19 ottobre 2011

EDITORIALE




Al momento di leggere queste note il cammino parlamentare della “manovra economica” dovrebbe essere concluso. Oggi però, mentre scriviamo, il percorso tormentato, i provvedimenti prospettati e poi ritirati, l’incertezza degli orientamenti e delle priorità, i ripensamenti imposti e l’inserimento d’iniziative incongrue e non pertinenti, ci fanno cadere in uno stato di depressione.
Una sola cosa temiamo certa: le amministrazioni degli enti locali vedranno tagliate drasticamente le risorse. Per non cedere allo sconforto, condividendo l’aspettativa di tutti gli Italiani, impazienti di ottenere un radicale cambiamento nella politica del Paese, ci domandiamo se è possibile individuare degli aspetti positivi anche in questa situazione. Paradossalmente, ma secondo il vecchio detto “non tutto il male viene per nuocere”, la risposta può essere affermativa.
I cittadini, colpiti dai tagli dei servizi, chiamati a sostenere scopertamente gli oneri delle amministrazioni, costretti a confrontarsi con il finanziamento di progetti ed investimenti, saranno certamente più attenti alle spese pubbliche e pretenderanno trasparenza e razionalità.
Chiederanno che i programmi siano formulati secondo rigorose priorità. Pretenderanno che le svariate fonti di finanziamento, leggi dello Stato, Assessorati regionali, Fondi Europei, Comitati, Federazioni Sportive, interessate ognuna allo sviluppo del proprio settore di competenza, vedano convogliate le loro disponibilità secondo la programmazione locale. 
Per Venzone questo significa che non vogliamo, in futuro, affrontare iniziative inconcludenti o parziali solo perché ci sono dei fondi disponibili da utilizzare in qualche modo. Non chiediamo investimenti da tradurre poi in costose gestioni che non si saprà come affrontare, mentre le opere veramente necessarie restano da realizzare. Non ci interessa ottenere opere inutili e non richieste dalla popolazione mentre altre, ben più urgenti ed importanti aspettano da tempo invano. 
Tanto per fare alcuni esempi. Il percorso “paesaggistico” ubicato dietro la zona sportiva è più importante per fruire del nostro territorio rispetto alla manutenzione di via Frachiarandis o del collegamento fra via Rozza ed il Cimitero? 
L’apertura di nuove attrezzature sportive era più urgente dell’attraversamento della Pontebbana e dei percorsi pedonali per Pioverno?
La ricostruzione della Sala S.O.M.S. come contenitore di eventi, è compatibile con la rinuncia a ricostruire, per le medesime finalità, la chiesa di San Giovanni?
Il prospettato spostamento del Centro Diurno, con l’effetto domino di richiedere due cantieri per l’adattamento dei fabbricati, come si concilia con l’abbandono dell’area Castellani?
I costosi lavori per la pavimentazione del Centro Storico non potevano essere evitati con la regolamentazione del traffico e la formazione di parcheggi esterni a pagamento per i non residenti? Ci auguriamo che l’Amministrazione in carica dia risposte soddisfacenti ed aperte non appena saranno chiare le conseguenze della “manovra”.


Loris Sormani

SFRATTO ALL'ASILO




Da tempo si susseguivano voci di un imminente trasloco della Scuola Materna di Venzone dalla sua bella sede storica ad altra destinazione.
Ancora mentre leggete queste note, di ufficiale non c’è nulla, ma risulta ormai evidente che l’Amministrazione Comunale ha deciso di spostare la Materna nell’ala settentrionale del complesso scolastico (occupando alcune aule sottoutilizzate) per poi trasferire il Centro Diurno, oggi ospitato dal Pio Istituto Elemosiniere, dove può felicemente usufruire del servizio mensa e dell’assistenza infermieristica, nell’edificio della Scuola Materna.
Naturalmente queste decisioni sono state prese, come da prassi consolidata, in splendida solitudine dal Sindaco e dalla sua Giunta. La comunicazione, il coinvolgimento dei cittadini, delle mamme (ci risulta che l’Assessore all’Istruzione e al Bilancio si sia autodefi-nita proprio “mamma”) e di tutti i portatori di interesse, non fanno parte del dna di questi irresponsabili.
Soltanto a cose fatte i genitori sono stati informati in una burrascosa riunione.
La beffa più incredibile è stata quella di presentare, ad inizio anno, ai futuri fruitori della Scuola Materna gli spazi, gli ambienti, le strutture ed i servizi dell’attuale sede, nascondendo la realtà dello spostamento.
Risulta poi sciagurata questa scelta, di cui non si conoscono le motivazioni, persino sotto il profilo economico e ge-stionale: il costo per effettuare i necessari adeguamenti dell’ala scolastica alle esigenze dei piccoli ospiti risulta di 120.000 euro, senza considerare gli adeguamenti che si dovrebbero realizzare nella vecchia sede per far subentrare gli ospiti del Centro Diurno (pensiamo ad esempio ai bagni), ma è per quanto concerne l’accudimento, le attività e il benessere dei bambini che tale decisione provoca i maggiori malumori. L’ala nord del plesso scolastico non è esposta al sole, il giardino esterno è in forte pendenza, è esposta ai venti dominanti, risulta anche essere l’ala più fredda di tutto l’edificio. Inoltre, per i pasti dovrà essere approntata una nuova mensa indipendente (così nel raggio di 200 metri ci ritroviamo con 4 cucine: nuovo asilo, vecchio asilo, scuole e palestra).
Una follia, alla quale è difficile che rimangano insensibili non solo i genitori di adesso, ma anche quelli che in futuro dovranno scegliere una scuola materna per i propri figli.

ESOSA LA MA DAMA!

La Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale ha stanziato con deliberazione del 20.07.2010, n. 178, un contributo di € 5.000 per la realizzazione dei Campionati italiani individuali assoluti di dama svoltisi nel nostro Comune.
Il Comune di Venzone, con apposita delibera li ha girati, ai fini del concorso alle spese di organizzazione, al Circolo Damistico “Bruno Marini” di Tolmezzo.
E dicono che non ci sono soldi....
Le associazioni venzonesi tutte insieme hanno ottenuto dall’Amministrazione Comunale poco più di 7.000 euro.

