31 ottobre 2013

LA "CAMPANA D'ARGENTO"



Domenica 25 agosto, in occasione della festa di San Bartolomeo, i Portolani hanno potuto risentire il suono della loro “campana d’argento”. Un intimo evento perché il timbro di questa “piccola” campana della metà del ‘500, che deve il suo nome alla particolare voce metallica e vibrante, non veniva diffuso da quasi 40 anni. 
Prima del terremoto del ‘76 la “campana d’argento” era una delle quattro che si trovavano nel campanile della vecchia chiesa di Portis e veniva suonata solamente per segnalare gli incontri di catechismo dei bambini e dei ragazzi, mentre i rintocchi per le messe, le nascite, le morti e i giorni di festa venivano dati dalle altre tre. I più anziani ricordano che prima del 1920, la “campana di argento” era l’unica della chiesa.
Dopo il terremoto del ‘76 tutte le quattro campane sono state recuperate e, con la costruzione della nuova chiesa, le più nuove sono state collocate nel campanile, mentre la “campana d’argento” è stata  posizionata nell’ingresso per mostrare ai fedeli questo piccolo “gioiellino”. 
Per sentirne il particolarissimo suono l’appuntamento è fissato alla prossima festa di San Bartolomeo  quando si “scampanotterà” tutto il giorno.
Chi volesse vedere e sentire la “campana d’argento” può visionare in internet su you tube il video Scampanottata a Portis di Venzone con campana in argento del 1500 del 25.8.2013 .

"IL PAESE CHE VERRA'"



“Con la testa tra le favole” ha riaperto i battenti! Di cosa si tratta?! È un’iniziativa realizzata in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Venzone nata per raccontare favole ai più piccoli, al fine di avvicinarli alla lettura in un modo divertente e coinvolgente. L’iniziativa nasce da un gruppo di volontarie e di volontari che durante la scorsa estate hanno dato vita a questi appuntamenti, riscuotendo un grande successo tra il piccolo pubblico. Ogni incontro seguirà un diverso filo conduttore, catturando i bambini e coinvolgendoli in modo attivo nelle letture. L’appuntamento è per ogni terza settimana del mese, si comincia alle 16.30 con una merenda in compagnia, segue la lettura animata da canti, musica e l’aiuto di disegni, marionette e tanto altro! Il pomeriggio si conclude alle 17.30, poco prima di un momento in cui i bambini potranno curiosare tra gli scaffali della biblioteca alla ricerca di un libro che attiri la loro attenzione. Il prossimo appuntamento è fissato per lunedì 18 novembre, durante la settimana UNESCO di educazione allo sviluppo sostenibile a cui l’iniziativa aderisce con il titolo “Il paese che verrà”. Questo e i successivi incontri verranno pubblicizzati con volantini distribuiti a scuola, appesi sulla porta del panificio o in edicola, quindi occhi aperti per non farsi sfuggire l’evento! Vi aspettiamo numerosi!

SIC



Mercoledì 16 ottobre scorso, presso la sede della Regione a Udine, è stato presentato il documento di riscontro delle osservazioni pervenute al Piano di Gestione del Sito di Interesse Comunitario di Rivoli Bianchi e Lago Minisini (del quale avevamo parlato ne Il Sfuei di giugno).
L’incontro riguardava anche altri dieci piani di gestione (monte Matajur, foresta del Cansiglio, Col Gentile, monte Verzegnis, Gran Monte di Taipana, etc) e tutti i portatori di interesse erano stati invitati a partecipare.
Dopo una breve introduzione dell’Assessore alla pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro, il dottor Giuseppe Oriolo ha illustrato il documento relativo a Rivoli Bianchi - Lago Minisini spiegando quali fossero state le osservazioni, quali di queste fossero state accolte del tutto, in parte o non accolte. Molto presente nelle osservazioni era, come ovvio, il tema del poligono militare che, da dati oggettivi, risulta essere incompatibile con la volontà di tutela ambientale. Nel caso specifico, il Piano di Gestione propone una fruizione, da parte dei militari, più accorta e una riduzione delle aree di addestramento.
Le attività militari saranno sottoposte alla Valutazione d’Incidenza Ambientale che ha lo scopo di accertare preventivamente se determinate attività possano avere incidenza significativa sul Sito (la procedura individua e valuta gli effetti); sono inoltre previsti, nei prossimi mesi, tavoli di confronto Regione-Esercito per quanto riguarda le problematiche di tutti i poligoni militari della Regione.
All’incontro, oltre a noi di Impegno Civico per Venzone, erano presenti i rappresentanti di tutti i comuni coinvolti, e per quanto riguarda il nostro SIC, anche la Comunità Montana, l’Associazione venatoria locale, Legambiente del Gemonese e una nutrita rappresentanza dell’Esercito. Unica assenza: l’Amministrazione Comunale di Venzone alla quale, evidentemente, il tema non interessa.
Per chi volesse approfondire: http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/tutela-ambiente-gestione-risorse-naturali/  cliccando su rete europea natura 2000.

