29 luglio 2013

EDITORIALE



“Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur” è una frase dello storico Tito Livio, tornata d’attualità per recente citazione sulla stampa nazionale, che significa “Mentre a Roma si discute, Sagunto (città iberica alleata) viene conquistata (dai Cartaginesi)”.
Non vogliamo esibire i ricordi del liceo, ma ci sembra che queste parole esprimano, in una sintesi estrema e quanto mai efficace, la distanza fra l’inerzia delle indecisioni e l’invincibile realtà dei fatti.
Messi a punto i necessari aggiustamenti di tempo e luogo, ci troviamo nel nostro Comune, davanti al trascorrere delle stagioni, al ritorno finalmente dell’estate, senza che problemi piccoli e non drammatici, siano stati affrontati e risolti dagli amministratori.
Nel frattempo i ciclisti annunciati nel nostro numero dell’Ottobre scorso, malgrado l’opposizione del maltempo, italiani e stranieri, hanno cominciato a scendere e salire numerosi da tutte le strade non trovando fra le nostre mura adeguata accoglienza.
Nel frattempo mezza Piazza Municipio resta enigmaticamente vuota come un dipinto metafisico, incerta fra la costrizione dell’arredo urbano incompleto e la permissiva assenza dell’opportuna e necessaria segnaletica stradale.
Nell’attesa di decisioni, le radici della rigogliosa vegetazione selvatica riportano ripetute vittorie su mura fossati e torri. In qualche caso, vedi il fossato di sud ovest, sono gli stessi rovi, come barbari impietositi davanti al fascino dei monumenti, a trattenere i conci, ormai liberi, dalla caduta. Come dire che sono i rovi a tener su i sassi!
Nel frattempo le automobili occupano stabilmente i marciapiedi assegnandosi AUTOnomamente spazi esclusivi di parcheggio a danno dei cittadini e dilagano al punto di assediare lo stesso Palazzo Municipale. Quasi ci aspettiamo  l’ascesa dello scalone e la conquista dell’aula consiliare da parte di un SUV irriverente. Tutto ciò mentre i parcheggi esterni alle mura sono vuoti e non si provvede a far rispettare le ordinanze di chiusura festiva del Centro Storico.
Con inconsapevole ironia la delibera n° 52 della Giunta stabilisce che i proventi delle contravvenzioni saranno devoluti, in parti uguali, a favore dei soggetti deboli e della sicurezza stradale.
Quali proventi se domenica 2 Giugno, verso le 12, si contavano a dispetto dell’ordinanza ed in assenza di controlli, 33 vetture parcheggiate in luoghi proibiti senza alcun segno di contravvenzione?
Dunque sappiano i “soggetti deboli” (ci immaginiamo qui persone in sedia a rotelle, anziani e disabili), penalizzati dall’occupazione dei loro percorsi, che non saranno aiutati perchè chi già li danneggia non viene sanzionato. Si dice volgarmente “becchi e bastonati”.
Sappiano gli innocenti ospiti della scuola materna che, per i motivi di cui sopra, non si potrà fare il passaggio pedonale (vedi alla voce “sicurezza stradale”) davanti al loro ingresso così come ancora non c’è, per parlare d’altro, l’annunciata protezione dal vento e dalle intemperie.
Sappiano i Piovernesi che l’assenza di proventi non permette di spostare  un palo dell’illuminazione e di risolvere, sulla loro sponda, il raccordo fra ponte e strada (una piccola rampa di adeguata larghezza), in barba alle disposizioni contro le barriere architettoniche.
Sappiano gli abitanti di Carnia che anche i loro dissestati marciapiedi non avranno soluzione per le stesse ragioni.
Ci fermiamo non senza considerare che nessuna delle mancate opere e delle indecisioni elencate è condizionata dal “patto di stabilità”, quel patto che, esprimendoci in modo approssimativo, impedisce alle Amministrazioni Pubbliche di assumere impegni onerosi e di pagare opere già compiute.
Siamo nell’ordinaria amministrazione.
Loris Sormani

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