5 novembre 2012

LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE E' DI PUBBLICA UTILITA'?





Nel numero di giugno de Il Sfuei, all’ultimo momento prima di andare in stampa, avevamo aggiunto la seguente segnalazione in calce al resoconto sulla esclusione di Venzone dall’assegnazione dei fondi per lavori di pubblica utilità a causa della tardiva presentazione della domanda:
ATTENZIONE: Il D.P. Reg. 114 del 24/05/12 stanzia 10,1 milioni di € per le pubbliche amministrazioni che, entro il 30/06/12, presentino alla Regione FVG progetti di Lavori di Pubblica Utilità destinati a disoccupati.
Gli interessati potranno rivolgersi dal 16/07/12 ai Centri per l’Impiego. CI AUGURIAMO CHE QUESTA VOLTA NON VI SIANO RITARDI DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE.
Ebbene, per quanto sia difficile credervi, anche questa volta l’Amministrazione è stata così solerte da risultare esclusa: il progetto di Venzone è il 109°, i finanziamenti si fermano all’89°. Ovviamente da Sindaco e assessori non sono giunte parole chiare sulla vicenda, e allora vediamo come funziona. Il D.P.Reg. 114, all’art. 10 (Presentazione dei progetti), stabiliva che le domande di finanziamento e i relativi progetti venissero presentati entro il 30/06/2012 “sull’apposito formulario on line disponibile sul sito internet www.regione.fvg.it, sottoscritti digitalmente ai sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’Amministrazione digitale) e inviati tramite PEC (posta elettronica certificata), all’indirizzo disponibile sul sito internet www.regione.fvg.it, nella sezione posta certificata”.
Vi sembra difficile? Forse per un privato, di certo non per un’Amministrazione Comunale (ce l’hanno fatta, per fare qualche esempio, i Comuni di Coseano, Faedis, Paularo con tre progetti, Gemona con quattro, Moggio...). Il singolo progetto del nostro Comune, intitolato “Venzone arte e cultura” non è stato respinto perché inadeguato, è semplicemente arrivato tardi. La valutazione dell’ammissibilità dei progetti era infatti regolata dall’art. 11 del già citato D.P.Reg. 114, che dice testualmente: “La procedura valutativa è svolta secondo le modalità del procedimento a sportello ai sensi dell’articolo 36 della legge regionale 7/2000 fino ad esaurimento delle risorse disponibili”. Nel caso poi si volesse approfondire e capire cosa s’intenda per “modalità a sportello”, basta leggere il citato art. 36 che al comma 4 recita: “Nel procedimento a sportello e’ previsto lo svolgimento dell’istruttoria delle domande secondo l’ordine cronologico di presentazione. Ove le disponibilità finanziarie siano insufficienti rispetto alle domande presentate, la concessione dell’intervento e’ disposta secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande medesime.”
Il tempo impiegato per queste verifiche ed approfondimenti da parte di chi scrive è stato di circa 20 minuti, e chi scrive non è ovviamente né un dipendente comunale né un amministratore. Come è possibile dunque tanta, reiterata superficialità ai danni di giovani cittadini disoccupati? Ebbene, lungi dal fornire una risposta seria all’ultimo Consiglio Comunale del 12 settembre, in sede di dibattito sollecitato da una interrogazione presentata per questa ri-esclusione dal Gruppo Misto, Sindaco e assessori hanno pensato bene di affidare le loro considerazioni sul tema al Messaggero del 19 settembre. “La questione” -scrive il quotidiano- sarebbe stata “affrontata in tandem tra maggioranza e opposizione come ha ricordato l’assessore Sandra Fadi”. Certo che questa è bella davvero! Forse l’assessore ha poca pratica di biciclette -malgrado a Venzone ne girino davvero tante ultimamente-, visto che in tandem si pedala con lo stesso ritmo e, soprattutto, nella stessa direzione, e non ci sembra davvero che una discussione nata da un’interrogazione relativa ai motivi di una cattiva gestione possa essere assimilata ad una pedalata all’unisono. Ma non basta, l’articolo prosegue citando quanto dichiarato dal Sindaco: “Il bando è uscito il 7 giugno, il 9 come giunta abbiamo predisposto tutte le pratiche e spedite per via informatica e l’11 le abbiamo spedite via posta, ma ciò non è stato sufficiente”. Ora, se l’Amministrazione non fosse stata reduce da una eliminazione per ritardo dal bando precedente, si potrebbe anche accettare l’ingenuità di tale affermazione, ma riteniamo gravissima l’ammissione di aver spedito la domanda di partecipazione due giorni dopo la pubblicazione del bando. Il fatto diviene poi ancor più grave se si prosegue nella lettura dell’articolo del Messaggero: “in consiglio si è dunque discusso sulla necessità per gli amministratori di avere contatti giusti con gli uffici regionali per essere celermente informati sull’uscita dei bandi in modo da agire per tempo”. Ma dove siamo, in un contesto padronale in cui servono “contatti giusti”? Abbiamo annunciato l’uscita del bando su Il Sfuei di giugno, e i nostri contatti non sono altro che la lettura delle gazzette, dei giornali, il desiderio e la volontà di essere informati per il bene della popolazione. All’Amministrazione sarebbe bastato leggere Il Sfuei, se proprio non fa altro.
Di certo sarà bene tenere a mente questi episodi, soprattutto nel caso in cui, nella prossima campagna elettorale, ci venga propinata una nuova edizione del famoso “catalogo delle cose (s)fatte”, nel senso che per ogni cosa c’è un tempo, un modo, e se in altri ambiti i ritardi dell’Amministrazione hanno solo creato grossi disagi, ma non veri danni (rammentate la Venzonassa ricoperta da un bosco per circa due anni, la piazza ingombra per mesi di spartitraffico degni di uno svincolo autostradale?... tanto per fare un paio d’esempi), in questo caso il danno a carico di giovani disoccupati è evidente. A loro tutto il nostro sostegno morale, in attesa di poter affrontare, da amministratori, tali questioni con la dovuta solerzia, attenzione e rispetto.

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