10 aprile 2014

CULTURA A COLAZIONE


L’infelice adagio “di cultura non si mangia” è entrato nell’uso comune. La cultura sembra debba giustificarsi di essere tale, di essere volta ad un arricchimento non materiale e non monetizzabile. Tuttavia, prendiamo un paese di circa 2000 abitanti con una bella piazza, prendiamo una bella serata di fine giugno - inizi luglio, prendiamo un concerto di una nota rassegna regionale, prendiamo un’Amministrazione partecipe e presente, che abbia coinvolto le associazioni (in primis il coro, la banda e per loro tramite le famiglie, i ragazzi soprattutto, ma ovviamente anche le Pro Loco e tutti gli altri), che abbia informato dell’evento gli esercenti in tempo utile; che abbia pubblicizzato l’appuntamento sul proprio sito, su quello delle Pro Loco, sulla stampa locale, mettendo in risalto il sistema-paese, ossia dando risonanza non solo all’evento artistico, ma anche al luogo ed al contesto in cui si svolgerà. 

Adesso diamo un nome alle cose, e immaginiamo, a Venzone, un concerto di Folkest, in una bella serata estiva, frequentato da Venzonesi che sono stati informati dell’evento, che partecipano anche perché è previsto un piccolo spazio espositivo per le associazioni locali - di cui molti sono membri -, le quali possono così acquistare visibilità agli occhi di quanti arrivano da fuori, richiamati dal prestigio della rassegna, dalla bellezza della location, dalla proposta accattivante di una serata che può articolarsi in una piacevole cenetta in uno dei vari ristoranti, nell’ascolto del concerto, in una romantica passeggiata dopo cena in un borgo tra i più suggestivi della Regione.
Certo, così è troppo facile. Immaginiamo allora che la bella serata sia tempestosa e piovosa, che il concerto sia stato allestito sotto la loggia grazie anche alla collaborazione di tanti, che l’Amministrazione, presente alla serata, spenda due parole per “rinfrancare” il pubblico senz’altro meno numeroso ma tenace, illustrando altre iniziative in calendario che si spera potranno beneficiare di un meteo più favorevole, invitando tutti a ristorarsi dopo il concerto in uno degli accoglienti locali che possono offrire un confortante e goloso riparo.
Adesso moltiplichiamo questo “format”, e a Venzone sostituiamo Portis, al concerto sostituiamo la proiezione di un filmato sul Parco, con la partecipazione di qualche esperto forestale, con la presenza delle associazioni dei pescatori, dei cacciatori, degli scout, che avranno un loro piccolo spazio espositivo; immaginiamo che l’Amministrazione abbia pubblicizzato l’evento evidenziando anche in questo caso il sistema-paese, solleticando la curiosità per una frazione troppo poco nota rispetto alla sua ricchezza (Portis vecchio è un unicum nel suo genere), abbia invitato direttamente i giovani, sollecitato la Pro Loco affinché organizzi un chiosco. Abbia distribuito magari un volantino che descrive anche qualche itinerario, dalle risorgive del Pradulìn alla Val Lavaruzza, così che gli appassionati di camminate possano essere incuriositi e tornare informati con gli scarponi o le scarpe da trekking. Anche questa volta, poiché siamo previdenti, immaginiamo che possa esserci un temporale estivo, e allora ipotizziamo che l’Amministrazione abbia concordato di poter utilizzare i locali del circolo ricreativo.
Se vogliamo continuare ad immaginare, possiamo pensare ad una giornata di spettacoli di animazione per bambini o un teatro itinerante a Pioverno, così da sfruttare gli angoli suggestivi della frazione rivierasca, o ancora una serata di “Cinema sotto le stelle” a Carnia, per cominciare ad animare la sua piazza, magari inaugurandovi un gazebo di legno del genere di quelli presenti al campo sportivo e sul percorso vita. Ovviamente calendarizziamo entrambi questi ultimi due eventi per due sere, così da scongiurare il rischio del solito temporale estivo...
Questi sono solo esempi, ma sono altresì prassi comunemente adottate in altri centri piccoli come il nostro, dove la conoscenza reciproca, lo spirito di collaborazione possono davvero costituire quel valore aggiunto che permette, se coadiuvato da un’Amministrazione che abbia a cuore la condivisione di momenti culturali all’interno della propria comunità, di raggiungere risultati soddisfacenti e sostenibili. 
Questo non è che un “assaggio”, non è che la “prima colazione”, ma con la collaborazione di tutti potranno seguire pranzi conviviali, festosi e culturalmente nutrienti!
Se lo vogliamo, possiamo passare dall’immaginazione alla progettazione, tanto che noi abbiamo già cominciato, e Folkest non aspetta altro che un invito, avendoci già manifestato la decisa intenzione di annoverare Venzone tra i siti per i suoi concerti.

Paola Fontanini

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