30 aprile 2011

EDITORIALE





























Nelle ultime settimane gli avvenimenti catastrofici del Giappone e le tragedie del Nordafrica si sono sovrapposti alle celebrazioni ed alle ricorrenze di casa nostra.
Questi accadimenti hanno richiamato alla mente drammi che anche la no-stra gente ha attraversato in tempi più o meno recenti e che sono indicati dalle ricorrenze del 3 maggio 1945 e del 6 maggio 1976.
Mentre le tracce del terremoto e della ricostruzione sono visibili nella realtà fisica di tutto il comune (ce ne occupe-remo in altro momento) il 3 maggio 1945 appare lontano e di incerto significato anche se, più del 25 aprile data ufficiale della liberazione, ricorda ai Venzonesi anziani la conclusione di una guerra il cui costo di vite umane, per non parlare dei danni materiali, si legge nella lista dei nomi che compongono la lapide murata nel recinto del Pio Istituto. Guerra che ha voluto due vittime inermi anche l’ultimo giorno. 
Lo diciamo per coloro che nulla sanno di Don Faustino Lucardi, Pievano di Venzone e di Antonio Pascolo, sagrestano, uccisi il 3 maggio dai tedeschi in fuga, in circostanze solo parzialmente note e per ragioni non ancora ben conosciute. Lo diciamo anche perché sono in corso ricerche, confortate da testimonianze attendibili, il cui esito è atteso con vivo interesse e gratitudine nei confronti di chi assolve l’impegno civile di ricordare ed informare.
Queste considerazioni ci inducono a ritornare su un tema generale che abbiamo già sollevato e che riproponiamo: il dovere di far conoscere avvenimenti e persone che rappresentano la nostra storia. Non tanto per esercitare la memoria, ma soprattutto, in tempi di appiattimento e di “globalità”, per sottolineare il patrimonio che conferisce ad un insieme di abitanti il carattere di comunità consapevole dei propri valori.
Con queste ragioni abbiamo sollecitato l’attenzione dei nostri lettori e ora, con due esplicite richieste, l’impegno dell’Amministrazione Comunale perché la memoria delle persone che hanno dato luce a Venzone e i fatti che riguardano la nostra comunità siano oggetto di tangibili iniziative.
In concreto chiediamo ai Venzonesi di esprimere il consenso e donare le risorse per apporre sulla casa natale di Don Antonio Bellina una targa commemorativa.
A chi ne ha la competenza chiediamo che la targa a ricordo dei fatti del 3 maggio 1945, già inserita nella faccia esterna della recinzione del sagrato del Duomo, sia ricollocata nella sede originale. Se questa non dovesse corrispondere al luogo dell’uccisione di Don Lucardi, che venga posizionata ove le testimonianze daranno attendibile indicazione. E che insieme sia ricordato Antonio Pascolo. All’Amministrazione Comunale chiediamo di accogliere negli spazi disponibili di Palazzo Orgnani Martina, sia la testimonianza dell’opera artistica dei fratelli Pascolo, scultori ed incisori sia i ricordi personali, costituiti da scritti, pubblicazioni ed oggetti di Don Antonio Bellina, che gli eredi, per amore della propria terra, intendono donare ai Venzonesi.

Loris Sormani

POSTE: STATUS QUAESTIONIS

Ci siamo lasciati con la notizia che Poste Italiane, nel giro di tre giorni avevano inviato i tecnici a visitare l’immobile da noi preposto per la riapertura dell’Ufficio di Venzone.
Non sono state altrettanto rapide nel fornire l’esito del sopralluogo.
Abbiamo dovuto sollecitare la risposta. Ora sappiamo che i lavori necessari per allestire lo sportello potrebbero essere inseriti nel programma dell’anno prossimo. 
Non sono state, invece, precisate le opere richieste alla proprietà per rendere l’ufficio accessibile ai disabili ed in grado di ospitare anche il Bancomat. E’ un dato non irrilevante perché il proprietario ha motivo di avviare i lavori che gli competono solo in presenza di un contratto. Dobbiamo insistere. Non mancheremo di tenere informati i nostri lettori. 

