19 ottobre 2011

NON E' UN GIOCO DA RAGAZZI




Venzone si è recentemente dotata di un “Percorso Vita”, posto sul retro del campo sportivo comunale. I “Percorsi Vita”, strade chiuse al traffico veicolare, provviste di alcune stazioni/piazzole con attrezzature e cartelli esplicativi, hanno come obiettivo il miglioramento dello stato di salute generale della popolazione attraverso l’attività fisica, che ha ripercussioni positive anche sui livelli di stress e sulla qualità di vita. Il percorso venzonese consta di 9 stazioni, tra le quali è possibile camminare o correre, a seconda del  grado di allenamento. Nei principi base, dunque, l’iniziativa è da lodare. 
Vanno tenuti in conto però alcuni fattori per valutare nel complesso questa novità ricreativa. 
La prima domanda che ci poniamo è: chi si preoccuperà della manutenzione, dello sfalcio dell’erba e della periodica revisione delle attrezzature? 
Infatti benché i lavori siano da poco terminati le erbacce e l’erba alta hanno già conquistato gran parte della superficie preposta per gli esercizi: saltellare e fare i piegamenti sulle braccia in mezzo all’ambiente prediletto dalle zecche non è certo salutare.
Rispetto poi ad altri “Percorsi Vita”, non sono presenti all’inizio del percorso le stazioni deputate al riscaldamento e allo stretching, pre-requisiti fondamentali di ogni attività fisica, onde ridurre la possibilità di infortuni muscolari o articolari. Bisognerebbe assumere che ci siano dei principianti che vogliano provare in una bella giornata d’estate queste attrezzature, principianti senza preparazione fisica e culturale. Sarebbe il colmo partire con l’idea di “stare bene”,“fare movimento” e poi avere un infortunio.
Rispetto ad altri percorsi, inoltre, la distanza tra le piazzole è minima. La distanza più breve è di circa 15 metri, la più lunga copre all’incirca 40 metri. La distanza totale dell’anello è di circa 300 metri. Per un’attività aerobica bilanciata sarebbero necessari parecchi giri compiuti a bassa intensità.
Suggeriamo inoltre di effettuare allenamenti regolari piuttosto che esagerare con poche “superprestazioni”: una persona allenata potrebbe percorrere 10 giri in corsa lenta, includendo all’interno di ogni giro una piazzola con esercizio relativo, percorrendo così circa 3.000 metri, una distanza importante per il consumo di calorie e per l’apparato cardio-circolatorio.
Un’altra perplessità riguarda l’altezza eccessiva degli attrezzi nella postazione numero 5, quella deputata ai salti in alto sul posto. Inoltre le postazioni numero 6 e 7, in cui i gruppi muscolari messi in esercizio sono principalmente gli addominali e i flessori dell’anca, sarebbe stato meglio fossero poste in un ordine diverso e più distanti tra loro, in quanto facendo lavorare consecutivamente e senza riposo lo stesso gruppo muscolare si rischia un sovraccarico locale. Questo si aggiunge alla possibilità di esacerbare problematiche al sistema neuro-muscolo-scheletrico, come il mal di schiena, problema frequentissimo.
Tutte queste considerazioni ci fanno cogliere che l’attività fisica è un bene imprescindibile per la nostra salute e qualità di vita, ma è meglio non affrontare questa tematica con eccessiva superficialità o incompetenza, per non incorrere in problemi, a dispetto dei principi positivi  di base.

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