8 aprile 2014

A FONDO PERSO



Negli ultimi anni si sente spesso parlare di “fondi europei”. È una formula quasi magica che accende tante speranze, ma che rischia di restare inespressa perché nasconde una realtà molto articolata. Facciamo un po’ di luce su questo argomento che, volendo, potrebbe interessarci da vicino. 
L’Europa mette a disposizione risorse che costituiscono una bella fetta del bilancio complessivo dell’Unione, oltre il 37%. Si tratta di fondi che servono a sovvenzionare progetti in linea con le politiche comunitarie, in particolare quelle riguardanti ricerca e innovazione, occupazione, competitività, cooperazione internazionale, protezione dell’ambiente e investimento infrastrutturale.
Le politiche comunitarie vengono riprese poi a un livello territoriale più prossimo da specifici programmi detti Programmi Operativi Regionali (POR) che stabiliscono delle linee guida. In Friuli sono stati attivati i programmi relativi ai quattro fondi strutturali previsti dall’Unione: il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il Fondo Sociale Europeo, il Fondo Agricolo Europeo per lo Sviluppo Rurale e il Fondo Europeo per la Pesca. 
Le proposte di progetto possono essere inoltrate da tutte le figure giuridiche (organizzazioni e/o persone singole) quali imprese, università e centri di ricerca, enti pubblici e privati che operano o hanno la loro sede negli stati membri. Solitamente è preferibile che più figure si uniscano nel presentare il progetto dando vita a quello che viene chiamato partenariato, dove ogni partner s’impegna nell’investimento comune e ha un ruolo nella realizzazione delle attività.
Importante è sapere che la commissione europea non finanzia i progetti al 100%, ma li co-finanzia insieme a Stato, Regione e promotori, liquidandoli ratealmente nel corso della loro realizzazione. 
Per un Comune i fondi europei possono essere un’opportunità da non lasciarsi scappare per realizzare opere di varia natura, soprattutto in tempi di magra e di vincolanti patti di stabilità. Eppure nel ciclo di finanziamenti appena concluso e denominato POR FERS FVG 2007-2013 Venzone non è mai rientrato. Stavolta dovremo accontentarci di guardare qualche esempio realizzato in comuni limitrofi:
Osoppo: Manutenzione degli impianti termici con sostituzione della pompa di calore nella sede municipale. Asse di intervento: ecosostenibilità ed efficienza energetica. Obiettivo: sostenere l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Finanziamento totale: 56.000 euro, di cui 13.000 dall’UE, 30.000 per co-finanziamento nazionale e 13.000 per fondi propri comunali;
Artegna: valorizzazione del patrimonio pubblico urbano e rurale, compresa la manutenzione. Asse di intervento: occupazione. Obiettivo: sostenere l’accesso al mercato del lavoro. Finanziamento totale:  40.000 euro, di cui 15.000 dall’UE, 20.000 per co-finanziamento nazionale e 5.000 dalla regione FVG;
Forgaria: opere di manutenzione, ripristino e riqualificazione dei laghetti Pakar. Asse di intervento: sviluppo territoriale. Obiettivo: superamento delle difficoltà delle aree montane. Finanziamento totale: 300.000 (al momento 170.000 liquidati), di cui 70.000 dall’UE, 150.000 per co-finanziamento nazionale e 80.000 per fondi propri comunali.
Nel nuovo POR FESR 2014-2020 le risorse disponibili derivate dal co-finanziamento europeo, nazionale e regionale dei programmi concordati sono stimate in 56 miliardi di euro. Gli assi di intervento sono in via di definizione e i Programmi Operativi Regionali dovrebbero essere disponibili entro l’anno. 
E noi, vogliamo esserci? Siamo pronti a fare rete con altri enti e realtà per costruire dei progetti comuni lasciando finalmente perdere quel fasín di bessói che non ci sta portando da nessuna parte?

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