CASINO' VENZONE






















Parliamo di gioco: nel Comune di Venzone ci sono attualmente 22 slot machine (chiamate non a caso “macchinette mangiasoldi”), 5 ricevitorie del Lotto, 1 angolo per scommesse sportive, senza contare gli smerci di “gratta e vinci” che si trovano ovunque e l’aumento esponenziale dei giochi on-line.
Il gioco si sta diffondendo enormemente (nel 2009 oltre 50 miliardi di euro raccolti dalle tasche degli Italiani, il triplo del 2002) e coinvolge tutte le categorie sociali, nonostante vincere sia praticamente impossibile, come spiegheremo tra poco.
Il problema più grave, però, è che il gioco non è innocente.
Enormi risorse vengono sottratte ai consumi e all’economia sana del paese (più aumenta la propensione al gioco di un paese, peggio stanno la fiscalità e l’economia), aumentano i giocatori patologici e nei Sert sono in crescita i casi di chi si è rovinato.
E’ stato perfino coniato l’acronimo Gap (Gioco d’azzardo patologico).Un dramma, quello del gioco patologico, che colpisce per lo più le persone a basso reddito, sui quali la pubblicità infierisce con slogan come “datti una opportunità”.
Le persone più a rischio sono i depressi, gli anziani soli, e i giovanissimi, il meccanismo infernale di giochi come “win for life”, con giocate ogni ora, rischia di creare una vera dipendenza.
E’ molto triste constatare che, al di là di ogni considerazione morale sul gioco d’azzardo, sia proprio lo Stato a pubblicizzarlo e favorirne la diffusione.
Abbiamo scritto che con il gioco d’azzardo vincere è praticamente impossibile, ed è proprio così, infatti con il gioco d’azzardo l’unico modo di vincere è non giocare perché vince sempre il banco. E’ vero, ogni tanto qualcuno vince, ma la probabilità è così bassa che non vale la pena nemmeno di prenderla in considerazione tanto è sproporzionata e sfavorevole al giocatore. Facciamo un solo un esempio: una cinquina al lotto ha una possibilità su 44 milioni; un terno una possibilità su 12 mila (dati forniti dal dipartimento di matematica dell’Università di Modena e Reggio Emilia). Per capire,  provate ad immaginarvi bendati e su un tavolo 12 mila chicchi di grano, dovete pescarne uno nero in mezzo agli 11.999 gialli per fare un terno!
Luoghi comuni sul gioco d’azzardo:
“Se continuo a giocare la fortuna girerà”. Falso: l’esito di una giocata è completamente indipendente dalle giocate precedenti
“La mia abilità e conoscenza del gioco aumenta le mie probabilità di vincita”. Falso: l’abilità del giocatore non influenza in alcun modo l’esito della giocata
“Le vincite e le perdite sono cicliche”. Falso: non c’è nessuna ciclicità, ogni estrazione è una storia a sé.
Contro questa piaga si può, però, fare qualche cosa: alcuni Comuni Italiani (Padova, Empoli, Bolzano, Guastalla) hanno intrapreso iniziative per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo,  per esempio emanando ordinanze per vietare il gioco alle slot machine istallate nei bar durante le ore mattutine; fornendo un’adeguata informazione dei giovani nell’ambito della formazione scolastica; realizzando una “carta etica del gioco responsabile”, che coinvolga tutti i soggetti che a vario titolo si occupano del gioco in tutte le sue forme.
Speriamo che anche a Venzone (visto i numeri da bisca) l’Amministrazione Comunale, insieme alla Scuola e alle Associazioni, intraprenda iniziative in questo senso.

SOLDI BEN SPESI?






