SFALCI




Sul numero precedente, in due articoli distinti, abbiamo parlato dei problemi della “sparizione” della Venzonassa, (letteralmente sommersa dagli arbusti) e delle zecche, purtroppo presenti nel nostro territorio, relativamente alle quali riferivamo l’iniziativa del comune di Gemona e di altri Comuni della Carnia che si fanno carico della spesa del vaccino. 
In questo numero, nostro malgrado, ritorniamo su entrambe le questioni, in verità collegate tra loro, proponendovi ancora una volta un confronto. Sul Gazzettino dell’11 agosto si legge infatti che l’Amministrazione Comunale di Gemona sta lavorando ad un nuovo regolamento non solo delle zone urbane, ma anche di quelle rurali, prevedendo contributi per chi tiene pulito e sfalciato, ossia sta attuando una campagna di “sfalci contro le zecche”. A Venzone non osiamo sperare tanto, ma che almeno la Venzonassa, luogo ricreativo di molte famiglie con bambini, venga ripulita ci sembra una richiesta che l’Amministrazione non può continuare ad ignorare.

IL VIZIO DEL DISSERVIZIO



Questa è la frase che appare nelle pagine del PRGC e delle ordinanze del sito Internet del Comune. Da quando?
Da quando è apparso il sito, a fine 2009, uno degli ultimi tra i Comuni della Regione.
Meno male che si scusano per il disservizio.
Avevamo già sottolineato nello Sfuei di novembre 2009 che la Comunità Montana offriva ai Comuni il sito internet gratuito (anche con una interfaccia molto più gradevole di quella che abbiamo oggi).
Ma i nostri Amministratori devono sempre distinguersi (in peggio) e oltre a farci pagare un servizio che si poteva avere gratuitamente, (una interrogazione a talproposito non ha mai avuto risposta) ci erogano un pessimo servizio.

NON E' UN GIOCO DA RAGAZZI




Venzone si è recentemente dotata di un “Percorso Vita”, posto sul retro del campo sportivo comunale. I “Percorsi Vita”, strade chiuse al traffico veicolare, provviste di alcune stazioni/piazzole con attrezzature e cartelli esplicativi, hanno come obiettivo il miglioramento dello stato di salute generale della popolazione attraverso l’attività fisica, che ha ripercussioni positive anche sui livelli di stress e sulla qualità di vita. Il percorso venzonese consta di 9 stazioni, tra le quali è possibile camminare o correre, a seconda del  grado di allenamento. Nei principi base, dunque, l’iniziativa è da lodare. 
Vanno tenuti in conto però alcuni fattori per valutare nel complesso questa novità ricreativa. 
La prima domanda che ci poniamo è: chi si preoccuperà della manutenzione, dello sfalcio dell’erba e della periodica revisione delle attrezzature? 
Infatti benché i lavori siano da poco terminati le erbacce e l’erba alta hanno già conquistato gran parte della superficie preposta per gli esercizi: saltellare e fare i piegamenti sulle braccia in mezzo all’ambiente prediletto dalle zecche non è certo salutare.
Rispetto poi ad altri “Percorsi Vita”, non sono presenti all’inizio del percorso le stazioni deputate al riscaldamento e allo stretching, pre-requisiti fondamentali di ogni attività fisica, onde ridurre la possibilità di infortuni muscolari o articolari. Bisognerebbe assumere che ci siano dei principianti che vogliano provare in una bella giornata d’estate queste attrezzature, principianti senza preparazione fisica e culturale. Sarebbe il colmo partire con l’idea di “stare bene”,“fare movimento” e poi avere un infortunio.
Rispetto ad altri percorsi, inoltre, la distanza tra le piazzole è minima. La distanza più breve è di circa 15 metri, la più lunga copre all’incirca 40 metri. La distanza totale dell’anello è di circa 300 metri. Per un’attività aerobica bilanciata sarebbero necessari parecchi giri compiuti a bassa intensità.
Suggeriamo inoltre di effettuare allenamenti regolari piuttosto che esagerare con poche “superprestazioni”: una persona allenata potrebbe percorrere 10 giri in corsa lenta, includendo all’interno di ogni giro una piazzola con esercizio relativo, percorrendo così circa 3.000 metri, una distanza importante per il consumo di calorie e per l’apparato cardio-circolatorio.
Un’altra perplessità riguarda l’altezza eccessiva degli attrezzi nella postazione numero 5, quella deputata ai salti in alto sul posto. Inoltre le postazioni numero 6 e 7, in cui i gruppi muscolari messi in esercizio sono principalmente gli addominali e i flessori dell’anca, sarebbe stato meglio fossero poste in un ordine diverso e più distanti tra loro, in quanto facendo lavorare consecutivamente e senza riposo lo stesso gruppo muscolare si rischia un sovraccarico locale. Questo si aggiunge alla possibilità di esacerbare problematiche al sistema neuro-muscolo-scheletrico, come il mal di schiena, problema frequentissimo.
Tutte queste considerazioni ci fanno cogliere che l’attività fisica è un bene imprescindibile per la nostra salute e qualità di vita, ma è meglio non affrontare questa tematica con eccessiva superficialità o incompetenza, per non incorrere in problemi, a dispetto dei principi positivi  di base.

