3 luglio 2012

TRIBUNALE DI TOLMEZZO


 Con provvedimento legislativo del Settembre scorso (Legge n.148 del14/09/2011) il Parlamento delegava il Governo ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza, con l’osservanza dei seguenti princìpi e criteri direttivi: a) ridurre gli uffici giudiziari di primo grado, ferma la necessità di garantire la permanenza del tribunale ordinario nei circondari di comuni capoluogo di provincia alla data del 30 giugno 2011; b) ridefinire l’assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri oggettivi e omogenei che tengano conto dell’estensione del territorio, del numero degli abitanti,dei carichi di lavoro e dell’indice delle sopravvenienze, della specificità territoriale del bacino di utenza. Al fine di redigere il decreto legislativo in materia, nei mesi scorsi, veniva istituita una apposita commissione ministeriale incaricata di definire i criteri per una revisione della geografia giudiziaria.Nell’aprile di quest’anno la commissione di studio rendeva pubblico un deliberato in cui venivano formulati alcuni criteri da adottare per stabilire quali Tribunali cosiddetti “minori” dovessero venire soppressi, con l’obiettivo di fare in modo che tutti i tribunali italiani avessero dimensioni analoghe, purché idonee a funzionare con efficienza e quindi economia nonché con la previsione di intangibilità di tribunale di primo grado per ogni capoluogo di provincia. I criteri individuati sono i seguenti: 1) popolazione residente nel circondario in numero di almeno 360.000 unità; 2) numero di magistrati in pianta organica di almeno 20 unità; 3) sopravvenienze di procedimenti in numero di circa 18.000 all’anno; 4) determinati indici di produttività dei singoli magistrati. Appare di tutta evidenza che, se tali criteri verranno trasfusi in decreto legislativo e troveranno concreta applicazione, ilTribunale di Tolmezzo (e relativa Procura della Repubblica) sarà sicuramente destinato alla soppressione. Infatti Tolmezzo, come è noto, non è capoluogo di provincia, la popolazione del circondario è di circa 80.000 abitanti e la pianta organica dei Giudici è di soli 6 magistrati. Solo il criterio della produttività sarebbe agevolmente superato dal Tribunale di Tolmezzo che raggiunge livelli di efficienza, in termini di capacità di smaltimento dei procedimenti civili e penali, anche superiori a quello di Udine.Il circondario del Tribunale di Tolmezzo ha una estensione rilevante (2.430 kmq), con territorio quasi interamente montano, comprendente 44 comuni, alcuni dei quali molto distanti da Tolmezzo; confinante inoltre con due paesi stranieri: Austria e Slovenia. L’eventuale soppressione del Tribunale di Tolmezzo con conseguente accorpamento al Tribunale di Udine determinerebbe un enorme disagio per il cittadino residente nei comuni montani dell’attuale circondario. Rappresenterebbe, inoltre, una ulteriore perdita per l’economia della zona già depressa da molti anni. Di fronte al concreto rischio di perdita di un presidio di legalità e di un efficiente servizio “giustizia”, l’Ordine degli avvocati di Tolmezzo ha promosso varie iniziative per manifestare la contrarietà all’ipotesi di soppressione del Tribunale e per sensibilizzare la popolazione su tale problematica attraverso mobilitazioni, petizioni, occupazione degli uffici giudiziari, ma soprattutto con una opera di divulgazione ed informazione dei cittadini al fine di far conoscere alla popolazione quale è la funzione del Tribunale e della Procura della Repubblica e quali conseguenze deriverebbero in seguito al trasferimento di tali uffici giudiziari aUdine. In particolare l’Ordine degli avvocati ha cercato di porre in evidenza che la mobilitazione per la salvaguardia degli uffici giudiziari di Tolmezzo non è una battaglia di casta per meri interessi di bottega degli avvocati, ma, al contrario, è rivolta a tutelare gli interessi ed i diritti di tutti i cittadini.
E’ apparso necessario far comprendere ai cittadini che la necessità di rivolgersi ad un Tribunale o alla Procura della Repubblica non è solo di chi “ha guai conla giustizia” ma riguarda la vita di tutti i cittadini che possono essere costretti ad avviare (o difendersi in) una controversia civile (obbligazioni e contratti, recupero crediti, rapporti di vicinato, usucapione, divisioni, rapporti condominiali, sfratti, separazioni, divorzi...), societaria (fallimenti, concordati...) o di volontaria giurisdizione e di tipo amministrativo; in materia di tutela delle persone incapaci; in materia di successioni (eredità, accettazioni con beneficio di inventario, atto di notorietà); autorizzazioni del GiudiceTutelare in materia di minori; asseverazioni di perizie giurate, di traduzioni...; autorizzazioni e registrazioni di giornali e riviste; in materia elettorale; richieste di estratti del casellario giudiziale, presentazione di esposti e denunce; e così via.
