19 ottobre 2011

EDITORIALE




Al momento di leggere queste note il cammino parlamentare della “manovra economica” dovrebbe essere concluso. Oggi però, mentre scriviamo, il percorso tormentato, i provvedimenti prospettati e poi ritirati, l’incertezza degli orientamenti e delle priorità, i ripensamenti imposti e l’inserimento d’iniziative incongrue e non pertinenti, ci fanno cadere in uno stato di depressione.
Una sola cosa temiamo certa: le amministrazioni degli enti locali vedranno tagliate drasticamente le risorse. Per non cedere allo sconforto, condividendo l’aspettativa di tutti gli Italiani, impazienti di ottenere un radicale cambiamento nella politica del Paese, ci domandiamo se è possibile individuare degli aspetti positivi anche in questa situazione. Paradossalmente, ma secondo il vecchio detto “non tutto il male viene per nuocere”, la risposta può essere affermativa.
I cittadini, colpiti dai tagli dei servizi, chiamati a sostenere scopertamente gli oneri delle amministrazioni, costretti a confrontarsi con il finanziamento di progetti ed investimenti, saranno certamente più attenti alle spese pubbliche e pretenderanno trasparenza e razionalità.
Chiederanno che i programmi siano formulati secondo rigorose priorità. Pretenderanno che le svariate fonti di finanziamento, leggi dello Stato, Assessorati regionali, Fondi Europei, Comitati, Federazioni Sportive, interessate ognuna allo sviluppo del proprio settore di competenza, vedano convogliate le loro disponibilità secondo la programmazione locale. 
Per Venzone questo significa che non vogliamo, in futuro, affrontare iniziative inconcludenti o parziali solo perché ci sono dei fondi disponibili da utilizzare in qualche modo. Non chiediamo investimenti da tradurre poi in costose gestioni che non si saprà come affrontare, mentre le opere veramente necessarie restano da realizzare. Non ci interessa ottenere opere inutili e non richieste dalla popolazione mentre altre, ben più urgenti ed importanti aspettano da tempo invano. 
Tanto per fare alcuni esempi. Il percorso “paesaggistico” ubicato dietro la zona sportiva è più importante per fruire del nostro territorio rispetto alla manutenzione di via Frachiarandis o del collegamento fra via Rozza ed il Cimitero? 
L’apertura di nuove attrezzature sportive era più urgente dell’attraversamento della Pontebbana e dei percorsi pedonali per Pioverno?
La ricostruzione della Sala S.O.M.S. come contenitore di eventi, è compatibile con la rinuncia a ricostruire, per le medesime finalità, la chiesa di San Giovanni?
Il prospettato spostamento del Centro Diurno, con l’effetto domino di richiedere due cantieri per l’adattamento dei fabbricati, come si concilia con l’abbandono dell’area Castellani?
I costosi lavori per la pavimentazione del Centro Storico non potevano essere evitati con la regolamentazione del traffico e la formazione di parcheggi esterni a pagamento per i non residenti? Ci auguriamo che l’Amministrazione in carica dia risposte soddisfacenti ed aperte non appena saranno chiare le conseguenze della “manovra”.


Loris Sormani

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