15 maggio 2012

MENO MALE CHE LA PROTEZIONE CIVILE C'E'

Finalmente un intervento esterno è giunto a togliere le castagne dal fuoco alla nostra Amministrazione Comunale sulla pulizia della Venzonassa: l’operazione “Alvei puliti 2012” della Protezione Civile -lavori urgenti di prevenzione per il ripristino dell’efficienza dei corsi d’acqua regionali a tutela della pubblica incolumità mediante l’asportazione della vegetazione arborea ed arbustiva infestante gli alvei– ha finalmente riportato alla luce (è proprio il caso di dirlo) il nostro splendido torrente. A riguardo da tempo sollecitavamo il Comune in maniera energica e quasi profetica (Sfuei n°10 luglio 2011): “allo scopo si potrebbero coinvolgere i volontari della protezione civile sempre disponibili in situazioni del genere”. Circa un mese fa abbiamo quindi assistito a giorni di improvviso e febbrile lavoro con grande dispiegamento di mezzi e personale. Ad operazione conclusa si può senz’altro dire che il torrente risulti pulito e, se possiamo fare i soliti punzecchiatori... anche troppo! In effetti al primo sguardo il risultato è stato di trovarsi di fronte ad una tabula rasa. Del resto non attuare una puntuale manutenzione del territorio “costringe” ad interventi straordinari e trasforma ciò che potrebbe essere un elemento di sicurezza (la vegetazione può rallentare piene e consolidare le sponde per esempio) in un potenziale fattore di pericolo (se eccessiva ostruisce, favorisce l’esondazione, diventa ricettacolo di topi, zecche, etc). Gli esperti lo chiamano “taglio selettivo” cioè un lavoro accurato e costante di monitoraggio al fine di eliminare mano a mano le piante infestanti e mantenere quelle utili. Come al solito la virtù sta nel mezzo.... Proprio per questi motivi l’operazione “Alvei puliti 2012” ha suscitato grandi polemiche in altre parti della regione, in particolare in provincia di Trieste dove lo stesso intervento effettuato nella Riserva naturale della Val Rosandra, area protetta SIC, ha indiscriminatamente eliminato piante infestanti e piante “utili” come gli ontani, che erano addirittura stati piantati una quarantina di anni fa, proprio allo scopo di consolidare gli argini. La magistratura ha perfino aperto un fascicolo per chiarire la vicenda, proprio a seguito delle vibranti proteste e delle manifestazioni dei cittadini. Ma per tornare a casa nostra, ora che il torrente è di nuovo pulito, non è il momento di crogiolarsi ed ammirare il lavoro fatto... da altri per altro, ma di elaborare un piano per la manutenzione “ordinaria” dell’alveo, per evitare in futuro pulizie così radicali.

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