7 ottobre 2010

EDITORIALE

Lunedì 4 gennaio 2008 tre venzonesi membri dell’Associazione Amici di Venzone, furono ricevuti a Pordenone dall’allora assessore regionale Gianfranco Moretton. L’incontro era stato richiesto per ottenere conferma del finanziamento di €300.000, precedentemente promesso, destinato alla rico-struzione del nostro bel San Giovanni come aula polifunzionale.
La Regione subordinò il proprio impegno alla stesura di una convenzione fra il Pio Istituto Elemosiniere, proprie-tario del fabbricato, ed il Comune di Venzone che avrebbe successivamente gestito l’iniziativa. L’atto richiesto fu poi perfezionato ed inviato ai competenti Uffici Regionali.
Il 23 agosto scorso il Comune di Venzone, con delibera della Giunta n° 97, ha approvato l’ “atto di indirizzo per affidamento incarico di progettazione, direzione e prestazioni accessorie dell’intervento di messa in sicurezza della parete in elevazione residua della Chiesa di S.Giovanni e realizzazione lavori sistemazione camminamento sopra le mura.” 
Queste due notizie, riportate in maniera sintetica, riassumono il cammino percorso da una iniziativa, nata e sostenuta dagli “Amici di Venzone” e terminata con una decisione dell’Amministrazione Comunale che, in larga parte, tradisce le finalità espresse dai promotori, le attese della popolazione e la delega sottoscritta dal P.I.E. a cui si intendeva destinato il finanziamento.
Nessuna notizia è stata data ai venzonesi dei cambiamenti perseguiti. Una decisione così importante per la Comunità non è mai arrivata in Consiglio Comunale. Non è stato chiesto il parere della minoranza. L’associazione, che si era adoperata presso gli organi regionali, non è stata interpellata.
Allo stato attuale non è neppure stabi-lito quale parte della somma sarà desti-nata correttamente al consolidamento della facciata della Chiesa e quale, invece, andrà a coprire l’altra iniziativa.
Aggiungiamo che la formazione di un progetto di ricostruzione lasciava aper-ta la possibilità di ulteriori richieste di finanziamento, certamente non più sostenibili a fronte di questa dichiarata rinuncia a cancellare le ultime ferite del nostro Centro Storico.
Siamo preoccupati non solo per la inaccettabile procedura seguita dall’Amministrazione Comunale, ma, soprattutto, perché constatiamo che, mentre viene dato corso ad iniziative dannose per il territorio, la conserva- zione del patrimonio esistente o il ripri-stino delle strutture danneggiate non trovano sostenitori nella maggioranza.
Così disprezziamo e trascuriamo le nostre più importanti risorse.     
Loris Sormani

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