CJATINSI A PLUVER


Un modo alternativo di stare insieme, di trascorrere una serata in compagnia, in un’atmosfera semplice e familiare. 
È questo lo spirito che ha animato l’incontro del 1° ottobre: “Dalla posta a cavallo al collezionismo filatelico”. Sono intervenuti il prof. Luigi De Paulis e Gabriele Gastaldo (Delegato Reg. Federazione Società Filateliche Italiane). 
Il prof. De Paulis ha percorso quella che è stata la storia della posta prima del francobollo (prefilatelia), cioè fino al 1° maggio 1840 quando fu emesso il leggendario Penny Black dalle poste inglesi. A questo punto la parola è passata a Gabriele Gastaldo, che ha illustrato la vita di un francobollo dalla progettazione del bozzetto fino alla stampa e alla sua emissione, le sue componenti e caratteristiche, le eventuali particolarità, accennando infine al collezionismo tematico. 
Seguendo le sorti di antiche missive, il pubblico ha potuto viaggiare nella storia del Friuli e in quella della filatelia, grazie all’animata passione, alla preparazione e alla competenza dei due relatori.
Martedì 15 ottobre, nell’incontro dal titolo “I giochi di una volta”, Rino Gubiani ha documentato l’impensabile ma non episodica presenza a Gemona del gioco della pilote, versione nostrana della pelota valenciana e di analoga pratica sportiva in alcuni luoghi del Piemonte e dell’America Latina. La curiosa attività che si pratica negli spazi pubblici, senza necessità d’impianti ed attrezzature - e perciò assimilata ai giochi spontanei -, ha fornito al relatore l’occasione di portare l’attenzione sul gioco in generale, sulle sue origini, sui suoi significati di iniziazione, formazione della personalità ed addestramento collettivo.
Il gioco, ci si perdoni il bisticcio, è una cosa molto seria che concorre con le sue innumerevoli varianti a simulare le condizioni più diverse della vita e a preparare l’uomo come singolo o come gruppo ad affrontarle. E’ strumento di conoscenza e stimolo per l’evoluzione. Non è un caso che le specie più evolute siano quelle che dedicano maggior tempo ed impegno nel gioco: l’uomo e la scimmia.
L’incontro, che si è svolto nel consueto clima amichevole e per nulla formale, avrebbe meritato un pubblico più numeroso. Proponiamo di tornare sul tema, eventualmente con esempi pratici nei quali coinvolgere attivamente i troppi giovanissimi che oggi sono soltanto soggetti passivi.
Per le prossime serate, in fase di definizione, tenete d’occhio il sito www.pioverno.it e gli avvisi del gruppo culturale Pluvèr Cultura.

TARES



Con il Consiglio Comunale del 30 settembre sono state approvate le tariffe e le scadenze per pagare la TARES, il tributo che per il 2013 (nel 2014 sarà già sostituito da uno nuovo in fase di approvazione) coprirà i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento. 
Come già anticipato su Il Sfuei di aprile, la TARES sarà composta da una parte fissa, determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio e da una parte variabile che prevede un sistema presuntivo prendendo a riferimento la produzione media pro capite, non essendoci tecniche di calibratura individuale dei conferimenti. In parole semplici, per calcolare l’imposta delle utenze domestiche si dovrà moltiplicare la superficie in mq per il coefficiente della quota fissa e sommare poi la quota variabile che è stabilita in base ai componenti del nucleo familiare. Le utenze non domestiche sono differenziate per tipologia di attività. Anche in questo caso l’imposta viene calcolata moltiplicando la superficie in mq per i coefficienti della quota fissa e variabile. I coefficienti, le varie tipologie delle attività e le quote variabili si possono trovare nella delibera di approvazione del Consiglio Comunale.
Nel nostro Comune le rate per il pagamento saranno due: una a novembre e una a dicembre. Altri Comuni hanno optato per altre soluzioni probabilmente perché, avendo approvato prima il regolamento, stabilendo le aliquote o ricorrendo ad anticipazioni, sono riusciti a venire incontro alla cittadinanza informandola in anticipo e distanziando maggiormente le due rate.
Non entriamo nel dettaglio delle scelte pratiche di un’imposta che è dovuta e che da tempo si sa essere più “consistente” a causa dei minori trasferimenti statali, ma abbiamo lo stesso provato a chiederci come ci saremmo posti nei confronti della cittadini se fossimo stati noi a decidere. Una risposta è già evidente: nessuna informazione, oltre alla nostra, ha raggiunto le case dei venzonesi, segno che, se è vero che l’Amministrazione ha mantenuto aliquote agevolate, d’altro canto non ritiene che sia utile ed importante spiegare ed informare per tempo chi deve sostenere l’onere.

CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI



5 ottobre 2013

EDITORIALE



Ricordiamo la data del 3 ottobre 1943, per molti priva di riferimenti o di ricordi significativi, a causa di un evento tragico che ha avuto come protagonista e vittima Giovanni Grillo di Stazione per la Carnia, ferroviere in servizio a Pontebba.
Nel 1943 disastri militari e rivolgimenti politici si erano susseguiti velocemente trascinando nel lutto e nella sofferenza gli italiani. L’armistizio dell’8 settembre aveva acceso la brevissima illusione della fine del conflitto, smentita immediatamente dall’occupazione germanica, dalla deportazione dei militari italiani in campo di concentramento, dalla costituzione di un nuovo stato fascista, vassallo e complice dei nazisti. Proprio allora si manifestarono evidenti i segni di una rinnovata dignità e di qualità umane e civili che il regime aveva inutilmente cercato di oscurare. Le leggi razziali, le aggressioni sistematiche (Etiopia, Albania, Grecia, Iugoslavia), la pugnalata alla schiena della Francia in ginocchio, le spedizioni  in Russia, tutte imprese sostenute e glorificate dalla propaganda, non erano riuscite ad estirpare i principi e la pratica della solidarietà umana. Anzi, per molti l’esperienza del fronte era stata rivelatrice. Aveva fatto scoprire gli inganni dell’informazione di regime, l’iniquità delle discriminazioni e la follia della guerra.
Fra coloro che per primi testimoniarono con i fatti le mai perdute virtù civili, abbiamo citato (Il Sfuei di aprile 2013 - I ragazzi ricordano la Shoah) le donne e i ferrovieri che, nell’autunno del ‘43, rischiarono la propria vita per far fuggire i deportati o almeno per alleviarne la pena. Primo fra questi deve essere ricordato Giovanni Grillo.
Ultima pedina di una squadra consapevole ed organizzata che comprendeva certamente gli impiegati del Comune di Pontebba e ferrovieri di vario grado, Grillo, il due ottobre, aveva consegnato documenti d’identità ad alcuni militari fuggiti dai convogli per la Germania e nascosti negli alloggi delle Ferrovie. Documenti, s’intende falsi, indispensabili per evitare la deportazione e favorire il ritorno a casa. Grillo era stato il tramite finale, il più esposto se i tedeschi avessero scoperto,  in qualche modo, la vera identità dei fuggiaschi. Il che, purtroppo, avvenne. 
Arrestato ed imprigionato, il ferroviere, di fronte alla prevedibile conclusione -era in mano alle SS-  mostrò sicurezza e calma  per non allarmare la  sua famiglia e salvò con il silenzio l’intera catena che aveva preparato i documenti. Affrontò l’esecuzione consapevolmente e con tale serenità da far commuovere perfino uno dei militari tedeschi presenti.
Abbiamo tratto il breve riassunto dei fatti dal racconto della figlia Valeria, allora quindicenne che, in una lucida e dolorosa rievocazione registrata a cura dell’AUSER-Alto Friuli, ha dato testimonianza di quelle drammatiche ore.
Riteniamo qui doveroso sollecitare l’Amministrazione Comunale affinché anche Giovanni Grillo, come il vice capostazione Angelo Bardelli (si veda ancora Il Sfuei, come sopra) la cui targa commemorativa, fra l’altro, doveva essere già apposta in Stazione a Carnia da luglio scorso, venga ricordato con un segno, una lapide o la dedica di un luogo del nostro Comune. Riprendiamo intanto dalla Voce della Montagna del corrente mese di agosto la notizia che Giovanni Grillo verrà ricordato solennemente in una cerimonia che si terrà a Pontebba giovedì 3 ottobre, in occasione del settantesimo anniversario della fucilazione.
Se i ferrovieri e le donne dei “lunghi treni” sono da considerare  i “Perlasca della Pontebbana”, come li ha definiti Luciano Simonitto, Giovanni Grillo può essere  a buon diritto paragonato a Salvo d’Acquisto*.
Dedichiamo questa breve nota di storia ai giovani venzonesi, specie a quelli che con scritte sui muri ancora oggi non cancellate, messaggi sul web o altro, mostrano di riferirsi proprio a quelle idee politiche ed a quei personaggi del passato che hanno la responsabilità anche delle tragedie del 1943.

* Il 23 settembre 1943 a Torre di Palidoro, presso Roma, le SS intendevano fucilare 22 ostaggi come rappresaglia per un presunto attentato in cui avevano perso la vita due militari tedeschi.  Salvo D’Acquisto, nato a Napoli nel 1920, vice brigadiere dei Carabinieri, comandante della locale stazione, dopo aver inutilmente cercato di dimostrare che si era trattato di un incidente dovuto ad imperizia degli stessi militari, si auto accusò e venne fucilato in luogo degli ostaggi che ebbero salva la vita.

Loris Sormani

FONDI PER LE PICCOLE STAZIONI



La Regione ha da poco annunciato di voler investire 400.000 € per la riqualificazione delle piccole stazioni ferroviarie. Tale somma rappresenta una buona fetta dei 498.000 € che Trenitalia S.p.a., concessionaria del servizio di trasporto pubblico, ha versato alla Regione a titolo di penale per le inadempienze contrattuali relative all’anno 2011 (ritardi, soppressioni ed altri disservizi). I fondi, ha precisato l’assessore Mariagrazia Santoro, saranno utilizzati per la sistemazione dei locali e delle strutture e per il miglioramento dei servizi offerti. 
Da noi la notizia è stata accolta con particolare soddisfazione dal Comitato pendolari Alto Friuli che da anni denuncia e documenta la stato di degrado e di abbandono in cui versano le piccole stazioni della linea Udine – Tarvisio e che nel 2011 presentò alla Regione un progetto chiamato “Adotta una stazione” volto a valorizzare e migliorare l’offerta dei servizi presenti nelle stazioni minori dell’Alto Friuli.
Lungo la “storica” Pontebbana non c’è una stazione che si salvi e Venzone (come abbiamo scritto su Il Sfuei di ottobre 2012) è quella che sta peggio di tutte. L’unica certezza è che i treni (salvo soppressioni) arrivano, si fermano e ripartono mentre tutto il resto manca: personale, biglietteria, sala d’attesa, servizi igienici. A Carnia non se la passano molto meglio, ma lì almeno una biglietteria automatica e la sala d’aspetto ci sono. 
Pare che anche l’Amministrazione Comunale se ne sia finalmente accorta a giudicare dall’articolo apparso sul Messaggero Veneto del 28 luglio nel quale il nostro assessore Fabio Di Bernardo denunciava i problemi igienici causati dalla chiusura dei bagni nelle due stazioni locali.
Considerato che altrove la situazione è pressappoco la stessa è chiaro che questi 400.000 € fanno gola a molti e non basteranno di certo per tutti.
La gestione dei fondi è affidata alla Regione che deciderà come spenderli assieme agli enti locali e Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., sentiti i Comitati dei pendolari.
Vogliamo sperare che la nostra Amministrazione, che su questo tema in passato (a parte l’isolato ed estemporaneo annuncio a mezzo stampa di cui abbiamo dato conto) non ha certo brillato per iniziativa, non si lasci sfuggire questa ghiotta occasione per far finalmente sentire la propria voce.

