14 febbraio 2014

SI SIN CJATÂS A PLUVER



Non solo di totem e di nativi d’America si è parlato martedì 12 novembre a Pioverno ad una delle serate di Cjatinsi a Pluvèr dal titolo I totem e il loro simbolismo
Relatrice di questo incontro è stata Daniela Castellani istruttrice cinofila de Il Lupo Nero di Fagagna, dove ha sede anche una fattoria didattica.
Il pubblico presente è rimasto particolarmente colpito dall’insolito argomento e dalla semplice, ma allo stesso tempo catalizzante esposizione di Daniela.
Affrontando il tema dello sciamanesimo, la relatrice è riuscita a percorrere un lungo viaggio in luoghi e tempi lontanissimi e diversissimi tra loro, mostrando che, alla fine, esiste un filo che lega ogni tempo e ogni luogo. 
Quindi ha enumerato i tanti animali totem (dall’aquila all’orso, dal puma al bisonte...) e le loro principali caratteristiche: animali invocati dagli sciamani delle varie tribù per combattere contro le forze del male, contro le malattie, contro il nemico (come non ricordare lo sterminio di migliaia e migliaia di pellerossa, popolo oggi relegato in assurde riserve?); animali raffigurati sui totem di legno (simbolo dell’incontro tra terra e cielo) o in antichi graffiti; animali di cui si ornavano gli indiani per assorbirne la forza, la velocità, la proverbiale furbizia. Il discorso ha anche toccato realtà simili, quali ad esempio i druidi di celtica memoria, o le cosiddette streghe, inesorabilmente mandate al rogo dalla Chiesa, o ancora il forte legame degli aborigeni australiani con l’ostile natura delle loro terre. 
Lo sciamano, in fondo, non è altro che una persona che sa ascoltare la natura, la quale parla e grida (mai come oggi!), ma che pochi sanno ascoltare, perché la civiltà, lo stress, l’urbanizzazione, la globalizzazione, hanno cancellato nell’uomo questa sensibilità. 
È stato un incontro particolarmente partecipato con tante domande e interventi del pubblico, segno, forse, che quella sensibilità non è ancora del tutto andata persa.
Martedì 26 si è poi svolto, sempre a Pioverno, il secondo incontro di novembre dal titolo Aspettando un Natale Magiaro. Il tema delle festività natalizie in terra d’Ungheria è stato il felice pretesto che Katalin Eniko Barat, magiara per nascita e venzonese per scelta di vita, ha colto per accompagnarci in una visita alla sua terra d’origine. Con competenza e passione, assemblando notizie storiche, dati geografici, considerazioni pratiche, descrizione dei costumi e richiami culturali in un discorso fluido arricchito di immagini originali, la relatrice ha catturato l’attenzione del numeroso pubblico. Cogliendo lo spunto dall’esperienza personale, con spirito e acuto senso di osservazione  ha accennato poi alle similitudini che avvicinano i Friulani agli Ungheresi  ed alle differenze che li distinguono.
Non c’è miglior elogio per Katalin della grande curiosità suscitata, della richiesta di un secondo appuntamento sul tema e dell’unanime auspicio che questa visita virtuale possa tradursi in una futura visita reale sotto la sua guida.
Specialità, dolci ungheresi e un brindisi col Tokai hanno chiuso la serata. 
Complimenti alla Pro Loco di Pioverno che, con piccoli mezzi, consegue grandi risultati.  

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