17 gennaio 2015

Ecco come viene distorta la verità dei fatti



Abbiamo letto con indignazione e crescente preoccupazione l’articolo comparso sul Messaggero Veneto di oggi.
L’articolo contiene informazioni false e tendenziose

A quanto pare il giornalista di zona, Piero Cargnelutti, ha nuovamente raccolto in modo superficiale le informazioni, senza preoccuparsi di verificarne le fonti e chiedere un riscontro agli interessati, ovvero noi minoranza di “Impegno civico per Venzone”.

È notizia di dominio pubblico che due dei nostri consiglieri – Marino Ambrosino e Lorenzo Cracogna - hanno rassegnato le loro dimissioni il 24 dicembre con lettera di motivazioni. Necessario è quindi procedere con la nomina di due nuovi consiglieri.
Nell’articolo comparso sul Messaggero di oggi si legge che ancora nessuno della minoranza “Impegno civico per Venzone” si è fatto avanti per accettare il seggio vacante. Questo è falso. Il primo dei non eletti, Cristiano Fadi, ha accettato il seggio con lettera protocollata mercoledì 7 gennaio.

Per quanto riguarda il secondo seggio vacante abbiamo subito scelto all’interno del nostro gruppo la persona che ci sembra più adatta in questo momento a ricoprire la carica di consigliere. Per correttezza verso le istituzioni e gli interessati e rispetto delle procedure, non abbiamo reso pubblico il nome della persona prescelta. Riteniamo giusto infatti che prima avvenga la nomina ufficiale in sede di Consiglio Comunale, dove devono essere anche verificate le condizioni di eleggibilità del soggetto.

Nulla vieta di scegliere all’interno della lista dei non eletti una persona specifica che non sia quella immediatamente successiva. La nostra è stata, come sempre, una decisione presa insieme. Il regolamento richiede però che venga scorsa in ordine la lista dei non eletti, per cui è dovere del Sindaco mandare a ciascuno dei non eletti, per ordine, una lettera di convocazione in cui si informa della successione in consiglio comunale per surroga di consigliere dimissionario. Ciascuno dei convocati deve poi rispondere agli uffici comunali in merito alla propria scelta.
Nulla di strano o stupefacente, solo tanta burocrazia come sempre accade in Italia.
Il bello è che in paese il nome del secondo nuovo consigliere è già sulla bocca di tutti; sicuramente è giunto anche alle maliziose orecchie del Sindaco. Nessun mistero, nessun consiglio comunale a rischio come paventato sul giornale; solo procedure di routine.

C’è un secondo problema. È incredibile come nell’articolo in questione il Sindaco Fabio di Bernardo abbia il coraggio di citare anche la situazione del Pio Istituto Elemosiniere. La minoranza ha già provveduto a denunciare in sede di consiglio comunale il mancato rinnovo delle cariche del PIE secondo i termini previsti dal regolamento. Il mancato rinnovo, di fatto, compromette il regolare svolgimento dei lavori del consiglio dell’istituto. Ne risulta che, in questo momento, il consiglio di amministrazione del Pio Istituto Elemosiniere è formalmente decaduto: le tre persone che ad oggi prendono le decisioni non hanno ancora avuto mandato ufficiale. Inoltre, non avendo il Sindaco rinnovato le cariche, nel Consiglio di amministrazione del Pio Istituto Elemosiniere manca la presenza – prevista dallo statuto − del quarto consigliere assegnato alla minoranza, il cui nome è stato già comunicato al Sindaco e ai consiglieri comunali tutti nella persona di Tatiana Azzola

Non nascondiamo di essere molto preoccupati per la piega che sta prendendo le gestione della cosa pubblica in paese. Chiederemo al Messaggero Veneto rettifica delle informazioni false e incomplete pubblicate oggi.
Ricordiamo al Sindaco Fabio di Bernardo che la campagna elettorale delle polemiche è finita da un pezzo, e che prima di richiamare qualcuno all’etica e al rispetto per i cittadini farebbe bene a riflettere sulla sua condotta: mancata rielezione dei consiglieri del PIE, scorrettezza delle informazioni date ai giornali, mancata risposta alle interrogazioni della minoranza, intimidazioni a titolo gratuito ai consiglieri di minoranza.
Essenziali al dialogo sono la correttezza e il rispetto reciproci, condizioni che ora evidentemente mancano.