28 febbraio 2014

VENZONE, PAESE RICCO


Lo sapevate che Venzone è un paese ricco? No, gli euro purtroppo ancora non crescono sotto la Loggia del Municipio, ma vi siete mai soffermati a chiedervi quanta gente salutate andando a prendere il pane o quando vi recate in Posta? Quanta gente chiamate non per nome, ma per soprannome? Ecco la ricchezza di cui non sempre siamo consapevoli: siamo un nucleo abbastanza compatto di individui che si conoscono e si riconoscono, condividono delle vicende che in qualche modo segnano le loro vite. È la ricchezza delle relazioni sociali, quel semplice “Mandi e buse i fruts” che segna la differenza tra un paese e una città.
Ma, attenzione! Stiamo correndo un serio pericolo e cioè che il nostro paese (e con questo termine nell’articolo s’intende sempre comune e frazioni) diventi un villaggio, case semplicemente affiancate le une alle altre e collegate da una strada. Si chiamano anche paesi-dormitorio, quelli dove tutti partono al cantar del gallo e al ritorno dal lavoro si barricano in casa. Come comunità abbiamo tanto e tanto possiamo avere ancora, ma da varie parti stanno suonando campanelli di allarme: la popolazione in lento ma continuo calo, la scarsa attrazione che il paese esercita sulle famiglie di fuori in cerca di alloggio, le vecchie case che si svuotano anno dopo anno per non riempirsi più, la riduzione dei servizi, il degrado del paesaggio, gli interventi fatti senza seria programmazione.
Noi di Impegno civico per Venzone non vogliamo lasciare perdere, ma vogliamo farci protagonisti delle imminenti sfide che nei prossimi anni Venzone dovrà fronteggiare, si veda ad esempio la questione della soppressione delle Province e le ipotesi di fusione fra comuni. L’Amministrazione di un ente pubblico riveste un ruolo importante e in una piccola comunità può rivelarsi incisiva. È dovere di chi ha responsabilità pubbliche programmare politiche coerenti con la vocazione dei luoghi alimentando la consapevolezza locale, stare accanto ai protagonisti della società, governare la complessità e restituire chiarezza ai cittadini. L’Amministrazione deve essere luogo principe dell’ascolto e del confronto con quelli che sono i suoi due interlocutori per eccellenza: le famiglie e il territorio.
La famiglia è per l’individuo il primo nucleo di relazioni significative. Oggi più che mai le famiglie vanno sostenute durante tutto il loro percorso di vita, dalla nascita alla vecchiaia dei singoli che le compongono. Bisogni diversi nelle diverse età richiedono politiche distinte. I bambini vivono in modo intenso il paese, è il terreno di giochi ed esplorazioni dove si mettono alla prova prima di lanciarsi nel mondo. Venzone deve offrire loro una base stabile: un ambiente sicuro, una biblioteca fruibile, spazi gioco adeguati anche d’inverno, intrattenimento intelligente, occasioni di incontro e approfondimento. Le generazioni di mezzo si destreggiano con il lavoro, la cura dei figli e l’assistenza dei parenti anziani e abbisognano a loro volta di aiuto - economico e non - in particolare le donne su cui ricade maggiormente il carico della cura. Gli anziani rappresentano oltre un quinto della nostra popolazione. Troppo spesso ci si limita a considerarli depositari di una preziosa memoria, quando invece andrebbe data loro la possibilità di mettere in circolo le proprie competenze e di apprenderne altre. Un centro di aggregazione potrebbe essere un buon punto di partenza per scongiurare lo spettro della solitudine e dell’esclusione sociale.
Venzone è un comune fortunato perché è ricco anche sotto l’aspetto territoriale, con una memoria storica che fa tremare centri ben più grandi. Ma un territorio deve farsi sentire, essere vivo e voler vivere, altrimenti quel che ne resta è solo lo scheletro delle mura, buono giusto per una fotografia. Per essere competitivo e attrattivo, il territorio va valorizzato nella sua unicità puntando a creare reti, a riconoscere e sfruttare le competenze esistenti. Parola d’ordine è animazione territoriale: un territorio vivo è un paese vivo.
Il paese si costruisce insieme. Pensiamo alle tante persone che nelle frazioni da anni s’impegnano nei centri sociali per dare un servizio agli altri, semplicemente par tignî dongje la int, a chi prepara la chiesa per ogni domenica, alle letture volontarie in biblioteca, alle piccole mostre e rassegne fotografiche. Gli esempi non mancano, impegniamoci a crearne altri e a unire le forze perché è anche da qui che dobbiamo ripartire per dare a Venzone delle possibilità in più. Proteggiamo il nostro tessuto sociale e diciamo con orgoglio: “Io sono di Venzone”.

Tatiana Azzola - candidata Consigliere Comunale

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