La Giunta Comunale il 3 marzo 2010 ha deliberato di finanziare una serie di interventi di comunicazione e informazione sul risparmio energetico e le fonti rinnovabili per lo svolgimento di una campagna promozionale per l’efficienza energetica rivolta alla cittadinanza, su proposta della società Achab Triveneto di Scorzè (VE)
La Achab Triveneto è una società che si occupa di piani di comunicazione rivolti a cittadini, attivazione di processi di partecipazione attiva, progetti di educazione ambientale per le scuole progettazione e realizzazione di eventi, convegni e corsi di formazione, prodotti multimediali, etc.
Oggi, ad oltre un anno di distanza, non sappiamo nulla di questa fantomatica campagna nonostante che la delibera avesse finanziato l’iniziativa, con votazione unanime, un atto “immediatamente esecutivo” [...] “attesa l’urgenza”.

29 aprile 2011

DIFFERENZIARE E' BELLO

Finalmente anche nel nostro Comune sta per essere attivato un nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, raccolta cosiddetta “spinta” e attuata con una modalità conosciuta con la denominazione di “porta a porta”.
Questo cambio di modalità è necessario per vari motivi, primo fra tutti quello di cercare di recuperare il più possibile quei rifiuti che possono essere ancora delle risorse (la normativa  nazionale ed europea in vigore impone che entro il 2012 la percentuale di raccolta differenziata sia pari ad almeno il il 65%. A che punto siamo a Venzone?).
Inoltre con questo nuovo sistema i residui organici e l’umido (i nostri scarti di cucina) saranno portati negli impianti di compostaggio, avremo così una riduzione consistente dei rifiuti secchi destinati alle discariche, con un guadagno a livello economico sotto forma di risparmio nella spesa di smaltimento ed un guadagno ambientale.
Il sistema si completerà con il centro di raccolta rifiuti ingombranti.
La politica di questa Amministrazione, malgrado i propositi ed i proclami del Sindaco durante la campagna elettorale, in questi anni non è stata certamente accorta a sensibilizzare la popolazione ad una raccolta differenziata sempre maggiore.
Ci sono Comuni della nostra Regione che, grazie ad un impegno vigile e costante delle Amministrazioni, hanno accompagnato nel tempo le famiglie ad una raccolta differenziata davvero virtuosa, ottenendo anche dei fondi economici quale “premio” ai loro risultati.
Invece nel nostro Comune questo impegno è stato del tutto assente e dentro i nostri cassonetti si continuano a trovare bottiglie di plastica, di vetro, d’estate il verde estirpato dai giardini e non di rado persino carta anche quando, per quest’ultima, è già attiva da tempo la raccolta porta a porta.
Il nostro cimitero è uno dei pochi in zona a non essere dotato di un bidone per i rifiuti verdi, quando tutti sanno che i rifiuti in quest’area sono principalmente fiori appassiti.
Per non parlare di cosa si incontra sul greto del Tagliamento e sui sentieri più nascosti dove gettare i più svariati rifiuti, scarti edilizi, vecchi elettrodomestici, pneumatici e batterie di auto è facile e certamente gratuito. Gratuito per il singolo cittadino che evita però di pensare al danno per la società di cui è membro: oltre al costo per la pulizia e la rimozione (che ricadrà per altro anche su di lui) c’è da considerare il danno ambientale (che ricadrà ovviamente anche su di lui).
Constatata la scarsa sensibilità verso il tema rifiuti, (nel mese di marzo, a seguito del Consiglio Comunale del 17.02.2011, sono stati fatti due incontri per discutere il regolamento sulla raccolta dei rifiuti: il Sindaco Pascolo ha annunciato che gli incontri sarebbero stati aperti a tutta la cittadinanza. Noi della minoranza abbiamo avvisato a voce qualche conoscente, nessun invito ufficiale alla popolazione è stato invece rivolto dall’Amministrazione, con l’ovvio risultato di una partecipazione pressoché nulla dei cittadini a decisioni importanti) vorremmo rivolgerci al senso civico di ognuno perché sappiamo che i primi mesi del “porta a porta” saranno i più difficili per familiarizzare con le nuove abitudini. 
Il nuovo sistema avrà certamente un impatto su ogni nucleo familiare, soprattutto su quelli non ancora abituati a differenziare, e la modalità di raccolta e gli orari all’inizio ci potranno sembrare complicati e ostici nella gestione quotidiana. Ma teniamo presente che è un sistema già ampiamente collaudato in molti Comuni della nostra regione, dove si è ottenuto una percentuale di raccolta differenziata anche del 70/80%.
Se all’inizio ci sembrerà tutto complicato dovremo solo pensare che in altri Comuni hanno già risolto quel determinato dubbio e basterà rivolgerci all’Amministrazione (che invitiamo ad istituire un numero apposito, cui risponda chi in questa fase preparatoria ci auguriamo sia stato inviato a corsi di formazione) o consultare il sito internet della comunità montana (www.cm-gemonesecanaldelferrovalcanale.it/servizio-rifiuti.3188.0.html) per sapere dove gettare un particolare rifiuto.
Deve essere chiaro però che questo sistema può raggiungere il massimo risultato solo con l’impegno di ogni singolo cittadino: cerchiamo quindi di essere pazienti e capire il valore di una raccolta spinta, così da alleviarci la fatica dei primi tempi.
Dovremmo anche cercare di appropriarci del valore di tutto il nostro territorio e pensare che “pulito è bello” non solo sulle strade del centro storico ma anche lungo i sentieri più isolati. 
Impariamo ad essere orgogliosi dell’ambiente in cui viviamo e iniziamo a pensare che il nostro paesaggio ripulito può diventare una risorsa in ambito turistico.