CONFRONTI



Avete presente il gioco enigmistico “Aguzzate la vista”, in cui il lettore deve confrontare due vignette e scovare minime differenze? E’ un metodo semplice per allenare gli occhi e la mente a guardare situazioni apparentemente simili, ma che si differenziano in qualche particolare.
Spesso sullo Sfuei abbiamo anche noi “giocato” al confronto, raccontandovi cosa accade in paesi a noi vicini; lo scopo era suggerire di osservare gli altri per allenarci a trovare le differenze e i diversi modi di gestire situazioni, apparentemente anche molto simili tra loro. Non era un semplice criticare, ma un modo di raccontarci, un informare i lettori su come avremmo agito noi se fossimo al governo del paese. Degli amministratori si tende a dire “tanto sono tutti uguali”: ebbene, noi non  crediamo sia vero, ma che al contrario anche piccole differenze siano determinanti e continueremo a  sottolinearle. Tutto questo per facilitare, un domani, una scelta consapevole tra vari candidati.
Giochiamo dunque al “confronto” parlando di Politica: crediamo fortemente che debba avere un’etica morale che non riscontriamo più nei politici che ci rappresentano, i quali dovrebbero considerarsi portavoce dei loro concittadini e per questo operare sempre nel massimo rispetto, verso chi li ha votati in primo luogo, ma di tutti i cittadini in egual misura, senza favoritismi personali o simpatie politiche. Per questo troviamo deprecabili atteggiamenti, ormai sempre più frequenti, di “voltagabbana”, di collaborazioni poco chiare, di posizioni che non possono più rappresentare la volontà di chi nell’urna ha preferito alcuni rispetto ad altri. Riteniamo che l’atteggiamento coerente, in caso di un cambio di idee o posizioni, debba essere il rassegnare le dimissioni, perché se in politica la mediazione è ovviamente necessaria per ottenere risultati, il compromesso ad ogni costo non lo è altrettanto e non possiamo giustificarlo perché questo porta ad un tradimento dei valori per cui ci si è candidati e nei quali gli elettori si sono riconosciuti.
Proprio nel rispetto degli stessi elettori ci sono Amministrazioni che credono e attuano costantemente la “politica partecipata”, cioè una politica fatta di dialogo con i cittadini, di confronto, di ascolto. Quella politica che per noi è alla base di una buona e moderna amministrazione ed è il cuore del nostro programma, perché è l’unica forma di amministrazione che ottenga i risultati migliori per un territorio, nel rispetto delle esigenze dei singoli. Con una politica partecipata i cittadini venzonesi sarebbero stati coinvolti e ascoltati in merito alla ricostruzione delle mura o allo spostamento della scuola d’infanzia, solo per citare i temi più importanti, ma anche su moltissime altre iniziative che, magari settorialmente coivolgono poche persone, ma che nel loro insieme interessano tutti.
Continuando con il gioco ci possiamo abituare a guardare altri centri storici (magari durante le nostre ferie) o a leggere le notizie, anche nazionali, per poter scovare la differenza. Un esempio sono i Comuni cosiddetti “virtuosi” che si sono riuniti tra loro per una più efficace salvaguardia dei loro beni storici ed un miglior utilizzo delle loro risorse. Il nostro Comune invece ha tentennato parecchio prima di aderire alla raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti (raccolta che permette un riciclo in percentuali elevate), ed ha appena terminato la costruzione di una nuova palestra senza nemmeno prevedere delle forme alternative di approvvigionamento energetico.
Ci sono poi Comuni i cui amministratori, consci della crisi, si sono ridotti del 50% i compensi (50%!) per accantonarli in un fondo comunale per le necessità del paese, così da non dover diminuire i fondi destinati ad associazioni ed enti locali, per aiutare la gestione economica delle scuole comunali, per aiutare chi si trova in difficoltà per mancanza di lavoro, ecc. 
Non ci risulta che l’attuale Amministrazione venzonese abbia ridotto i compensi, ma ha  di certo aumentato il numero di assessori:  noi cittadini ci siamo per caso accorti dei risultati di questo aumento o di migliorie rispetto all’Amministrazione precedente?
Senza contare la “sparizione”, peraltro già annunciata durante la campagna elettorale, del nostro Sindaco, per lasciare la strada alle “nuove leve”. Ci piacerebbe sapere se a questa uscita di scena, anche se parziale, corrisponde una diminuzione del compenso. E’ infatti nostra opinione, nel rispetto di un’etica politica, che la candidatura a ricoprire un ruolo pubblico debba corrispondere ad un impegno costante ed ad una serietà ad una moralità per la carica ricoperta durante tutto il mandato e che questo impegno non debba, a nostro avviso, venire mai declassato o irriso con la vincita di una “coppa chiosco”.

14 ottobre 2011

COPPA CHIOSCO

Salvo smentite, che speriamo vivamente ci saranno, risulta che al torneo di calcetto svoltosi a Venzone ad agosto, una delle squadre partecipanti si chiamasse “Comune di Venzone”. Nulla di male, se non fosse che più che per l’impegno sportivo, la squadra si sarebbe distinta per la capacità di ingurgitare fiumi di birra, tanto da aggiudicarsi la “Coppa chiosco”. Purtroppo siamo avvezzi, in Italia, alle goliardate di chi ricopre incarichi pubblici, tuttavia è con disagio che, se veramente così sono andate le cose, vediamo associato il nome del nostro Comune a bevute colossali. Non ci sentiamo affatto rappresentati da un tale modo di ricoprire un ruolo pubblico, riteniamo anzi che questi comportamenti scomposti (basti pensare che i campetti sono sprovvisti di bagni...) vadano evitati. Nello scorso numero avevamo parlato diffusamente dell’ACAT, dando voce a quanti si prodigano per contrastare l’alcolismo nella nostra regione, non possiamo pertanto esimerci dal chiedere ai nostri Amministratori di considerare quanto i comportamenti pubblici siano di esempio, soprattutto per i giovani. Il 31 agosto il sindaco di Udine Furio Honsell è stato protagonista, in una piazza della città, di una serata dedicata alla lettura, utile, queste le sue parole, “a promuovere una cittadinanza attiva”... tanto per proporvi un ulteriore confronto!