Inoltre si è voluto chiarire che, con la soppressione del Tribunale e della Procura della Repubblica di Tolmezzo, non verrebbe raggiunto l’obbiettivo prefissato di un risparmio di spesa e di maggiore efficienza della giustizia. Con il supporto dell’Ordine dei commercialisti è stato valutato che i costi per il personale e per i supporti strumentali rimarrebbero invariati mentre il presunto risparmio per le spese “logistiche” (del tutto trascurabile in quanto pari a circa 170.000 € all’anno rispetto ad una media nazionale di 500.000 € dei tribunali subprovinciali) verrebbe meno per la necessità di reperire nuove sedi a Udine. Certamente aumenterebbero di molto le spese dovute ai costi di trasferta delle varie entità dislocate a Tolmezzo (Carcere di massima sicurezza, Commissariato di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza,ecc.) che dovrebbero rapportarsi con il Tribunale di Udine (e viceversa per i giudici di Udine i quali dovrebbero recarsi presso il carcere di Tolmezzo) per le traduzioni dei detenuti, rogatorie, interrogatori in carcere, depositi di notiziedi reato, ecc. Infine risulta evidente che l’eventuale accorpamento del Tribunale e della Procura della Repubblica a Udine avrebbe un impatto molto negativo sotto il profilo socio-economico nell’intero Alto Friuli dovuto sia alla spese per le maggiori distanze da percorrere da parte dei cittadini che alla riduzione degli introiti per l’indotto della zona. Anche il Comune di Tolmezzo si è attivato per sensibilizzare tutta la popolazione dell’Alto Friuli sulle negative conseguenze della possibile soppressione del Tribunale. Inoltre la questione della ridefinizione della geografia giudiziaria è stata esposta a tutti i rappresentanti politici della regione sia a livello regionale che nazionale, appartenenti a tutti gli schieramenti, affinché potessero intervenire, in tutte le sedi istituzionali e ad ogni livello, a sostegno del mantenimento del Tribunale.
Il sindaco del Comune di Tolmezzo, unitamente all’Ordine degli avvocati, si è fatto promotore di incontri con la stampa e gli altri organi di informazione con il coinvolgimento di tutti i sindaci dei 44comuni del circondario. L’ultimo evento in ordine di tempo è stato il Consiglio Comunale allargato a tutti i sindaci e consiglieri dell’Alto Friuli che si è tenuto presso l’auditorium Candoni di Tolmezzo il 4 maggio scorso, nel corso del quale è stato redatto e votato un documento in difesa degli uffici giudiziari da consegnare al Capo dello Stato in occasione della sua recente visita in regione.Quasi tutti gli amministratori locali, dopo una iniziale scarsa partecipazione agli incontri precedenti, hanno dimostrato di avere compreso che la minacciata soppressione del Tribunale avrebbe conseguenze negative per le comunità dell’Alto Friuli e sono intervenuti con compattezza ed unità di intenti al suddetto incontro di Tolmezzo. Su 44 sindaci erano presenti in 40. Mancavano solo i sindaci di Montenars (Comunecommissariato), Buja, Venzone e Tarvisio (il sindaco di Tarvisio aveva giustificato l’assenza con motivi elettorali). Grazie all’impegno concreto dei sindaci più attivi, in questo periodo in molti comuni dell’Alto Friuli (Ovaro, Comeglians,Forni di Sotto, Socchieve, Paularo, Cercivento,Gemona del Friuli, Pontebba per tutti i comuni della Val Canale e Canal del ferro) si sono tenuti incontri informativi con i cittadini promossi dalle singole amministrazioni comunali e con la partecipazione degli avvocati e/o dei magistrati di Tolmezzo. Chissà se i venzonesi sono a conoscenza del rischio di soppressione del Tribunale di Tolmezzo e ne conoscono le implicazioni e conseguenze negative? Vorremmo sapere se anche l’Amministrazione comunale di Venzone condivida la difesa del Tribunale di Tolmezzo e, in caso positivo, se intenda promuovere un incontro con la cittadinanza per illustrare le ragioni.

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