PREMIO "MERIT FURLAN"



Sabato 3 agosto, al Castello di Rive d’Arcano, Giuliano Mainardis è stato insignito del premio “Merit Furlan”. Si tratta di un riconoscimento, promosso dalla Comunità Collinare del Friuli e dal Comune di Rive d’Arcano, volto a premiare chi si è distinto, in Friuli, in Italia e nel mondo, nel campo del lavoro, della cultura, della solidarietà, della scienza e delle arti. 
Quest’anno dunque, dopo un’attenta valutazione delle candidature pervenute alla commissione, sono stati selezionati tre vincitori del premio, che ha avuto una prima cerimonia di presentazione al Castello di Colloredo di Monte Albano, venerdì 2 agosto, in occasione dell’anteprima del 60° di fondazione dell’Ente Friuli nel mondo. I tre vincitori si sono distinti in campi molto diversi e sono, appunto, il “nostro” naturalista, Giuliano Mainardis; la fotografa Ulderica Da Pozzo, che collabora con testate di tiratura nazionale e dispone di un vasto e diversificato archivio analogico e digitale su tutto il territorio regionale;  il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, nato a Kiev, nell’allora Urss, nel1937 da una famiglia di origini friulane, autore, insieme ad altri ricercatori di una delle principali scoperte nel campo delle neuroscienze: i neuroni specchio.
Giuliano Mainardis, noto a tutti per essere l’anima della mostra permanente “Foreste, uomo, economia nel Friuli-Venezia Giulia”, è autore e coautore di numerose pubblicazioni e guide divulgative a soggetto naturalistico, come Geologia - Flora e Fauna del paesaggio gemonese, come Paveis, farfalle e altri insetti del monte San Simeone, o ancora l’Atlante illustrato della flora del Parco delle Prealpi Giulie. 
Il prestigioso riconoscimento “Merit Furlan” è stato conferito al nostro concittadino per essere stato “un furlan c’al à fat de nature une rivelazion di misterîs”. Alla consegna del premio, nel suo breve intervento, ha ringraziato la Comunità Montana del Gemonese e il Comune di Venzone per avere avuto l’opportunità di “podé trasmeti dut ce ch’a si sa”, attività che ha definito come “la robe pui biele ch’a reste scolpide in t’une persone”
Grazie allora, di cuore, a Giuliano Mainardis, per il tempo che ha dedicato alla trasmissione del sapere, per la passione, per queste sue parole, lezione di rigore e di umiltà.

SEGGI APERTI SCUOLE CHIUSE



Nella riunione del 28 giugno scorso il Consiglio di Istituto di Trasaghis (Istituto Comprensivo che comprende anche le scuole di Bordano, Moggio, Osoppo, Resia, Resiutta, Venzone) ha approvato all’unanimità la proposta del Dirigente scolastico, professor Nevio Bonutti, di inviare una lettera ai Sindaci dei Comuni del territorio chiedendo di spostare i seggi al di fuori delle scuole.
Tale richiesta è motivata col fatto che la chiusura (obbligata per ragioni di sicurezza) delle scuole, oltre ad una perdita di ore di insegnamento, provoca non pochi disagi alle famiglie ed in alcuni casi (come è successo quest’anno) costringe le stesse scuole a rivedere il calendario per non rischiare di scendere al di sotto del numero minimo di giorni di lezione per la validità dell’anno scolastico.
Ci auguriamo che la nostra Amministrazione voglia dare seguito a questa concorde richiesta e si adoperi (cosa che non dovrebbe essere nemmeno così difficile) per trovare una sede alternativa ai due seggi collocati nei locali della scuola primaria di Venzone.

IL PARCO STORICO DEI BASTIONI DI PALMANOVA




Il comune di Palmanova, Città Fortezza, Monumento Nazionale come Venzone, ha tracciato nel Parco Storico dei Bastioni, tre percorsi pedonali distinti come Anello basso del fossato, Anello alto dei rivellini ed Anello misto panoramico. Le distanze sono comprese fra 4 e poco più di 6 km. Il percorso è adatto ad ogni tipo di camminatore, dallo sportivo alla famiglia con bambini. Si aggiunge un Anello per mountain bike di 12 km.
Nel presentare l’iniziativa il Comune descrive la passeggiata come un viaggio nella storia e nella natura, attraverso un campionario unico di opere militari dei periodi veneziano e napoleonico.
E immediato fare il confronto con la nostra situazione. 
Qui a Venzone le opere difensive della cittadella sono certamente più modeste per dimensione e varietà, ma più compatte e visibili, non meno importanti storicamente ed altrettanto suggestive. Si potrebbe individuare ed organizzare facilmente un tracciato combinato che dovrebbe comprendere l’anello stradale esterno, anche se incompleto, parte dei fossati e il barbacane, già disponibile, fra porta Sud ed il giardino del Pio Istituto.  Un simile percorso richiede modesti lavori di adattamento: una scala per scendere nei fossati e l’inserimento di cancelli per controllare l’accesso al barbacane. In un secondo tempo si potrebbe proporre una variante alla statale 13 per mettere in sicurezza l’uscita di San Giovanni e completare il giro esterno delle mura. 
La complessità del tracciato porterebbe ad istituire visite guidate con l’impiego di giovani preparati  allo scopo.  
Si può fare? 

