5 marzo 2015

Il punto sugli ultimi due consigli comunali



Resoconto tratto dai verbali e dagli appunti della minoranza dei Consigli comunali del 18 febbraio e del 25 febbraio. 

18 febbraio, h.10.00
La minoranza apre il dibattito con la richiesta di registrare la seduta, una possibilità di fatto né prevista né tantomeno vietata dal Regolamento del Consiglio. La maggioranza però si oppone e vota contro. Evidentemente è meglio che non venga tenuta traccia 

Vengono convalidati i due consiglieri in surroga della minoranza, Federico di Bernardo e Cristiano Fadi.

Al punto 5 dell’ordine del giorno c’è l’abolizione delle due Commissioni Regolamenti e Sviluppo e attività produttive. Volute dalla presente amministrazione a inizio mandato e composte da membri della maggioranza e della minoranza, improvvisamente viene deciso di cancellarle. I consiglieri di minoranza chiedono il perché di questa repentina cancellazione, che secondo noi, è illegittima. La maggioranza non fornisce spiegazioni e vota a favore dell’abolizione.

Al punto 6 dell’ordine del giorno, dopo mesi di silenzio da parte della maggioranza e richieste da parte nostra, finalmente compare il punto dedicato alle nomine dei consiglieri del Pio Istituto Elemosiniere. La minoranza chiede che il Sindaco e il consigliere d’Angelo abbandonino momentaneamente la sala come previsto dal Regolamento del consiglio comunale in caso di nomine di congiunti prossimi o affini, essendoci fra gli altri candidati il padre del Sindaco, signor Sergio Di Bernardo, ed essendo la Presidente del PIE Alda Zamolo la moglie dell’assessore citato. Mauro Valent sostituisce il sindaco nella presidenza del Consiglio e propone la votazione dei requisiti dei candidati nominati per il PIE. La minoranza si oppone, citando la chiara risposta della Regione - interrogata sui fatti dalla maggioranza stessa - al quesito posto, ovvero che la valutazione spetta al gruppo di maggioranza o di minoranza che ha proposto i propri candidati e non alla votazione di ogni consigliere. La votazione proposta dal Vicesindaco ha il chiaro intento di bloccare la nomina al PIE della candidata della minoranza Tatiana Azzola. Invocando il poco tempo avuto per studiare la risposta della Regione - arrivata il giorno prima via mail al Sindaco - e invocando la delicatezza della questione (?) il Vicesindaco chiede di rimandare la questione al prossimo consiglio comunale. La maggioranza vota a favore, la minoranza contro.

Per il punto 7 dell’ordine del giorno - adesione per gli acquisti del Comune al Centro Unico di Acquisti fatto con altri comuni - la minoranza vota a favore in unottica di diminuzione dei costi e risparmio.

Per il punto 8 - approvazione alienazione di 4 appartamenti del comune nelle vecchie caserme di Carnia - la minoranza dichiara che, per quanto d' accordo sulla cessione di appartamenti che diversamente sarebbero inutilizzati e soggetti al deperimento, vota contro perché la cosa riguarda il bilancio che, non essendo stato fatto da noi, non si vuole trattare.

Per il punto 9 - adesione di Venzone al progetto di promozione dei "Borghi più belli di Italia" – la minoranza vota a favore per i vantaggi, il controllo e miglioramento dei requisiti da rispettare che vengono proposti dalla associazione per questa adesione. La minoranza chiede inoltre di essere informata e coinvolta nelle visite  e attività che l'associazione organizzerà.

Nel punto 10 - comunicazioni del Sindaco - il Sindaco informa di aver ricevuto la risposta della Regione che stabilisce l'incompatibilità di Lorenzo Cracogna alla carica di consigliere in quanto Presidente dell’Associazione Banda di Venzone che riceve dal comune un contributo superiore al 10% del bilancio dell’Associazione. Evidentemente, il Sindaco non si è accorto che Cracogna si è nel frattempo dimesso dalla carica di consigliere per altre questioni. 
Sorpresa dalla nota del Sindaco, la minoranza approfondisce e legge la norma del decreto legislativo n.267/2000:
Art.63 Incompatibilità
1. Non può ricoprire la carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, consigliere metropolitano, provinciale o circoscrizionale: l'amministratore o il dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento di ente, istituto o azienda soggetta a vigilanza in cui vi sia almeno il 20 per cento di partecipazione rispettivamente da parte del comune o della provincia o che dagli stessi riceva, in via continuativa, una sovvenzione in tutto o in parte facoltativa, quando la parte facoltativa superi nell'anno il dieci per cento del totale delle entrate dell'ente;
Ci pare improbabile che un’associazione come la Banda rientri tra gli “enti, istituti o aziende soggetti a vigilanza” citati e ci pare ridicolo che si perda tempo a cercare espedienti per infangare il nome di un ormai ex consigliere.

