5 gennaio 2013

AMICI DI VENZONE


Come avevamo preannunciato nel precedente numero di ottobre, la nuova fatica dell’Associazione Amici di Venzone è giunta a termine, infatti venerdì 30 novembre scorso, ricorrenza di Sant’Andrea, è stato presentato il Bollettino anni XXXIX-XL dedicato agli Archivi Storici della Pieve di Sant’Andrea Apostolo  di Venzone e della Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di Portis.
Si tratta di un corposo volume di oltre 300 pagine che presenta l’inventario degli archivi menzionati nel titolo, ossia un elenco di tutti gli incartamenti, preliminarmente ordinati, corredato da brevi descrizioni del contenuto e delle condizioni di conservazione e leggibilità. I documenti inventariati coprono l’arco di sette secoli. L’inventario è il risultato di anni di studi condotti da archiviste esperte, sotto la supervisione della Sovrintendenza ai Beni Archivistici del Friuli Venezia Giulia, ma costituisce anche il punto di partenza per ulteriori studi che potranno essere compiuti grazie a questo strumento che rende i documenti reperibili e consultabili.
E’ indubbio che il volume sia il risultato di un’accurata indagine, condotta con metodi rigorosi e scientifici, tuttavia quanto portato alla luce è tutt’altro che una semplice ed arida serie di dati, e di ciò si sono ben resi conto quanti hanno presenziato alla presentazione del lavoro in sala Patriarca Bertrando. Sala che era gremita di Venzonesi, e non solo, che hanno potuto ascoltare da monsignor Bertossi la lettura delle prime registrazioni dei nati nel 1551, scoprendo così che di quegli antichi progenitori ci restano i nomi, i soprannomi, la provenienza:piccoli particolari che, accostati gli uni agli altri, rendono vivace il ritratto della comunità da cui deriviamo. Sempre monsignor Bertossi ha poi riferito che, in trent’anni, l’archivio della Pieve è stato visitato da oltre 1000 persone, italiani e stranieri (persino australiani!), in cerca di dati sulle proprie origini e non solo. L’attento pubblico ha poi potuto ascoltare le parole di encomio rivolte all’Associazione, alla eccezionalità e ricchezza degli Archivi Venzonesi, da parte del Sovrintendente dott. Pierpaolo Dorsi che ha anche illustrato, in termini davvero chiari, il funzionamento degli archivi stessi. Infine  vivace è stata anche la relazione sul lavoro svolto, sulle difficoltà incontrate e sulle particolarità degli archivi venzonesi da parte di una delle archiviste, la dottoressa Luisa Villotta. La stessa ha anche svelato alcuni simpatici risvolti inerenti la ricerca, come la soddisfazione di aver, dopo numerosi raffronti, potuto accertare che la misteriosa scritta riportata da un antico estensore su numerosi faldoni quattrocenteschi altro non era che l’ammissione di non poter decifrare le carte, sintetizzata nella frase: “no se po lezer”, ossia, “non si può leggere”!
Il volume, dunque, costituisce un tassello importante per contribuire alla conoscenza della nostra comunità attraverso le carte della Pieve di Venzone e della Parrocchia di Portis, ed è la voce attraverso cui i nostri concittadini del passato possono ancora parlarci, grazie all’attento studio anche di concittadini del presente, visto che parte del lavoro d’inventariazione è stato svolto con accuratezza e grande rigore da Danilo Bressan ed Erika Tomat. Una ricerca che l’ex sovrintendente, dott.ssa Anna Gonnella, in una nota in cui comunicava il proprio rammarico per non poter essere presente alla cerimonia per cause di forza maggiore, ha definito il frutto del lavoro di “persone, che si impegnano credendo in quello che fanno, [... che] hanno lavorato e lavorano per rendere un servizio alla collettività, ciascuno nel proprio settore di competenza, con sincerità e senza pensare a un ritorno per sé”.
Una importante celebrazione di Venzone, da parte e per i Venzonesi, cui nessuno dell’Amministrazione Comunale ha voluto presenziare, dimostrando ancora una volta di essere totalmente estranea alla vita della cittadina.

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