CENTRO ESTIVO 2013



Durante il mese di luglio appena concluso si è svolto il Centro Estivo presso le Scuole medie di Venzone. L’organizzazione è stata affidata alla cooperativa sociale L’Onda Nova (che oltre a quelli educativi, svolge anche servizi di assistenza) che si è presa cura dei nostri bimbi durante queste calde mattinate estive. I bambini (una trentina), di età compresa tra i 2 e gli 11 anni, hanno sicuramente dato il loro bel daffare ai tre maestri Sonia, Nicole e Luca, che però sono sicuramente stati all’altezza del compito affidatogli, aiutati da due vincitori della Borsa Lavoro Giovani indetta dal Comune (per un periodo di due settimane ciascuno).
Le attività svolte sono state sostanzialmente di due tipi: attività sportive, praticate per lo più dai ragazzi, sotto la sorveglianza del maestro Luca, nella palestra della scuola o nel campetto da calcio, e le attività svolte dai più piccini, quali il disegno e l’approccio con la storia di alcune delle più importanti civiltà antiche, anche attraverso l’allestimento di un piccolo spettacolo con musica e danze, il tutto realizzato grazie all’inventiva delle maestre Nicole e Sonia.
Inoltre ogni giovedì era prevista una passeggiata di gruppo sul territorio venzonese, mentre il venerdì era sicuramente giornata di festa collettiva grazie alla “merenda in comune”, in cui ognuno poteva portare cibi e bevande da condividere con tutti, bambini, maestri e genitori.
Naturalmente il giudizio riguardo questa attività non può che essere positivo. Nonostante non siano mancati  piccoli inconvenienti e benché i maestri a volte siano stati costretti ad alzare un po’ la voce per mantenere l’ordine, sicuramente è passato tutto in secondo piano grazie all’allegria, alle risate e all’affetto che i bambini hanno saputo regalare loro.
Un aspetto problematico è stata senz’altro la scarsità di materiali a disposizione per i laboratori “artistici”, ma speriamo ne sia stata presa consapevolezza in modo da poter migliorare il Centro Estivo dell’anno prossimo.

1 ottobre 2013

VENTO NUOVO A PIOVERNO


Martedì 2 luglio alle 20.45, un vento culturale ha soffiato dall’altra parte del Tagliamento, ha spettinato i capelli colore d’argento e disegnato un sorriso soddisfatto sui visi giovanili. Infatti, mentre Venzone guardava il tramonto, Pioverno accendeva le luce sul talento della giovane paesana di Portis, Katia Bellina che ha catturato l’attenzione del folto pubblico parlando di pittura e poesia. Una ventata piena di passione che, celebrando la semplicità della vita ci ha testimoniato la ricchezza che si nasconde nella nostra gioventù. Katia ha saputo usare la parola giusta e accessibile a tutti, e il tono perfetto per tenere l’attenzione viva.
Una bella lezione di umiltà, sopratutto se sotto i nostri capelli colore d’argento cova il pensiero che la gioventù non conosca il valore della vita e dunque sia destinata a subire gli effetti della crisi. Non sprechiamo dunque queste risorse. Noi che viviamo a Venzone, non lasciamo che il vento allontani la conoscenza dei nostri figli al di là dei confini. Apriamo le porte di Venzone e troviamo un modo di permettere ai laureati e ai non laureati, agli intellettuali e all’intelligenza manuale di fare i primi passi nel mondo lavorativo, incentivando  iniziative come quella di Pioverno.

35 ANNI DI MAJORETTES



Sabato 13 luglio è stato festeggiato il 35° anniversario della fondazione del gruppo Majorettes del Complesso Bandistico Venzonese. Per quell’occasione sono giunti a Venzone gruppi bandistici provenienti da Quaderni (VR), Cittadella (PD) e Fagagna. Dopo una sfilata che ha attraversato le vie principali del paese, la piazza si è trasformata in un suggestivo palcoscenico dove tutte le bande e soprattutto le rispettive majorettes hanno potuto esibirsi di fronte a un divertito e soddisfatto pubblico. Sicuramente è stata un’iniziativa molto positiva, in primis per gli ospiti che sono rimasti particolarmente colpiti dalla bellezza di Venzone, ed anche per i venzonesi  stessi che hanno potuto apprezzare una manifestazione alquanto affascinante, piacevole e particolare.
A tal proposito, il Complesso Bandistico Venzonese desidera ringraziare i Donatori di sangue di Venzone per l’aiuto offerto, l’Associazione Sindaci del Terremoto e tutti i commercianti del centro storico che hanno abbellito i loro locali con nastri e fiocchi di color rosso e bianco, tipici delle divise delle Majorettes.
Infine si ricorda alla popolazione che nei giorni 13-14-15 settembre prossimi saranno ospiti a Venzone gli amici piemontesi di Piobesi Torinese, per rinnovare l’importante gemellaggio che da oltre un trentennio unisce le due Bande e non solo.