ASSOCIAZIONE VENATORIA



I cacciatori venzonesi ci hanno simpaticamente rimproverati perché nell’elencare le attività delle associazioni e gli avvenimenti cittadini non li abbiamo citati.
La nostra attenzione alla vita venzonese è, per la verità, sollecitata di volta in volta  dall’urgenza delle occasioni. Non ci prendiamo quindi la responsabilità di pubblicare precisi calendari, programmi, fedeli e tempestivi resoconti, lasciando tale compito all’organo dell’Amministrazione Comunale. Cogliamo tuttavia l’occasione per offrire ospitalità sulle nostre pagine alla voce di chi si occupa dei rapporti fra caccia e ambiente. L’argomento non è scontato nè marginale perché riguarda i progetti sul territorio ed i rapporti con il parco delle Prealpi Giulie. Inoltre ci riserva notizie inaspettate e sorprendenti in particolare sulla fauna che vive nel nostro territorio.
Fino al 1969 i  cacciatori della nostra Regione, che erano circa 20.000, potevano esercitare la loro attività in tutto il territorio regionale e con scarse limitazioni in materia di abbattimenti. A Venzone i cacciatori residenti erano circa 70, ma potevano cacciare senza alcun controllo anche i non residenti.
Dal 1970 il coraggio e la lungimiranza politica del Consiglio Regionale di allora,  ha previsto l’istituzione delle Riserve di caccia di Diritto: in sostanza ogni cacciatore residente poteva cacciare solo sul suo territorio, veniva stabilito il numero chiuso e l’obbligo di predisporre censimenti e piani di abbattimento per poter cacciare. A Venzone, dove è stata istituita subito la Riserva di caccia, potevano cacciare non più di 50 cacciatori e solo a seguito di censimenti della selvaggina e piani di abbattimento approvati da un organismo Regionale. Il territorio allora era molto diverso da quello di oggi, erano predominanti i prati, le malghe funzionavano regolarmente, era praticato lo sfalcio e la fienagione: c’erano quindi molte lepri, tanti forcelli e coturnici, pochi caprioli e camosci. Fin da allora tra i soci della Riserva ha incominciato a farsi strada il concetto di gestione, la necessità cioè di favorire l’accrescimento quantitativo e qualitativo delle specie. Proprio in quegli anni la Riserva ha provveduto a reintrodurre le marmotte in località Cjariguart, a ricostruire locali di rifugio, ad attrezzare il territorio con appostamenti di osservazione e a tenere puliti i sentieri.
Negli anni ‘80, con l’abbandono totale degli sfalci e delle malghe, l’ambiente cespugliato ha favorito il grande aumento dei caprioli a discapito delle lepri, dei forcelli e delle coturnici che sono progressivamente calati di numero. Proprio per gestire al meglio il capriolo, la Riserva ha adottato il sistema della caccia di selezione, da sempre praticato nei paesi centro-europei, ed ha istituito le zone di caccia assegnando a ciascuna un gruppo di soci responsabili della gestione. 
In quegli anni la Riserva ha organizzato numerosi corsi di formazione, convegni, dibattiti e confronti anche in occasione della istituzione del Parco delle Prealpi Giulie che ha sempre sostenuto e patrocinato con forza. Nel 1986 la Riserva ha sospeso, di propria iniziativa ed unica in Regione, la caccia al camoscio ed ha sostenuto una campagna per la tutela della specie in ambito regionale. Alla fine degli anni ‘80, con il sostegno della Comunità Montana del Gemonese, la Riserva ha reintrodotto con due iniziative lo stambecco sul Plauris, partecipando con i propri soci  nel parco del Gran Paradiso alla cattura, nonché provvedendo al trasporto ed alla liberazione degli animali. Ciò è avvenuto anche per la specie muflone e camoscio reintrodotte dal Comune di Venzone negli anni ‘90.
La Riserva ha collaborato e collabora con l’Università di Udine con la quale ha una convenzione ed ha messo a disposizione i propri dati e la propria attività per la redazione di tre tesi di laurea in Scienze Naturali. Si è provveduto poi anche alla predisposizione della Sede Sociale ed alla costruzione della cappella votiva a San Uberto in località Tugliezzo. Oggi i Soci della Riserva sono 36 e l’età media è molto alta: fino ad oggi i posti liberi sono stati occupati quasi sempre da giovani residenti. La trasformazione ulteriore del territorio ha favorito la presenza dei cinghiali e dei cervi, i camosci sono presenti in gran numero tanto che da tre anni abbiamo ripreso limitati  prelievi.
A marzo di ogni anno la Riserva predispone la Rassegna dei capi abbattuti nella stagione precedente: il prossimo anno, in occasione della 25a Mostra dei Trofei, siamo impegnati a redigere una piccola pubblicazione sulla storia della Riserva.  

