4 gennaio 2013

ORA BASTA!




Martedì 4 dicembre scorso, alle ore 20.15 circa, una potente esplosione ha squassato il cielo di Venzone e dintorni; coloro che poco dopo sono usciti all’aperto hanno distintamente udito ru- mori di velivoli al di sopra delle basse nuvole. Il boato è stato tale da meritare un articolo sul Messaggero Veneto  del giorno dopo, nel quale si segnalava che l’esplosione si è sentita da Osoppo alle vallate carniche, fino ad Ovaro. L’articolista proseguiva scrivendo che molte erano state le telefonate, da parte di cittadini preoccupati, alle redazioni dei giornali e ai Carabinieri. Da una prima indagine sembra che si sia trattato del “bang” di un caccia militare a bassa quota che ha infranto il muro del suono.
Per i venzonesi è un’altra goccia in un vaso ormai colmo e che sta per traboccare. Per quanto ancora dovremo sopportare le servitù militari che, oltre ad occupare terreni pubblici, ci impongono per molti giorni all’anno suoni di mitragliatrici e mortai, file di mezzi blindati sulla statale e voli a bassa quota (ad esempio il cupo rombo degli elicotteri anche alle 23.00 di notte, durante le esercitazioni di maggio/giugno scorso)?
Cosa si aspetta a dire basta a questo scempio di denaro pubblico? Ricordiamo ancora che il Governo, in questo periodo di crisi, si è impegnato all’acquisto di 90 caccia-bombardieri F35, per un costo complessivo di circa
12 miliardi di euro: ovvero 200 euro per ciascun cittadino italiano, neonati compresi. Ci si rende conto di quanto si potrebbe fare, in alternativa, con una simile somma in termini di servizi alla cittadinanza?
Ricordiamoci di questa cifra la prossima volta che ci parleranno della necessità di tagliare ospedali, scuole, corse di treni e autobus, pensioni...
È ora di dire la nostra, di dire basta, di non stare più buoni, buoni e zitti, zitti, mentre i voli a bassa quota sulle nostre teste continuano.

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