25 febbraio, h. 9.00
La maggioranza fissa alle ore 9.00 la convocazione del Consiglio comunale straordinario richiesto dalla minoranza per risolvere una volta per tutte la questione delle nomine del Pio Istituto Elemosiniere che l’amministrazione continua a rimandare
La convocazione resta fissata per le 9.00 nonostante la richiesta di spostamento orario inoltrata da uno dei consiglieri di Impegno Civico, Federico Di Bernardo, che alla stessa ora aveva un colloquio di lavoro. Interrogato sulle motivazioni del mancato posticipo orario del Consiglio comunale, il Sindaco risponde che “non ci sono motivazioni”. Quindi, l’orario del Consiglio non è stato cambiato semplicemente perché il Sindaco non aveva voglia. Questo è un chiaro segnale di come viene inteso il rispetto e il venirsi incontro reciproco che il Sindaco chiedeva alla minoranza sulle pagine del Messaggero solo un paio di mesi fa.

Il Sindaco chiede di partire dal secondo punto all’ordine del giorno: la richiesta al Sindaco di chiarimenti in ordine alla legittimità degli atti prodotti oltre i termini di proroga dal Consiglio di amministrazione decaduto del Pio Istituto Elemosiniere.
Il Sindaco afferma che tutti gli atti compiuti dal decaduto Consiglio sono legittimi invocando l’art. 5 comma 2bis della L.R. n.19/2003, rifiutandosi però di leggerlo. Alla richiesta del consigliere di minoranza Cristiano Fadi di avere dei chiarimenti in merito, il Sindaco lo richiama a non parlare senza la sua autorizzazione.
Nei giorni seguenti la minoranza approfondisce e scopre che il citato articolo del Sindaco in realtà non ha nulla a che vedere con la questione dibattuta in Consiglio.

Il primo punto all’ordine del giorno riguarda le nomine dei consiglieri al Pio Istituto Elemosiniere. Uscito il Sindaco dalla sala, ma non il consigliere D’Angelo che non ritiene di avere nella votazione alcun interesse proprio, il Vicesindaco Valent Mauro propone una votazione sui requisiti dei consiglieri designati ritenendo che il parere della Regione espresso nella persona del dott. Spagnul non sia vincolante e che anche la giurisprudenza del Consiglio di Stato da lui citata sia interpretabile. La minoranza dichiara di non voler partecipare alle votazioni visto il parere della Regione. Per alzata di mano, la sola maggioranza vota a favore della sussistenza dei requisiti dei propri consiglieri designati per il Pio Istituto e vota contraria alla sussistenza dei requisiti della candidata della minoranza Tatiana Azzola.
Alla fine delle votazioni la maggioranza dichiara eletti al Consiglio di Amministrazione del Pio Istituto Elemosiniere solo i propri candidati e chiede alla minoranza di presentare al più presto un altro nome. La minoranza replica che considera illegittima la votazione sui requisiti dei candidati e che riproporrà Tatiana Azzola.

Il giorno successivo scoppia il caso sul Messaggero Veneto che aveva inviato un suo giornalista ad assistere al Consiglio comunale straordinario.

12 febbraio 2015

Richiesta spostamento orario

Abbiamo inviato in data odierna al Sindaco, ai Consiglieri e al Segretario Comunale una richiesta per spostare la convocazione del Consiglio Comunale previsto per il 18 febbraio in un orario più adeguato e conforme alle disposizioni del Testo Unico.


Consiglio comunale del 18/2/2015 - ordine del giorno

Di seguito pubblichiamo l'ordine del giorno previsto per il consiglio comunale del 18/2/2015


A Venzone si fa così...



Confrontare le dichiarazioni ai giornali del Sindaco Fabio di Bernardo con la realtà dei fatti è sempre un’operazione stimolante.
Prima richiama gli altri: «all’etica e il rispetto per i cittadini» (Messaggero Veneto 17 gennaio); poi convoca nuovamente il Consiglio Comunale a un orario improponibile, le 10 del mattino di mercoledì 18 febbraio.
Improponibile per chi? Proprio per i cittadini e i consiglieri che lavorano – e, guarda caso, tutti i consiglieri di minoranza hanno un impiego che li porta anche lontano da Venzone. 
Il rispetto è servito!

Non stiamo piangendo il morto, ma denunciando una situazione che continua a ripetersi e che, in un Comune piccolo come il nostro, è francamente inammissibile.
 

Richiamiamo al D.lgs n.267/2000, il Testo Unico degli enti locali, art.38 comma 7 in cui si dice che:
Le sedute del consiglio e delle commissioni sono pubbliche salvi i casi previsti dal regolamento e, nei comuni fino a 15.000 abitanti, si tengono preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l'orario di lavoro dei partecipanti"

L’Amministrazione ritiene di poter ignorare le disposizioni del Testo Unico e le richieste della minoranza che già il 26 novembre aveva pubblicamente denunciato (Messaggero Veneto) gli stravaganti orari dei Consigli Comunali e delle Commissioni consiliari.
Evidentemente si sta facendo il possibile per tenere lontani i cittadini dalla discussione di alcuni temi molto importanti. Fra i 10 punti all’ordine del giorno del 18 febbraio sono previsti infatti i seguenti:
- Nomina membri del Consiglio di amministrazione dell’Azienda pubblica di servizi alla persona (ASP) “Pio Istituto elemosiniere - Alberton del Colle”
Abbiamo già avuto modo di segnalare ai cittadini la decadenza del consiglio di amministrazione del PIE e il mancato rinnovo delle cariche
- Approvazione Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari

La minoranza di Impegno civico per Venzone considera questa convocazione del Consiglio Comunale alle ore 10.00 un atto gravissimo - perché reiterato e voluto, in assenza di gravi impedimenti - che lede il diritto di partecipazione democratica della popolazione e dei consiglieri

17 gennaio 2015

Ecco come viene distorta la verità dei fatti



Abbiamo letto con indignazione e crescente preoccupazione l’articolo comparso sul Messaggero Veneto di oggi.
L’articolo contiene informazioni false e tendenziose

A quanto pare il giornalista di zona, Piero Cargnelutti, ha nuovamente raccolto in modo superficiale le informazioni, senza preoccuparsi di verificarne le fonti e chiedere un riscontro agli interessati, ovvero noi minoranza di “Impegno civico per Venzone”.

È notizia di dominio pubblico che due dei nostri consiglieri – Marino Ambrosino e Lorenzo Cracogna - hanno rassegnato le loro dimissioni il 24 dicembre con lettera di motivazioni. Necessario è quindi procedere con la nomina di due nuovi consiglieri.
Nell’articolo comparso sul Messaggero di oggi si legge che ancora nessuno della minoranza “Impegno civico per Venzone” si è fatto avanti per accettare il seggio vacante. Questo è falso. Il primo dei non eletti, Cristiano Fadi, ha accettato il seggio con lettera protocollata mercoledì 7 gennaio.

Per quanto riguarda il secondo seggio vacante abbiamo subito scelto all’interno del nostro gruppo la persona che ci sembra più adatta in questo momento a ricoprire la carica di consigliere. Per correttezza verso le istituzioni e gli interessati e rispetto delle procedure, non abbiamo reso pubblico il nome della persona prescelta. Riteniamo giusto infatti che prima avvenga la nomina ufficiale in sede di Consiglio Comunale, dove devono essere anche verificate le condizioni di eleggibilità del soggetto.

Nulla vieta di scegliere all’interno della lista dei non eletti una persona specifica che non sia quella immediatamente successiva. La nostra è stata, come sempre, una decisione presa insieme. Il regolamento richiede però che venga scorsa in ordine la lista dei non eletti, per cui è dovere del Sindaco mandare a ciascuno dei non eletti, per ordine, una lettera di convocazione in cui si informa della successione in consiglio comunale per surroga di consigliere dimissionario. Ciascuno dei convocati deve poi rispondere agli uffici comunali in merito alla propria scelta.
Nulla di strano o stupefacente, solo tanta burocrazia come sempre accade in Italia.
Il bello è che in paese il nome del secondo nuovo consigliere è già sulla bocca di tutti; sicuramente è giunto anche alle maliziose orecchie del Sindaco. Nessun mistero, nessun consiglio comunale a rischio come paventato sul giornale; solo procedure di routine.

C’è un secondo problema. È incredibile come nell’articolo in questione il Sindaco Fabio di Bernardo abbia il coraggio di citare anche la situazione del Pio Istituto Elemosiniere. La minoranza ha già provveduto a denunciare in sede di consiglio comunale il mancato rinnovo delle cariche del PIE secondo i termini previsti dal regolamento. Il mancato rinnovo, di fatto, compromette il regolare svolgimento dei lavori del consiglio dell’istituto. Ne risulta che, in questo momento, il consiglio di amministrazione del Pio Istituto Elemosiniere è formalmente decaduto: le tre persone che ad oggi prendono le decisioni non hanno ancora avuto mandato ufficiale. Inoltre, non avendo il Sindaco rinnovato le cariche, nel Consiglio di amministrazione del Pio Istituto Elemosiniere manca la presenza – prevista dallo statuto − del quarto consigliere assegnato alla minoranza, il cui nome è stato già comunicato al Sindaco e ai consiglieri comunali tutti nella persona di Tatiana Azzola

Non nascondiamo di essere molto preoccupati per la piega che sta prendendo le gestione della cosa pubblica in paese. Chiederemo al Messaggero Veneto rettifica delle informazioni false e incomplete pubblicate oggi.
Ricordiamo al Sindaco Fabio di Bernardo che la campagna elettorale delle polemiche è finita da un pezzo, e che prima di richiamare qualcuno all’etica e al rispetto per i cittadini farebbe bene a riflettere sulla sua condotta: mancata rielezione dei consiglieri del PIE, scorrettezza delle informazioni date ai giornali, mancata risposta alle interrogazioni della minoranza, intimidazioni a titolo gratuito ai consiglieri di minoranza.
Essenziali al dialogo sono la correttezza e il rispetto reciproci, condizioni che ora evidentemente mancano.