17 marzo 2013

IL NESTRI DÔMO


Ci stiamo abituando a sopportare impotenti la vista delle mura e dei fossati invasi da vegetazione parassita, degli spiazzi abbandonati del Centro Storico, delle strade ancora prive di una pavimentazione dignitosa. Vediamo con incolpevole rimorso e quasi rassegnati le guglie e i frontoni del duomo ancora privi delle statue. Sulla torre municipale l’orologio è fermo e muto come se gli mancasse la forza di scandire il tempo dopo gli anni del febbrile lavoro di ricostruzione. 
Richiama alla consapevolezza di questa situazione un articolo comparso sul Messaggero del 10 gennaio dal titolo “Statue cuspidali da riposizionare”, firmato da Luciano Simonitto, che era già  intervenuto sull’argomento come da noi riferito nel nostro numero di febbraio 2012. 
Prima che in prossimità delle elezioni comunali si aprano frettolosamente cantieri programmati e finanziati da tempo e non ancora avviati -vedi sistemazione delle mura a nord-est, collegamento delle caserme al depuratore comunale etc- ricorderemo ai cittadini l’elenco dei problemi tuttora insoluti. Cercheremo di fornire le informazioni perché si possa valutare, con piena cognizione di causa, quanto resta da fare e quali sono le priorità nel completamento della ricostruzione.
Intanto, riferendoci all’appello del professor Simonitto, abbiamo chiesto a don Roberto Bertossi di illustrare i programmi futuri per quanto riguarda il duomo, in particolare, ed in generale il patrimonio artistico e culturale della Pieve.

“L’appello del prof. Luciano Simonitto merita una risposta che mi pregio di dare grazie anche all’opportunità offertami da Il Sfuei.
E’ dal 1995 che puntualmente ogni anno la Fabbriceria* fa presente agli uffici competenti della Soprintendenza le priorità d’intervento per il completamento della ricomposizione del duomo e, tra le più urgenti, il riposizionamento delle copie litiche delle statue sulle parti terminali del monumento.
L’ultimo consistente finanziamento da parte della Soprintendenza ai beni architettonici –ribaltando, a dir il vero, l’ordine delle priorità– ha riguardato all’interno del duomo il restauro dei lacerti dell’affresco duecentesco  messo in luce sulla parete nord dell’aula e, all’esterno,  l’impermeabilizzazione del campanile e l’impianto di aggancio “salvavita” per la manutenzione del tetto.
Tutt’ora in programma rimangono gli interventi di consolidamento e sigillatura per il completamento del restauro del portale nord e l’esecuzione delle copie delle statue da ricollocare sulle cuspidi. Ma, ahimè, a causa dell’attuale congiuntura economica alla Soprintendenza mancano i fondi per finanziare il programma. E dalle risposte ottenute o dalle domande inevase si può facilmente arguire che mancheranno per molti anni ancora.
Di fronte a tale prospettiva la Fabbriceria nella riunione del C.d.A. del 25 gennaio scorso  prendeva in considerazione e valutava la possibilità di proporre l’assunzione dell’onere finanziario per l’esecuzione delle singole copie delle statue ad enti, associazioni, gruppi di famiglie, ditte e privati che, sensibili a detta operazione, si sentissero onorati e intendessero legare nel tempo il loro nome al completamento architettonico del monumento che tutti rappresenta e a tutti appartiene, emuli delle famiglie venzonesi che sette secoli fa con tale animo contribuirono all’edificazione del duomo.
Per correttezza vanno menzionati altri due finanziamenti messi a disposizione lo scorso anno dalla Soprintendenza ai beni storico-artistici e finalizzati il primo alla collocazione all’interno del duomo delle lunette dei portali sud ed ovest, il secondo alla conservazione ed alla esposizione scientifica del patrimonio etnoantropologico costituito dalle mummie, finanziamento, quest’ultimo, che ha permesso di realizzare all’interno della cripta un sistema di climatizzazione hi-tech ad immissione costante di aria ventilata a circuito chiuso e depurata ai raggi UV.  La Fabbriceria ha in progetto di reperire i fondi necessari per una esposizione delle rimanenti dieci mummie con lo stesso sistema conservativo. L’allestimento espositivo  potrebbe  trovare una sistemazione provvisoria nella cappella superiore della rotonda di S. Michele, viste le difficoltà a reperire un altro ambiente adeguato.
Per quanto riguarda il rimanente patrimonio culturale della Pieve, entro l’anno in corso e possibilmente in una data significativa (Sagra del duomo o Festa di S. Andrea) ci si propone di aprire finalmente al pubblico l’allestimento museale ottenuto nelle stanze della Sacrestia. Tempi più lunghi richiederà invece la sistemazione dei reperti archeologici sottostanti il pavimento del duomo. In breve potrebbe trovare una sistemazione definitiva sul sagrato il sarcofago trecentesco degli Scaligeri, mentre avveniristico al momento appare il progetto di un lapidario, vista l’indisponibilità di un’area da destinare a tale scopo.
Concludendo con una nota positiva, va ricordato che nel corso del 2012 un obiettivo importante è stato raggiunto per la valorizzazione del patrimonio archivistico della Pieve con la pubblicazione degli inventari, grazie all’interessamento della Soprintendenza archivistica e alla disponibilità dell’Associazione Amici di Venzone”.
don Roberto Bertossi

* Consiglio di amministrazione della parrocchia di nomina del Ministero dell’Interno (ndr).

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