PRENDIAMO(CI) CONFIDENZA COL PIE

La “Saga” del Pio Istituto Elemosiniere risale al momento in cui nel 1261 Alberton Dal Colle, nome che ci suona sicuramente familiare, con suo testamento lascia un ingente patrimonio affinchè la Reggenza del Comune comperasse “[...] una bella casa o fatta da novo per li poveri vecchi et per li putti, che fossino comperati dei campi et delle vacche per nutrire li vecchi et li putti di latte, pane, fava et formazzo, et se fossino dei poveri che non volessino o non potessino stare nella casa, che fossino aiutati di fori.” La sua disposizione finiva lanciando “la maledizione di Dio, della Santissima Trinità, delli S.S. Apostoli et l’abbandono dell’Agnolo custode a colui o quelli e loro discendenti in infinito che facessero un uso differente delle mie robe [...]” e sappiamo che a quel tempo su certe questioni non scherzavano affatto.
Nei secoli a venire l’Istituto viene amministrato in fasi successive dalla Reggenza del Comune, dalla Confraternita del Gonfalone e da una Congregazione di Carità. Passando successivamente da mani francesi, sotto il periodo Napoleonico, all’amministrazione austriaca. Solo  nell’800, con la legge Crispi, venne finalmente riconosciuta, anche se a fasi alterne, un’ampia autonomia alle Opere Pie come istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza.
Nel 1937 vengono infine istituiti gli Enti Comunali di Assistenza (E.C.A.), con lo scopo “di assistere gli individui e le famiglie in condizione di particolare necessità”, che subentrarono alle Congregazioni di Carità nelle competenze e nell’amministrazione del patrimonio. A Venzone nel 1942 coesistevano il Pio Istituto Elemosiniere (con patrimonio e contabilità separati), la Casa di Riposo e l’Asilo Infantile. Con la cessazione definitiva degli Enti Comunali di Assistenza nel ‘77, venne data delega in materia di assistenza alle amministrazioni comunali e il P.I.E. tornò a godere di una notevole autonomia come I.P.A.B. (Istituzione di pubblica assistenza e beneficenza).   
Successivamente il P.I.E. subì un lungo periodo di commissariamento che a fasi alterne durò dal 1992 al 1999, periodo nel quale fu attuato un considerevole  piano di risanamento, anche con l’intervento della Regione, visto che l’istituzione versava da anni in una difficile situazione economica, con un accumulo di perdite sotto il profilo finanziario e patrimoniale, mancando per anni addirittura una regolare contabilità amministrativa. Grazie alle azioni intraprese, il commissariamento lasciò il P.I.E. in una condizione di equilibrio economico e finanziario.
Il cambiamento più recente avviene nel 2008 con la trasformazione dell’I.P.A.B. ”Pio Istituto Elemosiniere” in A.S.P “Pio Istituto Elemosiniere – Alberton del Colle” durante la gestione Di Bernardo. Le A.S.P. sono Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona che hanno l’obbligo “di promuovere ogni genere di servizi sociali, assistenziali e sanitari, rivolto ad anziani, malati, minori e persone diversamente abili”. L’istituto venzonese, inoltre, per le sue caratteristiche e il suo patrimonio storico, dovrebbe anche svolgere attività connesse alla valorizzazione del proprio patrimonio sia immobiliare che socio-culturale, vedi la Chiesa di San Giovanni e l’archivio storico, uno dei più importanti della Regione.
Scorrendo il testo della Legge n.19 del 2003 sul riordino e la trasformazione delle I.P.A.B. in A.S.P.,  risulta chiaramente che bisognava da subito pensare ad un allargamento di orizzonte oltre le mura di Venzone, visto che la nuova legge impone un impegnativo livello di attività: non poteva bastare, e di fatto non basta, l’aggiunta di qualche posto letto, ma serviva un ampio progetto di collegamento con altre realtà simili, presenti sul territorio, oltre a un ampliamento e diversificazione delle possibilità gestionali esterne (vedi centro diurno, mense, pasti a domicilio, servizi, trasporti, forniture domiciliari), come diffusamente suggeriva il testo del Decreto del 4 agosto 2008 sulla trasformazione del P.I.E. in A.S.P. Già nel suo intervento al Convegno Regionale del 2004, il Presidente dell’Associazione Regionale di Assistenza profetizzava: “La nuova legge produrrà e di fatto sta già producendo delle concentrazioni di istituzioni, diversificazioni nell’erogazione dei servizi sociali, farà uscire dall’isolamento le piccole strutture anche in rapporto ad esperienze del terzo settore, in cerca di una dimensione che consenta di stare sul mercato”.  
L’assenza di una visione lungimirante può condannare l’Istituzione alla chiusura della sua secolare attività, evento non così remoto ed impossibile. Certo il lavoro di risanamento che si sta compiendo da mesi all’interno del P.I.E. è encomiabile, ma basterà a reggere il peso del mercato con questo nuovo assetto? Ci poniamo queste domande con l’ignoranza di chi chiede solo di conoscere, conoscere e capire esclusivamente per il bene di tutta la comunità. Per i Venzonesi che nei secoli hanno sempre generosamente sostenuto la Casa di Riposo e che la considerano come una realtà familiare e quasi inalienabile, sarebbe davvero una brutta sorpresa, per non parlare poi della maledizione......

BIMBI SANI IN UN AMBIENTE SANO




La Comunità Montana del Gemonese, Canal del ferro, Valcanale ha avviato una campagna di sensibilizzazione ed informazione sull’uso dei pannolini lavabili e delle coppette mestruali, con l’intento di incentivare comportamenti sostenibili e di creare nel tempo una cultura spontanea di rispetto per l’ambiente e di attenzione al futuro dei nostri figli.
Tale progetto dovrebbe essere operativo entro il mese di settembre; sarà curato dalla società Achabgroup di Scorzè (Ve), beneficiando di un contributo della provincia di Udine. Verranno coinvolti e sensibilizzati gli operatori del settore con appuntamenti informativi sui molteplici benefici sanitari, ecologici ed economici, i neo genitori, ai quali verrà consegnato materiale informativo e illustrativo, e la pubblica opinione tramite affissione di locandine in punti visibili e di interesse.
L’utilizzo del pannolino ecologico comporta notevoli benefici ambientali (i pannolini usa e getta rappresentano una delle frazioni di rifiuto secco quantitativamente più consistente e qualitativamente più critiche da smaltire), economici (la spesa per 2-3 anni di “usa e getta” è quantificabile in 1.000 - 1.500 euro, un kit di lavabili si aggira sui 300 - 400 euro) e soprattutto sulla salute del bambino.
Il pannolino lavabile, composto da una mutandina esterna impermeabile, da uno strato assorbente in fibra naturale e da un velo di cellulosa da gettare nel wc, fa sì che la pelle sia a contatto solo con tessuti traspiranti, a differenza degli usa e getta, composti da materie plastiche e sbiancati al cloro, responsabili dell’aumento delle cosidette “dermatiti da pannolino”.
Tale campagna promozionale sarà operativa su tutti i 12 comuni del territorio, e si gioverà della collaborazione di farmacie, tra cui quella del nostro comune, ed altri negozi specializzati, dove sarà possibile reperire questi prodotti. Alcune amministrazioni comunali hanno destinato dei fondi alle famiglie per incentivare l’acquisto di kit di pannolini lavabili. Il comune di Malborghetto, per esempio, con una delibera dei primi di luglio, concede ai genitori dei bambini nati tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2011 e ivi residenti, un contributo nella misura del 50% della spesa sostenuta, sino ad un massimo di 150 euro, previa richiesta da inoltrare al Comune attraverso un modulo al quale allegare lo scontrino attestante l’avvenuto acquisto. A tale scopo, è stato stanziato un fondo di 1.500 euro.
Ai primi di agosto scelte analoghe erano state effettuate dalle amministrazioni di Artegna, Gemona, Montenars e Resia. A tutt’oggi non risulta che il Comune di Venzone si sia attivato in tal senso. E’ evidente che senza un adeguato riconoscimento alle famiglie che si adoperano per attuare comportamenti sostenibili e rispettosi dell’ambiente e della salute, il progetto della Comunità Montana viene ad essere, per così dire, monco. Calcolando il numero dei nati in un anno a Venzone, una quindicina in media, l’investimento non sembrerebbe essere neppure particolarmente gravoso, soprattutto a fronte dei suddetti benefici. Il nostro auspicio è che anche il nostro Comune, segua questa linea nel più breve tempo possibile.

