31 agosto 2012

LE "SORPRESE" DEL CARMINE



Alla fine del mese di giugno del 2010, su iniziativa del compianto Valentino Grillo, si decise di procedere al risanamento della chiesetta posta tra gli abitati di Portis e Carnia e dedicata alla Madonna del Carmine.
L’intervento si presentava urgente perché i lavori di consolidamento del post-terremoto, con l’andar del tempo, avevano provocato danni ben più gravi delle stesse scosse sismiche.
Ottenuta l’approvazione della Soprintendenza, il progetto di restauro ha potuto diventare operativo grazie alle spontanee offerte dei fedeli e alle prestazioni della ditta I.C.E. srl di Gianni Tondo, che gratuitamente ha eseguito i lavori di rifacimento del tetto, salvando così l’edificio dalle infiltrazioni d’acqua; a tal fine sono state risanate e impermeabilizzate anche le superfici murarie esterne.
Nel contempo la ditta “Restauri e Decorazioni” di Ermete Cargnelutti procedeva al restauro dell’interno, iniziando dall’altare. Proprio durante questi lavori sono state fatte sorprendenti scoperte.
Rimossa la tela settecentesca che campeggiava sopra l’altare, all’interno di una cornice in stucco e ricoperto da colate di boiacca e da strati di tinteggiatura è apparso un affresco cinquecentesco raffigurante la Madonna col Bambino.
Come spiegare un affresco degli inizi del ‘500 in una chiesa settecentesca? Si potrebbe pensare che la struttura architettonica ottagonale della chiesetta non sia altro che la “chiusura” dell’abside poligonale di un precedente edificio di culto crollato a causa del terremoto del 1511. Tale ipotesi sembra in parte confermata da una scritta che il restauro ha riportato in luce lungo il cornicione: “SACELLUM  PORTENSIUM  PIO  ERE  CONSTRUCTUM  E  RUDERIBUS  E[X]C[E]RPTE MDCXC”. 
Le sorprese non finiscono qui. Sui capitelli delle lesene sono apparsi i nomi di otto santi (a partire dall’altare in senso orario: S. NICOLAE, S. ROCHE, S. AMBROSI, S. GREGORI, S. JERONYME, S. AUGUSTINE, S. BARTOLOMAEE, S. JOANES) e sopra di essi le sinopie di preparazione per le loro statue in stucco. Sinopie a carboncino raffiguranti i simboli degli evangelisti appaiono tracciate all’interno delle quattro lunette ricavate nelle superfici tra l’altare, le due finestre e la porta (è stata messa in evidenza la sinopia raffigurante il leone di S. Marco).
Il 22 luglio scorso, domenica immediatamente successiva alla festa della Madonna del Carmine, davanti alla chiesetta è stata celebrata la S. Messa, alla fine della quale ai fedeli presenti sono stati illustrati i lavori e le novità emerse durante il restauro.
Al momento attuale risulta pressoché completato il restauro dell’altare che con la policromia del suo ornato riesce già a dare un’idea di quale gioiello fosse questa chiesetta nelle sue forme originali.
Procedendo per lotti, si spera di giungere alla conclusione dei lavori in tempi ragionevolmente brevi; brevissimi, se si riuscirà a trovare qualche sponsor o ad accedere al contributo di qualche ente pubblico! Le spese per l’intervento sono infatti completamente a carico delle casse parrocchiali di Portis e di Carnia, sostenute dalle generose offerte dei fedeli.

Nessun commento:

Posta un commento