23 dicembre 2010

ANCORA SULLA CULTURA


Non vogliamo cadere nello stile polemico che la maggioranza, già dalla campagna elettorale, ci accusa di te-nere, ma ci sembra opportuno e giusto verso i cittadini rispondere all’articolo dell’Assessore alla Cultura Sandra Fadi ne La Consee n. 2 del 2010.
Già ne Il Sfuei del dicembre 2009, nell’illustrare il nostro modo di lavorare, spiegavamo come i nostri articoli non vengano firmati “non per dimenticanza ma per una precisa volontà: siamo nati come gruppo e come gruppo continuiamo a lavorare. Non è il singolo che scrive, ma il gruppo di minoranza e chi lo sostiene”: ci sembra doveroso sottolinearlo ancora una volta in merito alla risposta ad un nostro articolo in cui l’Assessore cita un singolo cittadino e il suo ruolo di segretario di un circolo di partito.
L’articolo in oggetto rispecchia un pensiero condiviso da tutto il gruppo di minoranza, infatti il soggetto “noi” era da intendersi come riferito all’intero gruppo, e non certo come plurale maiestatis.
Precisiamo inoltre, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il nostro gruppo non è espressione di un determinato partito, nella cui sede, come già scritto, siamo solo gentilmente ospitati, in attesa che l’Amministrazione Comunale ci comunichi quale spazio ci concede.
Al di là di queste importanti osserva-zioni, ciò che davvero dispiace è constatare come l’Amministrazione abbia ritenuto opportuno rispondere solo a questo specifico articolo (“Pochi ma buoni”), senza nemmeno prendere in considerazione tutte le altre obiezioni e richieste; nemmeno la lunga lettera che Remo Cacitti ha indirizzato, tra gli altri, anche allo stesso Assessore alla Cultura riesce ad ottenere due righe di attenzione.
Speriamo che tale mancanza non sia dovuta al considerare gli altri argomenti meno importanti ed urgenti. 
Ci chiediamo tuttavia cosa debba fare un cittadino per avere risposte, perché riteniamo sia segnale di una politica distorta il fatto che l’unica risposta ottenuta arrivi solo dopo una pubblica-zione de Il Sfuei in cui un Assessore era direttamente coinvolto. 
D’altronde nemmeno le lettere indirizzate direttamente al Sindaco, o quanto meno non tutte le lettere a lui indirizzate, hanno ottenuto una risposta. 
Solo per dovere di cronaca e per un confronto costruttivo, riportiamo quanto, in un comune a noi vicino, il Sindaco scrive nel giornalino comunale a proposito della corrispondenza a lui indirizzata: “Sarebbe bello che questo giornale potesse spesso ospitare lettere di cittadini sui più svariati argomenti, anche di critica costruttiva, perché costituirebbe un modo di ragionare assieme sulla nostra comunità civile.” 
Una stimolante trasparenza in cui lo spazio comunale viene inteso come spazio della comunità.
Ma questo è un altro modo di fare politica.

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