STORIA E RESPONSABILITA'





























Siamo in prossimità della ricorrenza del 25 aprile, festa della Liberazione, e abbiamo appena festeggiato il 17 marzo, festa dell’Unità d’Italia.
Approfittiamo di queste occasioni per riflettere sulla responsabilità di noi cittadini partendo dall’editoriale dell’Amministrazione comunale su La Consee n. 1 del maggio 2010, che proprio in occasione del 25 aprile dell’anno scorso riassumeva l’importanza di questa festa con due parole, LIBERTA’ E RESPONSABILITA’, editoriale che vi invitiamo a rileggere e a calare nella gestione quotidiana del nostro paese.
In quell’editoriale si scriveva “Libertà e Responsabilità: due parole chiave alla base della convivenza democratica e civile. [... ] Alla responsabilità ci si educa. [... ] Purtroppo nella nostra società è in crisi il senso di responsabilità e pertanto anche il senso della legalità. [... ] Troppo spesso si rispettano le leggi per timore delle sanzioni e non perché convinti che il rispetto delle regole sia alla base della convivenza, addirittura si sta rifiutando anche il concetto di sanzione. [... ] dobbiamo combattere il disinteresse, il disimpegno, l’indifferenza e lavorare sul piano della conoscenza e della formazione civica.”
Parole forti e del tutto condivisibili se non fosse che responsabilità significa anche esempio e coerenza.
Se ci sentiamo responsabili nel tramandare questi valori ai giovani e ai bambini non possiamo pensare che per farlo basti scrivere due righe. Dobbiamo chiederci se quanto scritto rispecchia il nostro agire quotidiano perché i giovani sono i primi a notare le contraddizioni: non si può esaltare il valore di sanzione e poi parcheggiare costantemente in divieto o nei posti destinati ai disabili.
Se si esalta per iscritto la Costituzione e i valori a cui si è ispirata non si può poi, solo alcuni mesi dopo averlo scritto, auspicarne un  aggiornamento quando si parla in veste ufficiale.
Abbiamo appena festeggiato il 17 marzo e l’Amministrazione ha cercato di convincerci dell’importanza di questa festa. Peccato che mentre parlavano gli Amministratori le macchine passassero per la piazza coprendo le loro voci. 
Se una cerimonia è davvero importante per l’Amministrazione, e se tale convinzione voleva trasmettere ai suoi cittadini, non sarebbe forse stato il caso di chiudere il traffico? O quanto meno dotarsi di un microfono per farsi ascoltare.
Gli Amministratori dovrebbero essere coscienti che ogni loro azione rispecchia ciò in cui veramente credono, più di ogni parola detta o scritta, magari con troppa facilità. 
Da parte nostra, noi cittadini dovremmo imparare, come scritto su La Consee, a combattere il disinteresse, il disimpegno, l’indifferenza, perché è nostra responsabilità essere coerenti  con noi stessi, ma anche richiedere coerenza in chi ci governa.
Perché siamo tutti responsabili della società che stiamo costruendo e che consegneremo ai nostri figli.

