5 gennaio 2013

IRONIE MEDIOEVALI


E’ appena uscito il calendario “Ironie Medioevali”. Le immagini di alcuni personaggi della politica locale ritratti in pose “goliardiche” hanno suscitato, non del tutto inaspettatamente, molti commenti. Ci siamo chiesti se fosse il caso di parlarne e di far conoscere la nostra opinione in merito, non tanto per la reale portata dell’iniziativa in questione, quanto per il tenore delle reazioni emerse, che si allargano a considerazioni di politica e costume e che ci inducono a far sapere ai concittadini il nostro pensiero al riguardo.
Troviamo che questa iniziativa possa suscitare contemporaneamente reazioni positive e negative. Apprezziamo la disponibilità dei personaggi e la capacità di ironizzare su se stessi, nello stesso tempo evidenziamo che i soggetti rivestono incarichi istituzionali che giocoforza vengono coinvolti nei lazzi. Era opportuno offrire esca alla curiosità degli amministrati, talvolta maligna e morbosa, specie in tempi di montante disaffezione dalla politica? Era il caso di lasciar accomunare i comportamenti individuali e la dignità delle cariche? Verrebbe da dire che i cattivi esempi di poco tempo addietro fanno scuola, mentre la serietà è grigia e non paga.
Se consideriamo positiva la finalità benefica dell’operazione, riflettiamo però che è lecito per le persone fisiche e le associazioni private affiancare l’azione dello Stato promuovendo la raccolta di contributi, non è opportuno invece per chi riveste incarichi pubblici, anche se agisce privatamente. Si rischia di scambiare la ricerca di aiuti come scorciatoia per risolvere i problemi o, nella interpretazione più malevola, come rinuncia ad assumere la responsabilità di governare. 
A chi amministra non si chiede beneficenza, ma decisioni e provvedimenti.
Un’ulteriore riflessione sulla qualità delle immagini e sul fatto che, volendo fare un calendario, non si sia optato per soggetti legati a storia, tradizioni, luoghi e monumenti dei comuni coinvolti. Probabilmente una tale scelta avrebbe allargato a livello regionale il bacino d’utenza, con ritorni d’interesse per il turismo, mentre lo sberleffo al proprio sindaco interessa poco al di fuori dei confini municipali. Questa considerazione porta a domandarsi quale sarà la raccolta finale, al netto delle varie spese. Ne sarà valsa la pena?
Aspettiamo reazioni e risultati, per conto nostro torneremo non tanto sull’argomento calendario quanto, piuttosto, sulle considerazioni politiche e di costume che sono emerse e che ci pare necessitino di una riflessione più profonda.

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