"CONTI IN TASCA" AL COMUNE


E’ possibile per un cittadino qualsiasi sapere come il proprio Comune spende i suoi soldi? Conoscerne la provenienza, la destinazione e la ragione per la quale vengono spesi? Certo che sì, eppure anni di scandali, truffe, corruzione e malgoverno ci hanno quasi convinti del contrario: che si possa fare quel che si vuole, all’insaputa di tutti ed al di fuori di ogni controllo.
Non c’è in realtà alcun segreto su spese ed entrate. I bilanci sono pubblici e gli atti sono a disposizione di chiunque ne voglia prendere visione.
Fino a qualche anno fa i documenti erano disponibili solo in forma cartacea presso i locali del Municipio. Ora, in conseguenza di un preciso obbligo di legge, sono accessibili anche in formato digitale sul sito web dell’Amministrazione. E’ un grande passo in avanti sulla strada della trasparenza, ma avere una connessione ad Internet e saper utilizzare un computer non basta. Bisogna infatti sapere dove cercare e conoscere il modo in cui una spesa nasce, vive e muore.
In un Comune, come in tutte le organizzazioni complesse, ognuno ha un suo compito da svolgere: agli organi di governo (Giunta e Consiglio Comunale) spettano i poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è attribuita ai funzionari responsabili dei servizi.
In tema di spese, se si escludono i pochi casi in cui il Consiglio Comunale deve essere chiamato in causa (sottoscrizione di mutui, acquisizioni immobiliari, programma delle opere pubbliche ecc.) la Giunta decide (fornendo indicazioni, definendo termini e modalità) mentre i funzionari eseguono.
A rigore una spesa non è tale finché non c’è il relativo impegno di spesa, l’atto con il quale l’Amministrazione, a fronte di un bene da acquisire o di un servizio da fornire, si impegna al pagamento di una determinata somma a favore di un soggetto. 
L’impegno di spesa viene assunto dal Responsabile del servizio con un atto chiamato determinazione. L’impegno è accompagnato dal visto di regolarità contabile e dall’attestazione che la spesa trova un’adeguata copertura nel bilancio di previsione dell’anno in corso.
La determinazione viene poi pubblicata all’albo pretorio in quanto deve essere portata a conoscenza di tutti. All’impegno segue la liquidazione ed infine il pagamento vero e proprio.
Facciamo ora un esempio concreto che ci riguarda da vicino: il centro estivo 2013. Collegandoci al sito web del Comune e seguendo il link “Albo pretorio on-line” (gestito da Insiel s.p.a.) possiamo accedere a quasi tutti i documenti ufficiali dell’Amministrazione, divisi tra “in pubblicazione” e “storico atti”. Utilizzando gli strumenti di ricerca che il sito ci offre (per tipologia di atto, data di pubblicazione, numero ed ufficio) troviamo ad esempio che il 15 maggio 2013 la Giunta Comunale, con la deliberazione n. 48, esprime la sua intenzione di organizzare un centro estivo rivolto ai bambini ed ai ragazzi delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Nella delibera si precisano le modalità di svolgimento (periodo, luogo, orari) ed il costo a carico delle famiglie e si incarica il funzionario responsabile di procedere all’affidamento del servizio. 
Il 1 luglio 2013, con la determinazione n. 196, il responsabile del servizio assume l’impegno di spesa di 7.176 € a favore della Cooperativa Sociale Onlus “L’Onda Nova” che in precedenza aveva fatto pervenire al Comune una propria proposta economica.
In questo caso non c’è stato bisogno di effettuare una gara per la scelta del fornitore in quanto si è potuto applicare il Regolamento Comunale per l’esecuzione di lavori, forniture e servizi in economia, che consente l’affidamento diretto esclusivamente sulla base di una valutazione sulla professionalità ed affidabilità di un soggetto.
Sempre nel sito web del Comune, nella sezione “Trasparenza, valutazione e merito”, troviamo la stessa determinazione sotto forma di scheda di immediata ed agevole lettura ove sono indicati gli elementi essenziali dell’atto: soggetto beneficiario, importo, norma o titolo a base dell’attribuzione, ufficio e funzionario responsabile, modalità seguita per l’individuazione del beneficiario.
All’impegno di spesa farà seguito la determinazione del medesimo funzionario che, dopo aver accertato il regolare svolgimento della prestazione, provvederà alla liquidazione della somma impegnata.

QUALE VENZONE VOGLIAMO?



Lo sosteniamo – e scriviamo – da sempre: Venzone ha la fortuna di avere un’enorme potenzialità intrinseca legata al turismo, potenzialità che, se sviluppata, può diventare fonte di ricchezza, sia culturale che economica (che in questi anni di crisi generale costituirebbe una buona risorsa).
Per questo in questi ultimi anni abbiamo affrontato diverse volte su Il Sfuei argomenti quali il miglioramento ed il coordinamento delle attività culturali nel nostro paese, suggerendo l’inserimento delle stesse in circuiti di eventi regionali; lo sviluppo di piste ciclabili e la rivalutazione di percorsi naturalistici del nostro territorio; abbiamo suggerito una regolamentazione del traffico all’interno del paese e cercato di stimolare una mentalità capace di vedere le potenzialità turistiche che nascono dal far parte di un Parco. Infine abbiamo più volte fatto il confronto con altre piccole realtà simili alla nostra, mostrando come di turismo si può vivere.
Venzone è citata su guide turistiche e riviste nazionali proprio per la sua bellezza, tuttavia per una pubblicità proficua conta molto di più la sensazione che il turista avverte passeggiando tra le nostre vie. Infatti, se si trova bene, il passaparola con amici, parenti, tramite i blog o i siti turistici presenti in internet, si espande esponenzialmente. Fenomeno che si verifica, purtroppo, anche per le esperienze negative.
Per questo è sconcertante constatare come i nostri Amministratori siano stati sordi ai nostri suggerimenti (biecamente interpretati da alcuni come critiche pretestuose anziché buoni propositi per un paese migliore) e ciechi verso le potenzialità naturalistiche e storiche del nostro territorio, dimostrando di possedere unicamente una visione a breve termine del nostro paese senza riuscire ad immaginarlo tra una ventina d’anni.
La Venzone che stiamo guardando, anno dopo anno, si allontana sempre più da quella che immaginiamo nel medio – lungo termine: la politica immobile e stagnante di queste ultime amministrazioni non solo non qualifica la nostra cittadella ma ne limita desolatamente lo sviluppo nell’immediato futuro.
Dal confronto con altre realtà, che pur non avendo bellezze storico-artistiche da offrire si prodigano in idee ed iniziative per far arrivare da loro i turisti, notiamo ancora di più la retrocessione di un paese che dovrebbe essere a pieno titolo tra le mete turistiche della nostra regione. Altre località hanno capito che in questi anni turismo significa entrate per gli esercenti: chi è in ferie si concede un caffè al bar, compera il giornale al mattino, fa la spesa per un pranzo al sacco, difficilmente si nega una cena nel ristorante locale, dorme nelle strutture locali, oltre ad acquistare souvenir come ricordo.
Un esempio di quello che invece accade a Venzone? 
Chiunque può vedere quanti ciclisti attraversano il nostro paese e chiunque può constatare come negli ultimi anni il numero si è almeno decuplicato.
Chiunque deve anche ammettere che questa Amministrazione non ha fatto niente per invitare i turisti a fermarsi: tutt’ora l’intera Venzone è sprovvista di rastrelliere per biciclette; le auto in sosta nel centro storico sono addirittura aumentate dopo la chiusura al traffico di mezza piazza; l’ufficio informazioni è chiuso nei giorni feriali e non resta che osservare turisti attoniti che percorrono il paese in cerca di qualcuno a cui rivolgersi. Le autocorriere di turisti con biciclette al seguito, che avrebbero potuto - e dovuto - fermarsi a Venzone e dormire nei nostri alberghi, proseguono verso Gemona; per non parlare poi della mancanza di quella che oggi è la “guida turistica” per eccellenza, ossia di un sito internet adeguato.
Tutto questo accade in un “Monumento Nazionale”, che dovrebbe essere orgoglioso della sua bellezza architettonica, unica, se non in Italia, certamente in Friuli.
Recuperare terreno a breve termine non sarà facile, e non è certo partecipando alla fiera Bit (Borsa internazionale del turismo) che si qualifica Venzone come una meta visitabile e piacevole: se i turisti che arrivano non trovano una cittadina adeguata alle aspettative, riportano le loro considerazioni ad altri, allargando a catena le impressioni negative.
Per noi venzonesi il treno del turismo sta passando ora: se non siamo pronti a prenderlo è a causa dell’inadeguatezza politica di chi ci amministra e di una mentalità che spesso vede nel turista che non parla italiano solo una difficoltà aggiuntiva, anziché una prospettiva di sviluppo. Troppo spesso le nostre terre piangono quando il latte è già stato versato e le scelte politiche ricadono sull’economia locale; forse è ora che noi cittadini prendiamo in mano le redini del nostro futuro, scegliendo amministratori capaci, stimolandoli verso decisioni moderne e proiettate nel domani.
La società si sta evolvendo e Venzone non può permettersi di rimanere ferma, chiusa dentro le sue mura medievali, nell’attesa che qualche cavaliere passi per trainarla verso il futuro. 
Il lieto fine è garantito solo nelle fiabe.