BUON COMPLEANNO !



























Il prossimo 13 maggio tutti insieme soffieremo sulla prima candelina di Aghegole, aspettando di vedere quale sorpresa ci riserveranno i gestori per questa speciale occasione.
Da parte nostra è davvero con piacere che facciamo gli auguri ad Andrea, a Maricarmen e ai loro collaboratori che in questi 12 mesi ci hanno accolti in un locale dall’atmosfera intima e discreta e che con il loro sorriso e la loro gentilezza hanno saputo farsi conoscere anche da chi arriva da lontano.
Auguriamo loro “lunga vita” con la consapevolezza che offrire più alternative sia una risorsa per il nostro piccolo paese e per i turisti che arrivano a Venzone anche per la sua buona cucina.

L'ENERGIA DEL SOLE E DELLE IDEE
























Nello scorso mese di febbraio abbiamo visitato a Pontebba, accompagnati dal sindaco Isabella De Monte e dall’assessore all’Innovazione e comunicazione Pierluigi Pollano, il nuovo “specchio lineare”, installato il 28 luglio 2010 presso le scuole. 
Si tratta di un innovativo impianto di produzione di acqua calda sanitaria e per riscaldamento (quello di Pontebba è stato il primo prototipo installato!), progettato dal prof. Hans Grassmann dell’Università di Udine. Consiste in 24 specchi piani di alluminio a basso costo, mossi da due motorini elettrici, che convogliano l’energia solare in un apposito concentratore. L’acqua viene così riscaldata a temperature superiori a 60°C in pochi minuti anche in pieno inverno, fornendo una potenza termica di circa 4 kW. Il costo dell’energia prodotta con questo metodo, supponendo una durata dell’impianto di vent’anni, è decisamente più basso di quello dell’energia ottenuta dagli impianti solari termici tradizionali e perfino di quella ottenuta dalla combustione del gasolio. Inoltre, in futuro, il sistema potrà essere fornito di una turbina o di moduli fotovoltaici a concentrazione per la produzione anche di energia elettrica. 
Il costo di tale prototipo è stato di 7.000 € “chiavi in mano” e viene utilizzato sia per produrre acqua calda sanitaria che per supportare il riscaldamento della scuola dell’infanzia. Se si considera come le spese energetiche assommassero in precedenza a circa 4.800-5.000 € all’anno, si vede come l’attenzione verso l’ambiente e la curiosità verso il nuovo possano coniugarsi anche con un vantaggio economico.
Tra le prossime iniziative in campo energetico ci sono anche una centralina idroelettrica che utilizzerà l’esistente condotta dell’acquedotto comunale, senza nuovi prelievi di acqua dal territorio, e un sistema di geotermia a pompa di calore, che sfrutterà la differenza di temperatura tra  superficie e il sottosuolo, per il raffreddamento della pista del Palaghiaccio.
Tutto ciò con il dichiarato scopo da parte dell’amministrazione di Pontebba di “riuscire, a lungo temine, a sostituire integralmente le altre fonti energetiche quali gas e gasolio, con considerevole risparmio economico per le famiglie, le attività produttive e gli enti pubblici”.
Per l’originalità del progetto “Specchio lineare” il 26 settembre scorso il comune di Pontebba ha ricevuto una menzione speciale nel concorso nazionale dell’Associazione dei Comuni Virtuosi per la sezione “Impronta ambientale”.
Nel colloquio con il sindaco e l’assessore di Pontebba siamo rimasti colpiti dalla manifesta attenzione ai problemi ambientali, come anche dall’intelligente curiosità dimostrata verso le nuove tecnologie energetiche, che stanno portando l’amministrazione a pianificare interventi a lungo termine per dotare ogni edificio comunale di soluzioni energetiche a “emissioni zero”. E questo nonostante le risorse economiche del comune siano limitate, specie in periodi di crisi come quelli attuali.
Da questo incontro abbiamo imparato molto: ad esempio che le buone pratiche nell’amministrazione di un comune  sono possibili e anzi sono già attuate; che basso impatto energetico e sviluppo turistico (sostenibile) non sono in antitesi; che amministratori capaci e nuove tecnologie possono agire virtuosamente in sinergia, e tutto questo a poca distanza da Venzone.
Tutte pratiche che del resto dovrebbero essere patrimonio di ogni buona amministrazione comunale, come quelle di progettare oculatamente a lungo termine, ricercare soluzioni tecniche non ancora diffuse, ma già promettenti ed economicamente convenienti, e infine rappresentare un esempio per i cittadini.
Una volta rientrati a Venzone, il confronto con la nostra amministrazione, più dedita alla conservazione del presente che a sguardi verso il futuro, è stato impietoso. 
Venzone, la cui vocazione turistica sostenibile viene soffocata dalla limitatezza di vedute e dall’assenza di una progettualità a lungo termine in campo energetico-ambientale e culturale. 
Venzone, che vanta pregi di valore architettonico e naturalistico da fare invidia ai comuni contermini che attendono solo di essere valorizzati, è invece ripiegata su se stessa e lentamente decade. 
Venzone, infine, che sicuramente merita altro.
Le idee in giro ci sono, facciamole anche nostre!