COM'E' ANDATA A FINIRE?




Nel numero 7 de Il Sfuei del dicembre scorso vi avevamo informato su come Venzone fosse particolarmente penalizzata riguardo il servizio di internet a banda larga. Lamentavamo il fatto che, da noi, l’ADSL non arrivasse se non in una versione ultra-ridotta, con velocità massima di 640 kbps, undici volte inferiore a quella di 7 Mbps disponibile, ad esempio, nel vicino Comune di Gemona. Scrivemmo anche del servizio WiMax dell’operatore Nordext, disponibile a Venzone, abbastanza efficiente ma caro: circa il doppio di un normale contratto ADSL e con l’aggiunta di un costo di attivazione per nulla indifferente (oltre alla necessità dell’installazione di una, pur piccola, antenna esterna). Infine chiedevamo che, come già avvenuto in Comuni vicini, anche la nostra Amministrazione sollecitasse ripetutamente Telecom e Regione Friuli Venezia Giulia affinché i servizi in fibra ottica venissero portati presso la centralina venzonese.
Com’è andata a finire?
A circa dieci mesi da quell’articolo possiamo dire che nulla è cambiato.
Anzi, qualcosa è peggiorato: l’operatore Nordext, nelle sue offerte per i privati, se da un lato ha mantenuto  invariati i prezzi  dell’abbonamento mensile, ha invece aumentato il costo di attivazione da 120 a ben 200 euro, cioè un aumento del 66,66%!!!
La situazione si commenta da sè: un servizio che vicino a noi è fornito in modo veloce ed economico, a Venzone o non esiste oppure deve essere pagato caro, restando comunque di velocità inferiore.
Eppure sono numerose le realtà imprenditoriali locali che necessiterebbero di un collegamento a banda larga degno di questo nome, inoltre anche molti privati cittadini ne sarebbero beneficiati in quanto ormai la maggior parte dei siti web è ricca di immagini o filmati, questi ultimi inaccessibili a chi non abbia una connessione veloce. Si pensi poi ad operazioni come l’home banking o agli acquisti via internet, che richiedono un collegamento rapido e affidabile. Finanche la semplice lettura di un quotidiano on-line è problematica nella situazione attuale.
A oltre nove mesi di distanza non ci risulta che l’Amministrazione comunale abbia mosso un dito al riguardo. Anzi, com’è usa, non ha risposto in alcun modo nemmeno all’appello nel quale chiedevamo di attivarsi presso l’assessorato regionale competente, come appunto altri Comuni hanno fatto.
Stavamo pensando fosse sprofondata nel sonno, quando invece abbiamo scoperto che la stessa Amministrazione si è prontamente attivata, uscendo sulla stampa locale e interessando anche la Regione, quando si è trattato di scongiurare il rischio che quest’anno la XXI Festa della Zucca fosse cancellata. Altri temi, altri interessi di immagine...
La banda larga può quindi ben essere una necessità per i cittadini, ma certo non lo è per la nostra sorda Amministrazione Comunale.
Vi terremo aggiornati tornando ancora sull’argomento.

RESTAURO (SIC)




Abbiamo potuto prendere visione del “recupero, restauro conservativo e valorizzazione del Fortino Veneziano” dopo la definitiva chiusura del cantiere e l’apertura al pubblico del sito.
Con sconcerto abbiamo potuto constatare che:
- non risulta essere stato effettuato il recupero dei conci e delle pietre disperse attorno al manufatto, si vedono ancora parti crollate semisepolte dalla vegetazione;
- le nuove murature “casuali” sono realizzate sulle vecchie senza segnalare le parti nuove rispetto alle preesistenti;
- non è stata eseguita una indagine all’interno del Fortino con scavi per verificare la presenza eventuale di resti di antichi manufatti o reperti storici, anzi, l’andamento irregolare dell’interno così come i massi ciclopici sono stati spianati;
- nella realizzazione del percorso di avvicinamento al fortilizio, non è stata presa in considerazione la possibilità di recuperare l’antico tracciato viario, ancora molto visibile poco più in basso;
- è stato realizzato un nuovo tracciato, modificando la morfologia del colle, correggendo le pendenze per consentire l’accesso ai disabili (con la realizzazione anche di scogliere di contenimento) per poi realizzare una gradinata in acciottolato completamente avulsa dal contesto e perfettamente impraticabile da parte dei disabili stessi;
- l’interno del fortino, da sempre a verde, è stato riempito di ghiaia che, oltre a rendere difficoltoso il cammino, annulla completamente il contrasto tra prato e murature che esaltavano la forma stellare del complesso.
Insomma, un cattivo esempio di recupero.
Non si era mai visto un restauro con gli “avanzi”... finiranno in discarica? o saranno dati in omaggio ai turisti come il muro di Berlino?

NUMERI



Nei giorni scorsi sono stati divulgati dal catasto regionale dei rifiuti (ARPA) i dati delle percentuali di raccolta differenziata nei comuni friulani nel quadriennio 2007 - 2010.
Venzone, per il disinteresse dell’Amministrazione Comunale e per la pigrizia dei cittadini, risulta uno dei comuni peggiori della provincia di Udine e il confronto con i comuni limitrofi è impietoso.