L'INTERVISTA



Certamente i soliti detrattori cercheranno di demolire, con poche parole, le considerazioni da noi sopra espresse, magari accusandoci di fare la solita campagna contro la politica locale. Per questo e per aiutare i concittadini a riflettere sulla reale situazione del nostro paese abbiamo accolto l’invito ad un confronto con Anna Primus che attualmente vive a Venzone ma ha trascorso la sua infanzia all’estero per poi lavorare a lungo nel settore turistico, apprendendo molto e qualificandosi come operatrice turistica, attività che tuttora svolge.

In quale settore opera e da quanto tempo?

Sono operatrice turistica con decenni di esperienza, di cui parecchi nella Germania del Nord, dove ho potuto approfondire la mia professionalità e conoscere a fondo la mentalità degli abitanti di queste regioni. Attualmente lavoro nel settore del turismo, offrendo le mie conoscenze a particolari gruppi che amano praticare un turismo a contatto con la natura come il cicloturismo, la mountain bike, ma anche l’enduro, il parapendio e il rafting. Stiamo parlando di un modo nuovo di organizzare le proprie ferie, senza il ricorso ad un’agenzia: siamo 600 associati che propongono soluzioni diverse e personalizzate per chi vuole viaggiare in comitive di circa 50 persone, ma con il sistema cosiddetto  “fai da te”.
Con quali paesi lavora?

In particolare con l’Austria e la Germania del nord dove questo tipo di vacanze è ormai diffuso da tempo e dove è sempre maggiore la richiesta indirizzata verso le nostre zone: il clima, la storia, la nostra cucina sono un’attrazione irresistibile per chi abita al nord.

Che tipo di turisti segue principalmente? 

I cicloturisti che si organizzano reperendo le informazioni via internet e che si muovono in autocorriera trasportando anche le bici suddividendo poi il viaggio in tappe variabili secondo un chilometraggio giornaliero.

Qual è secondo Lei il turista più presente a Venzone?

A Venzone è presente un turismo misto, ma accomunato da un’interesse culturale per il nostro paese. Secondo me la maggior presenza è data da stranieri, in primis austriaci, tedeschi e sloveni, ma anche l’italiano in ferie in Friuli viene a Venzone per la sua bellezza architettonica.

Quali sono i motivi per i quali così tante persone decidono di visitare la nostra cittadina?

Venzone è presente sulle guide turistiche e sui siti tematici, è molto conosciuto per la sua storia ed è perciò una naturale meta per chi vuole visitare la zona. Inoltre è diventata una tappa anche per chi si reca in Friuli per precisi eventi; per esempio ci sono comitive che ogni anno visitano la mostra ad Illegio e che si fermano a passeggiare nel nostro paese.

Come viene offerto Venzone sui siti turistici stranieri? 

Viene presentata come un luogo molto interessante, si trovano informazioni molto dettagliate ed aggiornate, per esempio di tutti i sentieri della Val Venzonassa. Gli stranieri considerano Venzone un luogo da esplorare. 

Lei ha spesso modo di confrontarsi direttamente con i turisti che visitano Venzone. Con quali aspettative arrivano a Venzone? Quali sono le esigenze che manifestano?

Si aspettano di trovare un sito medioevale, ricostruito e perfettamente conservato, si aspettano di “leggervi” la storia del paese e di “viverla” passeggiando tra le sue vie e incontrando i suoi abitanti. Si aspettano di trovare un paese sviluppato turisticamente, con offerte adeguate.

Che impressioni le rimandano i turisti e le agenzie straniere?

In questo preciso momento ci sono moltissime comitive che richiedono un’accoglienza calorosa, strutture adeguate, soprattutto i servizi pubblici nel punto di arrivo dei pullman. Ed inoltre segnaletica informativa plurilingue su ricettività e monumenti, perché stiamo parlando di un turismo privo di guida. La richiesta è quella di coniugare la visita culturale con il ben stare a 360°.

Chi viene a Venzone cosa apprezza maggiormente?

Tutti rimangono soddisfatti dall’estetica del luogo, del sito storico, delle mura, del Duomo, dei fossati. Chi passeggia per le vie laterali rimane incantato dai piccoli scorci che piano piano gli si presentano davanti agli occhi.

