17 febbraio 2014

EDITORIALE



Quando si avvicinano le elezioni per gli amministratori prossimi alla scadenza è il momento di aprire i cantieri delle opere pubbliche. Questo è il malizioso pensiero che ci ha colto per un attimo all’annuncio del nutrito programma di lavori che il nostro Comune ha appena iniziato o programmato a brevissima scadenza. Il clima natalizio impone però di respingere i sospetti di tattica elettorale e di accettare che le opere sono state ritardate da ostacoli oggettivi o da norme vincolanti che finalmente si dissolvono.
Si tratta naturalmente di opere più o meno opportune, e comunque mai sottoposte, non diciamo ad un parere preventivo dei cittadini, ma neppure illustrate a decisione presa. Riguardano la Strada dei Castelli, il collegamento con Borgo Vale, la nuova strada per il Cimitero ed il transito delle ciclabili nel nostro Comune. La procedura di legge è stata certamente rispettata, ma appare poco credibile un’amministrazione che agisce in proprio o concorda le soluzioni con altro ente incaricato, non coinvolgendo i propri elettori nelle iniziative importanti per la popolazione ed il territorio. 
Nelle sedi opportune e con l’intenzione positiva di collaborare alla miglior riuscita dell’impresa, erano state espresse riserve, avanzati suggerimenti e manifestate perplessità senza tuttavia ottenere spiegazioni. 
Il nostro Comune condivide la responsabilità di tale noncuranza con la Comunità Montana del Gemonese per la pista ciclabile Venzone - Gemona e le strade comunali sopra indicate; con l’Amministrazione provinciale di Udine per la Ciclovia  Alpe-Adria (A.A.) che ingloberà - vedrete più avanti in che modo -  anche la nuova strada per il Cimitero.  
Le nostre riserve riguardano soprattutto due aspetti della questione. 
Il primo consiste nella mancanza di un piano relativo alla viabilità comunale minore, che tenga conto del paesaggio e della tradizione costruttiva delle strade. Così come le architetture del Centro Storico e l’edilizia dei borghi hanno caratteri precisi per forma e materiali, vincolanti in sede di ricostruzione, anche le strade ed i percorsi hanno caratteri specifici che riguardano l’andamento dei tracciati (sinuosi, ondulati, mai rettilinei), il materiale del fondo (sterrato, selciato od altro) e la definizione dei margini (muretti, siepi, filari di piante etc). L’assenza di attenzione per questi vincoli pregiudica la qualità del nostro territorio. 
Il secondo aspetto concerne la pericolosa sovrapposizione, già negativamente sperimentata fra Pioverno e Cavazzo, di strade comunali o provinciali e piste ciclabili. Per quanto ci consta in via degli Alpini, via dei Fossati, nuova via per il Cimitero, fra Pioverno e Bordano correranno insieme, non sappiamo con quali regole e sicurezza, biciclette, pedoni e veicoli a motore. E non vorremmo che, chiusa e protetta la ciclabile, i piovernesi dovessero raggiungere Bordano via Venzone, Ospedaletto, Braulins!
Al nostro Comune, che giustamente ha manifestato di non approvare il tracciato della ciclovia A.A. sulla sponda destra del Fella, fra Moggio e Carnia, chiediamo di valutare con  uguale sensibilità ed attenzione le opere che realizza o consente di realizzare  nel suo territorio.

Loris Sormani

Nessun commento:

Posta un commento