31 gennaio 2012

CONSIGLIO COMUNALE



Il Consiglio Comunale (costituito dai Consiglieri di maggioranza e minoranza eletti dai cittadini) è il luogo deputato alla partecipazione democratica, un piccolo parlamento.
È l’organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo ed ha molte competenze. Ne elenchiamo alcune: statuti, regolamenti, ordinamento degli uffici e dei servizi, programmi, relazioni previsionali e programmatiche, piani finanziari, programmi triennali e elenco annuale dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni, rendiconto, piani territoriali ed urbanistici, programmi di attuazione, convenzioni tra i comuni, concessione dei pubblici servizi, affidamento di attività o servizi, spese che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi, acquisti e alienazioni immobiliari.
Ora, chi avesse la curiosità di assistere ad una seduta del Consiglio Comunale di Venzone, assisterebbe spesso ad uno spettacolo deprimente ma, allo stesso tempo, istruttivo. Avendo assistito a diversi Consigli Comunali possiamo sicuramente sostenere che il suo ruolo risulta svuotato di molte delle funzioni sopra elencate.
Ci si aspetterebbe di assistere a discussioni su diversi temi all’ordine del giorno con interesse, competenza e con l’espressione di opinioni da parte di ognuno dei componenti del Consiglio (portati in quel luogo dal voto dei cittadini) invece molti di loro sembrano affetti da una particolare forma di mutismo associato ad una curiosa “attività ginnica” che gli consente di alzare la mano automaticamente ad ogni operazione di voto.
Il luogo del confronto e del dibattito è ridotto ad un monologo del Sindaco che ogni tanto concede la parola agli esponenti della Giunta, un “parlamento” nel quale parlano più gli aridi numeri delle delibere che i Consiglieri, che evidentemente non hanno nulla da dire. Un’afasia davvero sconcertante.
Ma c’è di peggio. Il ruolo (doveroso) che compete alla minoranza è vissuto dal Sindaco e dalla Giunta con fastidio, come un intralcio all’azione governativa, e questa insofferenza è spesso esplicitata con battute e irrisione nei confronti del capogruppo di minoranza.
Si irride un Consigliere ma si irridono i cittadini che lo hanno eletto.

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