Di cosa si lamentano principalmente o di cosa avvertono la mancanza?

Di un’informazione adeguata, di rimandi scritti alla storia del paese; ad esempio non ci sono depliant esaustivi. Manca anche una segnalazione delle vie secondarie ma ugualmente suggestive. Le comitive (stiamo parlando di una media di quattro pullman a settimana) si lamentano della mancanza dei bagni e dell’impossibilità di usare quelli dei locali e spesso questa lamentela viene esposta con esterrefatta sorpresa: i gruppi sarebbero disposti a lasciare un contributo economico al Comune per questo servizio, come sono abituati a fare all’estero. 

Venzone è considerata una tappa obbligata nei pacchetti vacanze?

Assolutamente sì. Sarebbe proprio questa l’intenzione dei turisti e delle agenzie, soprattutto per la tipologia di turismo non-guidato di cui sto parlando

I turisti trovano quello che viene reclamizzato sui siti stranieri?

Non sempre. Per esempio si aspettano di visitare gli androni perché così viene reclamizzato ed invece trovano solo due o tre cortili aperti; si aspettano anche di poter camminare lungo le mura o su tutto il fossato.

Si sente spesso dire che i friulani delle nostre parti, per storia e carattere, non sono “tagliati” per il turismo. E’ solo un pregiudizio o è la verità? Se lo è: dobbiamo rassegnarci alla realtà o possiamo cambiarla?

Penso che il friulano sia come il tedesco del nord che io conosco molto bene: sono impenetrabili ma grandissime persone. Vogliono però fare ognuno da sé invece che raggrupparsi per ottenere risultati migliori, come hanno saputo fare in Tirolo o in Trentino. Noi sappiamo essere ospitali ma non siamo ancora organizzati (per esempio Illegio fino a poco tempo fa non aveva niente da offrire, sappiamo invece ora quali sono i risultati raggiunti).


C’è più di qualcuno qui da noi che pensa che per Venzone il turismo sia sì importante ma non indispensabile e che si possa farne anche a meno. Qual è la sua opinione in merito?

Credo che i commercianti dovrebbero cooperare, comprendendo che la loro capacità d’azione aumenta se sono uniti. Una coordinazione tra tutti i commercianti povrebbe sviluppare il concetto di “stagione” turistica, ossia  pensare che i viaggi vengono organizzati mesi prima: per esempio ora si deve iniziare ad attirare il turista per il prossimo anno.

Cosa serve per incentivare il turismo?

Un ufficio turistico strutturato per un’accoglienza a chi decide di fermarsi per più giorni, quindi aperto quotidianamente, con materiale informativo plurilingue, contatti diretti con la ricezione alberghiera, i bed and breakfast, calendario degli eventi locali e limitrofi...

Alla fine di questa lunga chiacchierata, l’interrogativo è rivolto a tutti noi Venzonesi: siamo interessati a questo tipo di turismo “auto-gestito”, per così dire, che proviene soprattutto dal nord Europa, in sella ad una bicicletta, o su un pullman, spesso con biciclette al seguito, che ama visitare siti accoglienti, decidendo magari in loco e sul momento di fermarsi per una notte, per respirarne l’atmosfera, gustarne i sapori, viverne l’esperienza potendo magari chiacchierare a colazione con il proprietario del bed and breakfast, facendosi consigliare qualche itinerario a piedi, o suggerire qualche “chicca” da scoprire....
Siamo interessati? 

LO AVEVAMO PROPOSTO...


Il Sfuei n. 1, novembre 2009: commentavamo l’assenza di figure specificatamente titolate nella Commissioni Edilizia, assenza per noi inspiegabile considerando davvero Venzone un “Monumento nazionale”.
Il Sfuei n. 1, novembre 2009: esprimevamo il nostro dissenso alla revoca della convenzione tra Comune e Parco delle Prealpi Giulie per due ambienti in Palazzo Orgnani - Martina spiegando che consideravamo e consideriamo il Parco una ricchezza per Venzone, soprattutto nella prospettiva di un rilancio del turismo. 
Il Sfuei n. 1, novembre 2009: segnalavamo la necessità di dotare di servizi igienici il parcheggio adiacente alle scuole, richiesta che abbiamo inoltrato all’Amministrazione e per la quale non abbiamo mai ricevuto riscontro malgrado i nostri richiami sui seguenti Il Sfuei.
Il Sfuei n. 4, giugno 2010: chiedevamo all’Amministrazione, dopo un anno dal suo mandato, di affrontare oltre a quelli già segnalati altri argomenti quali la regolamentazione del traffico nel Centro Storico, la tutela di Venzone nell’ambito delle associazioni e delle iniziative sovracomunali, la definizione del percorso della pista ciclabile Alpe-Adria come occasione per tutto il territorio venzonese.
Il Sfuei n. 5, agosto 2010:Nel recensire il volume Le Ultime Valli, pubblicato dall’Università di Klagenfurt nel 2008, richiamavamo l’attenzione su questo passaggio, per riflettere su come ci vedono i turisti: “[A Venzone ] Le belle stradine lastricate sfociano nella centrale piazza del Municipio, certamente una delle più belle piazze della regione, ricca di edifici storici del XV e del XVI secolo. [...] Il monte San Simeone e alcuni caffè all’aperto formano lo sfondo di questa piazza aperta, cui per essere perfetta manca solo un divieto di transito per le auto.” 
Il Sfuei n. 6, ottobre 2010: davamo notizia di come il Comune di Venzone, continuando nella sua folle ed incomprensibile politica suicida di isolamento, non avesse aderito alla Rete Museale promossa ed organizzata dalla provincia di Udine con lo scopo di fornire strumenti informativi e promozionali, provvedendo anche alla formazione di personale.
L’elenco potrebbe continuare... lo spazio manca.