Speriamo che con il nuovo sistema porta a porta attivato dalla Comunità Montana (con strenue resistenze della nostra amministrazione) si possano raggiungere rapidamente percentuali da paese civile come sta già succedendo nella conca tolmezzina che ha attivato il porta a porta alcuni mesi prima di noi (oltre il 70%).

SONO 40!


L’Associazione Amici di Venzone compie 40 anni. Era infatti una domenica, il 29 agosto 1971, il giorno in cui a Venzone, alla presenza di un notaio, Guido Clonfero, Luciano Rizzi, Giuliano Mainardis e Pietro Bellina davano vita all’Associazione, mentore il prof. Luigi Ciceri. Dall’atto della sua fondazione, l’Associazione ha sempre perseguito la sua finalità precipua, ossia quella di conservare, catalogare, studiare e valorizzare il patrimonio storico-artistico del territorio di Venzone. Segno tangibile, tra gli altri, di questa vitalità è la pubblicazione annuale del suo “Bollettino”, giunto nel 2009 al suo XXXVIII numero, in cui si raccolgono studi e ricerche di carattere storico e artistico.
Nella consueta sobrietà che ne ha sempre contraddistinto l’operare, sarà festeggiato un traguardo che non è solo numerico, ma è importante proprio per l’attività svolta, per il ruolo ricoperto nella ricostruzione post-terremoto, per aver conservato e reso operante, in tutti questi anni, quella determinazione e competenza nell’affrontare la difesa dei beni culturali e di quel bene comune che è il rapporto tra il cittadino e l’ambiente in cui vive.
Domenica 2 ottobre 2011, alle ore 16, nel salone consiliare di Venzone converranno soci e collaboratori, rappresentanti di enti e associazioni, nonché autorità e studiosi. Preceduta dai discorsi di saluto e di augurio, seguirà la prolusione ufficiale tra la prima e la seconda parte del concerto musicale (vocale e strumentale) del Complesso da Camera Gli Archi del Friuli e del Veneto.  L’ingresso è libero.

FIGURE INTERNAZIONALI


In occasione dell’arrivo a Venzone della banda musicale di Førde (Norvegia), il Complesso Bandistico Venzonese aveva fatto richiesta scritta all’Amministrazione Comunale di poter ottenere la chiusura al traffico veicolare del centro storico di Venzone nella giornata del 1° luglio per consentire lo svolgimento della manifestazione prevista (sfilata delle bande lungo il paese fino al luogo del concerto, previsto in piazzetta Pidrone).
Ebbene, la lettera di richiesta si è persa nei meandri della burocrazia. Non essendo stata subito protocollata, è finita chissà dove e non si è più trovata fino a quando, non avendo ricevuto nessuna comunicazione e non avendo visto ordinanze in merito, la banda ha chiesto lumi al vicesindaco. La lettera, a quel punto, è riemersa ma, essendo ormai l’evento incombente, risultava impossibile ottenere la chiusura richiesta. Solo “grazie” al tempo inclemente, che ha comportato la radicale modifica del programma, si è potuta evitare l’ennesima figuraccia internazionale.

GJGJ MORET


Iniziata nel 1996 per espressa volontà del compianto Gjgj Moret  cui è intitolata, è giunta alla sedicesima edizione la Rassegna organistica che ogni settembre si tiene sul “Callido” del Duomo. E’ riconosciuta come una delle più consolidate e qualificate manifestazioni musicali della Regione. A sostegno di ciò basterebbe citare la serie di organisti e musicisti di fama internazionale che vi hanno partecipato. Evitando graduatorie per  fama e merito, è sufficiente guardare ai numeri: in sedici stagioni sono stati tenuti ben 67 concerti, di cui 48 per solo organo, 2 per organo e voci, 17 per organo e strumenti solisti o con ensembles prestigiosi quali il “415”, La Pifaresca, la ungherese  Cappella Savaria,  Ler Cornets noirs, Ventosum, Les Trompettes des Plaisirs, Le Concert brisè, lo sloveno Musica cubicularis e, per l’ultimo concerto della rassegna di quest’anno, Atalanta fugiens. Complessivamente nel corso di questi tre lustri sono stati eseguiti e registrati oltre 400 brani  – di cui si tiene un dettagliato data base – da opere di musicisti famosi. Ciò che tuttavia maggiormente gratifica gli organizzatori (Fabbriceria e direzione artistica) della Rassegna sta sul piano dei rapporti umani: la simpatia che si instaura con gli artisti, noti o meno noti, da qualsiasi parte d’Europa  provengano, grazie alla “vivibilità” di Venzone, alla  “magia” visiva, acustica e mistica del Duomo, all’alta qualità dell’organo e alla cordiale ospitalità loro riservata. Tutto ciò nel corso di questi anni ha avuto come riscontro positivo un allargamento in ambiti europei della notorietà di Venzone, del suo Duomo, del suo organo e della rassegna.

11 ottobre 2011

CORTOCIRCUITO

Quest’estate, un giovedì, per la consueta serata di prove, le ragazze che fanno parte del gruppo di Majorettes di Venzone si sono recate nell’aula grande adibita a palestra presso le scuole di Venzone e si sono trovate di fronte alle porte sbarrate: all’interno un cantiere.
Nessuno si era preoccupato di avvertirle, così come nessuno aveva avvisato i responsabili della Banda di Venzone, di cui le majorettes fanno parte.
L’Amministrazione Comunale ha deciso di procedere a pesanti trasformazioni degli edifici scolastici senza coinvolgere minimamente i fruitori degli spazi, non solo le majorettes, ma anche tutte le altre associazioni che utilizzavano il plesso per le loro attività.
Illuminante, per capire il metodo dei nostri assessori, l’episodio che ha visto protagonisti i dirigenti scolastici e quelli del Complesso Bandistico Venzonese: alcuni giorni dopo i fatti sopra riportati, è giunta alla Banda, da parte dei dirigenti scolastici, l’autorizzazione ad utilizzare lo spazio della scuola per tutto il 2011 e per tutto il 2012! Evidentemente, come abbiamo spesso dimostrato, la comunicazione non è un punto forte degli assessori venzonesi.

