13 maggio 2012

PRIMAVERA

Quando arriva la primavera si attende anche il ritorno delle rondini come segnale della bella stagione. Noi, in questo numero, vogliamo salutare un altro ritorno, quello di Mustafà, originario del Senegal. Non è un cittadino venzonese, ma nel nostro paese trascorre buona parte del suo tempo accampato su un camion ai bordi della statale, dove vende la sua mercanzia, dormendo all’addiaccio e senza acqua calda con cui lavarsi. Per questo nei mesi invernali non lo abbiamo visto esporre tutti i suoi vasi ai bordi della strada: per un paio di mesi è tornato dalla sua famiglia. Parlando con lui si scopre un’immagine dell’immigrazione molto diversa da quella che i giornali e la televisione ci rimandano, al fine di trasmetterci la paura del diverso inteso unicamente come portatore di malattie, droghe, violenza, sporcizia e quant’altro; un’immagine, quella televisiva e giornalistica, che toglie agli immigrati tutti i loro sentimenti e tutta la loro storia, spesso fatta solo di miseria e guerra. Mustafà vive in Italia da 27 anni e nel suo paese ha una moglie e 5 figli; per tutti questi anni ha lavorato in fabbrica versando regolarmente i contributi INPS allo Stato Italiano, e non certo per se stesso, che non rimarrà in Italia fino al momento di godersi una pensione! Ma quando subentra la crisi economica gli stranieri sono i primi a trovarsi senza un posto di lavoro; e sono anche i primi a necessitare di trovarne uno nuovo per non essere espulsi dal paese in cui dimorano. Vogliamo salutare Mustafà, dargli il nostro bentornato e invitare tutti a regalargli un sorriso quando passiamo davanti al suo furgone. Perchè in fondo ci permette di vedere e di riflettere sull’altro volto dell’immigrazione: un volto più umano, fatto di sofferenze e di dignità, di malinconia e di solitudine.

Nessun commento:

Posta un commento