LE IMMAGINI DELLA FANTASIA





























Sabato 19 marzo sonorità sconosciute, che sembravano levarsi dalle profondità dell’outback australiano -l’entroterra abitato dagli aborigeni-, hanno avvolto i partecipanti all’inaugurazione della decima edizione de Le immagini della fantasia, nella bella cornice del Palazzo Comunale. Il tema di quest’anno sono gli “Echi di mari lontani, fiabe dall’Oceania” così, prima ancora della visione delle immagini, colme di cieli azzurri, mari solcati da pesci coloratissimi, e ancora fiori ed animali d’ogni specie, i visitatori sono stati accolti da Martin O’Loughlin, australiano d’origine, che ha suonato il didgeridoo, strumento a fiato ricavato da un tronco di eucalipto scavato al suo interno, scortecciato e ripulito, appartenente alla cultura aborigena australiana. Dopo il primo “assaggio”, O’Loughlin ha spiegato come lo strumento consenta di imitare i versi di alcuni animali, come quello di un airone o di una specie di Martin pescatore che sembra ridere,  quindi i suoni si sono fatti narrazione, descrizione suggestiva ed avvolgente di luoghi lontani, luoghi ove il mondo può essere immaginato all’interno di una conchiglia, come nella bella fiaba di cui è stata data lettura, o popolato, in armonia, da uomini e animali, inseparabili compagni di viaggio nella cornice di una natura rigogliosa e multiforme che trabocca da ogni disegno.
La mostra rimarrà aperta sino al 25 aprile, con i seguenti orari: 10.00-12.30 da lunedì a venerdì, 10.00-12.30 / 15.30-19.00 sabato, domenica e festivi. Consigliamo chi non l’avesse ancora fatto di non perdere l’occasione di visitarla, e ringraziamo di cuore il Comitato Organizzatore, la Pro Loco, la Biblioteca Comunale, l’animatrice dell’iniziativa, Paola Barazzutti, e tutti i volontari per l’impegno profuso, l’Amministrazione Comunale per il finanziamento, nella certezza che il supporto a tali attività non debba mancare, non solo e non tanto perché, in considerazione della mole di turisti che hanno visitato la mostra, in particolare nei giorni festivi, il ritorno economico e d’immagine per il paese è indubbio, ma soprattutto l’opportunità offerta a noi cittadini di accostarci all’opera di artisti di provenienza e fama internazionale.  

