31 gennaio 2012

IL PARCO



Si sono appena concluse le consuete serate d’autunno per parlare di Parco e natura, quest’anno dedicate all’ittiofauna, all’editoria e fotografia naturalistica.
Come ogni anno la partecipazione del pubblico dimostra l’interesse della gente (purtroppo in minima parte venzonese) alla tematica, ma anche alla vita ed alla morfologia del Parco delle Prealpi Giulie. Istituito nel 1996 il Parco si estende su poco meno di 100 km2 compresi nel territorio dei comuni di Chiusaforte, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta e Venzone ed include le parti più elevate delle catene del Monte Plauris (m 1958), dei Monti Musi (m 1869) e del Monte Canin (m 2587), scendendo di quota solo in corrispondenza della frazione di Povici a Resiutta e nella Valle del Torrente Mea a Lusevera. La sua peculiarità è dovuta al contatto di tre aree biogeografiche diverse, mediterranea, illirica ed alpina, che concorrono a determinare una straordinaria biodiversità.
Il Parco delle Prealpi Giulie nel 2009 ha ottenuto, insieme al Triglavski Narodni Park, il riconoscimento europeo di area protetta transfrontaliera (unica in Italia), che attesta la volontà comune di superare i confini politici per ristabilire quelli naturali nel rispetto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Nel febbraio 2011 inoltre è stato insignito del riconoscimento quale alpina “pilota” per la connettività ecologica, testimoniando il ruolo giocato dall’area protetta friulana quale corridoio ecologico per la tutela della natura ed il buon lavoro svolto dall’organo gestore nella sua conservazione e valorizzazione. 
Attualmente il Parco è in corsa per ottenere il riconoscimento di Riserva di Biosfera all’interno del Mab (Man and the Biosphere) dell’Unesco, che ha lo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente, riducendo la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca per promuovere e dimostrare una relazione equilibrata tra la comunità umana e gli ecosistemi, creando siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale, oltre a cercare di sviluppare politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale. In tutto il mondo ci sono 553 riserve, soltanto 8 delle quali in Italia (in Friuli Venezia Giulia c’è la riserva marina di Miramare). 
E’ lampante l’opportunità di questa candidatura che potrebbe riuscire a riequilibrare la situazione economica in tempi di ristrettezze e di tagli ai contributi pubblici, attraendo un sempre crescente turismo naturale e sostenibile. 
Ma spontaneamente ci sorge anche una domanda: noi venzonesi, così come l’Amministrazione Comunale, siamo consapevoli che il nostro territorio comunale comprende anche un Parco? Abbiamo davvero intuito le potenzialità che questo fatto può offrire ad un piccolo Comune come il nostro? Proviamo solo a pensare ai risultati di un’offerta turistica mirata, perché se è vero che al Parco serve la cittadina di Venzone, anche Venzone ha bisogno del Parco.
Purtroppo ci sembra che su tale sensibilità ci sia ancora molto da  lavorare, al fine di promuovere il territorio per il suo reale valore.

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