26 maggio 2013

ANGELO BARDELLI




I nomi non sono “se non puri, purissimi accidenti” scrive Manzoni ne I promessi sposi, ma non è che uno dei giochetti ironici cui sottopone il lettore, in quanto i nomi di molti dei personaggi di rilievo, di Renzo, Lucia e non solo, sono scelti con estrema cura e da una fonte precisa. E sembra davvero essere stato questo il caso di Angelo Bardelli, perché angelico e salvifico fu il suo intervento per molti deportati che ebbero la sciagurata ventura di passare per Carnia sui treni blindati, e per molti partigiani carnici che poterono avvalersi delle sue segnalazioni.
Angelo  Bardelli, di origine lombarda, era nato nel 1911. A Carnia svolgeva la funzione di sottocapostazione e durante il periodo dell’occupazione “con un pretesto o con l’altro informò sempre le Stazioni di Tolmezzo e di Villa Santina e le formazioni partigiane dei movimenti dei treni blindati e delle formazioni SS. tedesche, in modo che i partigiani potessero prendere tempestivi provvedimenti e la popolazione maschile potesse riparare in montagna”. Così riporta un documento del Comitato di Liberazione Nazionale di Villa Santina, datato 10.4.1946.
Per queste sue segnalazioni, il 22 luglio 1944 fu arrestato  dalla polizia ferroviaria tedesca e duramente picchiato, come testimoniò Dionisio Bellina, ferroviere di Venzone. Conseguentemente fu deportato a Sagau, villaggio nello Schleswig-Holstein, in un campo di lavoro per internati di nazionalità italiana. Liberato verso la metà di aprile del ‘45, riprese servizio a Carnia il 3 maggio dello stesso anno. Di lì a poco fu poi trasferito ad Artegna. Morì il 2 maggio 1985.
La vicenda di Bardelli, degli altri e delle altre eroiche donne di Carnia è giunta sino a noi grazie al paziente lavoro di ricerca dei documenti, di ascolto degli interpreti quando ancora viventi, di trascrizione e registrazione delle loro testimonianze da parte rispettivamente del professor Luciano Simonitto e di Pietro Bellina. 
Ora, grazie al loro tenace impegno, è in corso di attuazione il progetto di apporre nella sala d’aspetto della Stazione di Carnia la riproduzione della caricatura di Bardelli, opera dei compagni di detenzione presso il campo di concentramento e che vedete sopra riprodotta,  così da rendere il dovuto omaggio ad un concittadino il cui ricordo  è per noi tutti venzonesi motivo di arricchimento ed occasione di riflessione su quanto l’azione del singolo possa incidere, possa fare la differenza. 
Non è ancora noto quando verrà affisso il quadro commemorativo alla Stazione di Carnia. Cercheremo comunque di diffondere la notizia dell’evento, e chiediamo all’Amministrazione che sicuramente patrocinerà l’iniziativa, di pubblicizzarla per tempo, così da consentire la più ampia partecipazione. 
Da parte nostra un sincero ringraziamento a chi ha permesso che il ricordo di queste vicende e dei loro protagonisti sopravvivesse a quella guerra illustre contro il tempo, per chiudere ancora con Manzoni, che è la Storia.

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