28 aprile 2011

NATI PER LEGGERE



















Leggimi subito, leggimi forte
Dimmi ogni nome che apre le porte
Chiama ogni cosa, così il mondo viene
Leggimi tutto, leggimi bene
Dimmi la rosa, dammi la rima
Leggimi in prosa, leggimi prima
Bruno Tognolini
Ai bambini -e chi ne ha o per qualsivoglia motivo trascorre con loro del tempo lo sa bene- piace imitare gli adulti e, più ancora, piace condividere con gli adulti il gioco. I bambini imparano emulando e sono invogliati e coinvolti soprattutto quando l’attività proposta viene svolta ASSIEME all’adulto, in un contesto di affettuosa complicità. Tale premessa è fondamentale per comprendere la vera natura del semplice e rivoluzionario progetto NATI PER LEGGERE, che dal 1999 promuove la lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni. Attenzione: non si tratta affatto di stimolare precocemente i bimbi per farne dei piccoli geni, precoci lettori e precocemente annoiati dalla lettura. Tutt’altro, infatti recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale (è una opportunità di relazione tra bambino e genitori, nonni), che cognitivo (si sviluppano meglio e più precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura). Inoltre si consolida nel bambino l’abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all’approccio precoce legato alla relazione. La chiave infatti sembra proprio risiedere nella relazione: trascorrere del tempo con i bimbi, anche neonati, mostrando loro l’oggetto-libro, ricco di immagini colori e piccoli segni misteriosi che affascinano e che solo grazie all’abilità dell’adulto acquistano significato, li appassiona, li stimola, fornisce loro imprescindibili occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo. In definitiva, un adulto che legge una storia ad un bimbo compie un gesto d’amore, nel trasmettere una passione che arricchisce l’esistenza.
L’occasione che ci spinge a parlare di questo progetto è naturalmente la mostra su Le immagini della fantasia di cui nel precedente articolo, ma anche il fatto che la biblioteca di Venzone, ormai da anni, aderisce all’iniziativa che associa oltre quattromila tra bibliotecari, biblioteche, centri di documentazione, servizi di informazione operanti nei diversi ambiti della professione e il Centro per la Salute del Bambino (CSB ONLUS), ospita saltuariamente letture ad alta voce e rifornisce costantemente mamme, papà, nonni e nonne di bellissimi libri illustrati da condividere anche con i più piccini. L’invito è dunque rivolto a tutti i giovani e meno giovani genitori, a che si documentino sul progetto (facilmente reperibile in rete) e sappiano di poter trovare nella nostra biblioteca tutto il materiale ed il supporto perché anche ai loro figli possa accadere quanto, pochi mesi fa, alla consegna del premio Nobel per la letteratura a Stoccolma,  lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa ha affermato con estrema semplicità e chiarezza: “Ho imparato a leggere a cinque anni. E’ la cosa più importante che sia successa nella mia vita. Quasi settant’anni dopo ricordo con nitidezza come quella magia, tradurre le parole dei libri in immagini, abbia arricchito la mia vita, rompendo le barriere del tempo e dello spazio.”  

