimento in tutti i Comuni italiani degli edifici sfitti o non utilizzati, una proposta di legge di iniziativa popolare e una campagna di comunicazione nazionale.
La prima Assemblea Nazionale si è tenuta lo scorso 29 ottobre a Cassinetta di Lugagnano (MI), il comune del Sindaco Domenico Finiguerra estensore del più avanzato Piano di governo del territorio (Pgt) d’Italia, un esempio di buona pianificazione che non contiene previsioni di crescita dell’insediamento e che punta a mantenere il più possibile intatto il territorio agricolo.
Il 27 novembre invece si è tenuta la prima riunione del coordinamento nazionale del Forum a Roma.

Il SFUEI



Il nostro piccolo giornale continua a crescere: il formato PDF viene spedito ad una sempre più nutrita lista di venzonesi all’estero ed in giro per l’Italia; il cartaceo, in rassegna completa a partire dal primo numero, è stato depositato alla Civica Biblioteca Joppi di Udine, dove è consultabile. 
Alcuni venzonesi ci segnalano il mancato recapito, malgrado la capillare distribuzione effettuata dalle poste: per ovviare a questo inconveniente, da questo numero in poi, potrete trovarne delle copie anche presso la Pro Loco di Venzone, oltre alla copia consultabile per lettura che viene puntualmente depositata presso la nostra Biblioteca cittadina. 
Dai nostri lettori, vicini e lontani, continuano a giungere riscontri positivi e qualche critica. Da alcuni nostri lettori ci sono pervenuti generosi contributi: nel ringraziare questi ultimi chiediamo a tutti coloro che ci apprezzano di sostenerci, anche con contributi minimi, che costituiscono per noi non solo un imprescindibile sostegno materiale, ma anche un importante segno di approvazione.