31 gennaio 2012

EDITORIALE



In occasione delle feste natalizie è consuetudine per i nostri piccoli, di indirizzare a Gesù Bambino o a Babbo Natale lettere di buoni propositi come accompagnamento e supporto delle più o meno timide richieste di doni. 
Prendendo a prestito questa abitudine infantile anche noi, noi cittadini venzonesi, vogliamo formulare propositi e domande perché il futuro non sia avaro di sorprese positive. Però vorremmo collocare le nostre aspirazioni ed il nostro impegno nel contesto reale della vita del Paese inteso come Nazione e, soprattutto, in quello più circoscritto dei nostri confini comunali. 
Chiameremo “doveri” i buoni propositi mentre “diritti” saranno i doni richiesti.
Cominciando dai doveri, come è giusto se si pretendono virtuosi comportamenti dal prossimo e dai “sovrastanti”, promettiamo di non arretrare davanti agli obblighi che impone la società civile. 
Rispetteremo i beni materiali comuni, i corsi d’acqua che la natura ci regala limpidi e puliti, le sponde dei fiumi e dei torrenti che non sono discariche o pattumiere, le opere tramandateci dalla storia, edifici monumentali, mura e fossati che, assieme all’ambiente naturale, costituiscono l’unica e, tuttavia, non modesta ricchezza della nostra terra. Proteggeremo i boschi dal fuoco. Osserveremo le regole della buona convivenza nell’uso dei suoli, delle strade, dei marciapiedi ed in generale nella vita quotidiana. Faremo altrettanta attenzione nel rispettare gli obblighi di natura fiscale, specie in questi tempi di difficoltà generale, riconoscendo che non ci possono essere servizi per il cittadino senza oneri suddivisi in proporzione ai mezzi di ciascuno, come recita la nostra Costituzione.
Chiediamo però qualcosa in cambio come un dono dovuto, un diritto.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale di rispettare lei stessa, come pretende da noi, i beni comuni non trascurandone la manutenzione ed usandoli secondo la loro destinazione funzionale ed economica. 
Le chiediamo di far rispettare la “res publica” contro i cittadini inadempienti e chiunque, persona od istituzione, la danneggi con l’incuria, l’uso improprio e lo spreco. Per fare un paio di esempi Le chiediamo di non permettere il parcheggio selvaggio, dentro e fuori le mura del Centro Storico, dopo aver costruito i necessari parcheggi col denaro di tutti e, ancora, di esigere il rispetto delle leggi contro l’inquinamento, pretendendo che il Ministero della Difesa faccia la sua parte nel controllo e nell’adeguamento degli scarichi delle caserme.
Da ultimo, per concludere, chiediamo un impegno che riassume e ingloba tutte le richieste dei cittadini e cioè il rispetto della loro delega ed una costante informazione. Fate conoscere sinceramente il progetto che avete per Venzone e come le singole iniziative non siano casuali, bensì conformi ad una visione del futuro. Non si pretendono sviluppi miracolosi ed irrealistici. Potrebbe bastare, nell’attesa di circostanze favorevoli alla auspicata cancellazione delle ferite ancora evidenti, anche soltanto una onesta, robusta, trasparente e consapevole  buona amministrazione.

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