GUARDANDO SI IMPARA, COPIANDO SI MIGLIORA




















A volte basterebbe apprezzare le cose positive degli altri comuni italiani o esteri e adottarle nel proprio paese; non con un senso critico verso il tuo Comune ma per un senso di appartenenza al luogo in cui vivi, che ti fa desiderare di migliorarlo in qualsiasi forma.
In poche parole si potrebbe dire che a volte copiare ti aiuta a migliorare.
La foto qui sopra è stata scattata in un comune a noi limitrofo: un manifesto, a lavori non ancora iniziati, che mostra ai cittadini e ai passanti come cambierà una strada del paese.
Per chi è abituato ad una politica partecipata questo potrebbe sembrare poca cosa, ma è comunque il segno di una amministrazione trasparente, di coinvolgimento dei cittadini alla gestione pubblica, di una assenza di paura del confronto con i cittadini stessi.
Se poi consideriamo che coinvolgendo direttamente i cittadini questi vivono meglio i disagi dei “lavori in corso”, perché sono messi a conoscenza della scelta fatta, dei motivi che hanno portato a questa scelta e dei risultati finali, non si può che auspicare un altro tipo di amministrazione.
Un piccolo esempio: non farebbe piacere a noi cittadini venzonesi un manifesto simile che illustri il risultato finale dei lavori sul fortino veneziano? O uno in cui viene illustrato il progetto della ricostruzione del fossato? 

LA' DOVE C'ERA L'ERBA ORA C'E'...















Il ministro della Salute Fazio ha deciso, dopo aver letto i lavori di due commissioni e dell’Istituto superiore di Sanità, che ogni 8 anni tutti i fondi e manti artificiali per campi da gioco a 5, a 8, a 11 vanno rifatti.
Nei test svolti dal 2006 si sono riscontrate quantità pericolose, in alcuni casi picchi elevati, di idrocarburi policiclici aromatici dannosi per reni, fegato e polmoni; toluene (composto volatile altamente tossico) e metalli pesanti. 
Con uno schema di decreto il Ministero della Salute vuole risolvere l’allarme campi di calcio in erba artificiale, “potenzialmente cancerogeni”.
Il decreto prevede che dovranno essere i produttori e distributori di pneumatici riciclati (è il prodotto utilizzato come intaso per sostenere l’erba artificiale nei campi) a dover immettere sul mercato prodotti sicuri e, all’articolo 8, impone la sostituzione integrale dell’intaso ogni otto anni dalla messa in opera originale del campo da gioco. 
Esistono in alternativa materiali ecologici realizzati con una mistura di sabbia, caucciù naturale, cocco e sughero. Speriamo siano questi i materiali utilizzati nel nuovo campetto di Venzone, altrimenti nel 2017, a pochi anni dalla sua realizzazione, dovrà chiudere ed essere rifatto (sempre che si trovino le risorse).

FOTO RUBATE




















Con l’arrivo della bella stagione la nostra cittadina torna ad essere attraversata dai turisti in visita che, camminando lungo le vie del centro storico, giungono poi alla piazza, luogo di indubbia bellezza.
Dispiace veramente molto vedere come i turisti, volendo scattare una foto ricordo di questo luogo, siano costretti alle prove più incredibili per riuscire ad inquadrare la fontana senza avere sullo sfondo auto in sosta, rendendosi conto nel frattempo che se volessero scattare una foto d’insieme della piazza sarebbe praticamente impossibile escluderle. 
Se poi il soggetto da fotografare è la scalinata del municipio sono costretti a fare gimcane tra le varie auto per trovare il punto giusto e spesso, oltre alla scalinata, sono costretti ad inquadrare anche un parcheggio che a loro potrebbe sembrare a dir poco originale: sotto il municipio infatti trovano spesso posto quelle auto un po’ ritardatarie che non hanno trovato lo spazio ai lati della piazza stessa.
Perché allora non anticipare la chiusura domenicale prevista per l’estate anche in primavera, periodo in cui i turisti approfittano delle gite giornaliere, e regalare loro una piazza degna di un monumento nazionale, come effettivamente è il nostro paese? 
Se poi consideriamo che molte di quelle foto scattate sono, ormai in tempi rapidissimi, disponibili a tutti sui siti di condivisione foto o sui vari social network (provare per credere: noi abbiamo fatto un po’ di ricerche in rete e vi invitiamo a fare altrettanto, basta digitare “foto Venzone” o simili) dovremmo imparare a sfruttare la potenzialità della foto turistica, tanto che questa potrebbe essere la migliore forma di pubblicità.