CENTRO ESTIVO

Nell’intento di documentare la vita cittadina anche dei più giovani, abbiamo chiesto ad alcune mamme e ad alcuni bambini come si siano svolte le attività del centro estivo per bambini e ragazzi, iniziativa riproposta dal nostro Comune per il periodo dal 4 al 29 luglio. Purtroppo le risposte non sono state esattamente entusiastiche, ma è piuttosto emersa la volontà di evidenziare alcuni punti critici. Se infatti è unanime il riconoscimento per la buona volontà e l’impegno dei volontari della Cooperativa “L’onda Nova” cui era affidata la gestione, altrettanto unanime è il disappunto per la mancata effettuazione di molte delle attività preannunciate nel programma (in particolare le uscite previste, delle quali è stata realizzata solo quella al Lago di Cornino); per la carente organizzazione della merenda, lasciata all’iniziativa di singole mamme che non potevano giovarsi di un minimo di coordinamento; per la sorveglianza non sempre rigorosa sui bambini, probabilmente in sovrannumero; per il fatto che sia mancata spesso una reale attenzione alle esigenze molto diverse di grandi e piccoli. E’ con dispiacere che sentiamo un gruppo di mamme ventilare l’ipotesi di iscrivere in futuro i propri figli ai centri estivi di altri Comuni. Ci auguriamo pertanto che l’Amministrazione Comunale, che per comprensibili motivi organizzativi ha raccolto le pre-adesioni con versamento di un anticipo prima dell’effettiva presentazione delle attività del centro estivo 2011 (come specificato nella lettera inviata ai genitori lo scorso aprile), si premuri ora di raccogliere e tenere nella dovuta considerazione per il futuro, i rilievi e le considerazioni critiche degli utenti (e -perché no?- rispondervi), così da scongiurare la preannunciata “migrazione” della prossima estate.

PRIMA L'UOVO O LA GALLINA?




Domenica 11 settembre, ore 18.00

Sarà giunto prima il divieto o prima l’auto in sosta vietata? 
Sarà nota l’ordinanza di chiusura del centro storico, la domenica dalle ore 9.00 alle ore 20.00, a chi ha parcheggiato l’auto ritratta nella fotografia?
Rispetto alla foto di due mesi fa, l’auto è effettivamente arretrata di parecchi metri... ancora un piccolo sforzo, il parcheggio delle scuole ha tanti posti liberi e non è poi così distante!

PER IL ROTTO DELLA CUFFIA

Anche quest’anno la Festa della Zucca si farà. Molti avevano temuto il peggio, la Pro Loco pensava di gettare la spugna, i volontari scarseggiano. Sembra che in extremis commercianti e comune abbiano deciso di contribuire economicamente.
Ci chiediamo: per vent’anni i commercianti non hanno contribuito? quali fondi userà il Comune? come viene gestita la festa?
Ne parleremo diffusamente nel prossimo numero dello Sfuei.

POSTA RADON FREE



Domenica 10 settembre per un attimo è sembrata riaccendersi la speranza: sotto la loggia del Municipio campeggiava la scritta “Poste Italiane” e per un momento abbiamo creduto si trattasse della pubblicità per la riapertura dell’Ufficio Postale. Purtroppo la delusione è stata immediata: si trattava solo di uno stand di filatelia all’interno delle manifestazioni dei Lions. Dopotutto però un pensiero è corso spontaneo: potrebbe essere una facile soluzione al problema del radon....più arieggiato di così! Chissà se gli impiegati sarebbero d’accordo. Ovviamente queste due righe ironiche hanno l’unico scopo di tenere alta l’attenzione sull’ormai datato problema dell’ Ufficio Postale. Anzi, ci sono novità per caso?

INTERROGAZIONI


Abbiamo presentato ai primi di settembre le seguenti interrogazioni di cui vi diamo notizia:
Palestra: abbiamo chiesto di riferire quali iniziative ha assunto il Comune al fine di renderla accessibile, insieme alle attrezzature sportive connesse, tanto alla scuola quanto alla popolazione.
Restauro Fortino Veneziano: abbiamo chiesto di riferire circa gli intendimenti dell’Amministrazione atti a superare le  difficoltà e le problematiche descritte nell’articolo “Restauro (sic)”.
Centro Diurno: abbiamo chiesto di riferire se la notizia relativa al trasferimento del Centro nei locali della Scuola Materna corrisponde al vero e, in caso affermativo, di iscrivere l’argomento all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale.

TARGA COMMEMORATIVA

Ci stiamo adoperando per poter realizzare la targa in onore di Don Bellina, da apporre sulla sua casa natale. L’iter burocratico, che impone una richiesta formale al Comune e alla Soprintendenza per i Beni Architettonici da parte dei proprietari della casa ove verrà apposta, è avviato e vi terremo informati sui suoi sviluppi.

IL PEDOLI


Sulle strade di campagna stanno aumentando i rifiuti che dovrebbero essere destinati alla ecopiazzola comunale: bidoni, residui edili, persino televisori magari sostituiti da poco con l’avvento del digitale terrestre.
Ovviamente non possiamo che condannare l’abitudine a smaltire i rifiuti sul suolo comunale da parte dei singoli e da parte nostra avremmo molte idee e proposte per sensibilizzare la cittadinanza in modo adeguato.
Ma non siamo noi a governare e ci chiediamo: cosa fa in proposito questa Amministrazione? Crede forse che le tv abbandonate siano costruite in materiale biodegradabile e spariscano naturalmente?
Ai primi di agosto, la Provincia di Udine ha stanziato oltre 300.000 euro per adeguare i centri di raccolta (ecopiazzole) , naturalmente nell’elenco dei comuni beneficiari Venzone non c’è.