23 febbraio 2011

CICLOCAOS























Continua la progettazione e realizzazione della pista ciclabile Alpe-Adria sul nostro territorio, che nelle intenzioni della Provincia di Udine collegherà Salisburgo a Grado.
Se dal confine con l’Austria fino all’abitato di Resiutta, la stessa è di fatto realizzata, i due lotti mancanti (da Resiutta a Venzone e da Venzone a Buja) sono in fase di progettazione esecutiva e non mancano difficoltà sulle scelte di percorso e sulla concertazione tra i vari Enti Locali dei Comuni interessati.
Entrando nel dettaglio, da quanto si è potuto sapere, il tracciato del primo lotto (per una spesa di circa 1.000.000 di Euro) comincia a Resiutta, prosegue lungo la dismessa sede ferroviaria fino nei pressi della ex stazione di Moggio Udinese e da qui sottopassa la Strada Statale 13, percorre il ponte, prosegue lungo la strada per Campiolo fino alla Statale 52 Carnica, che viene attraversata mediante un tunnel, quindi scavalca il fiume Fella sul ponte della ex ferrovia Carnia-Tolmezzo. Già questa prima scelta di percorso verso Campiolo ha suscitato nella gente di Moggio malcontento e animate discussioni, in quanto la fruizione promiscua da parte di auto e cicli comporta non pochi rischi per la sicurezza degli utenti (è un esempio quanto già succede sulla ciclabile Cavazzo-Pioverno).
Da Stazione per la Carnia la pista prosegue lungo la campagna tra ferrovia e fiume Tagliamento, fino a raggiungere l’abitato abbandonato e fatiscente di Portis vecchio e, poco oltre la chiesa di Santa Lucia, attraversa nuovamente la statale, imbocca via S. Leonardo, quindi via Sottomonte fino alla passerella pedonale sulla Venzonassa e termina alle mura di Venzone nei pressi dell’area scolastica. 
Il tracciato del secondo lotto (circa 850.000 Euro di spesa), procederà lungo le mura, poi lungo via degli Alpini fino al parcheggio del cimitero  e da qui alla Strada Statale 13.
Dopo l’attraversamento a raso della Statale, e dopo aver raggiunto la campagna oltre la ferrovia, incredibilmente risalirà verso nord fino al ponte di Pioverno, per poi raggiungere Bordano, il ponte di Braulins, rientrare verso Gemona, Osoppo e Buja per congiungersi infine con l’ippovia Buja - Udine. 
Quanto sopra sarà ufficialmente il tracciato della ciclovia Alpe Adria, ma per quanto riguarda il secondo lotto, la Comunità Montana del Gemonese Canal del Ferro-Val Canale sta progettando un tracciato alternativo che, dopo aver lasciato Venzone, imbocca la Strete Lungje fino a raggiungere il vecchio sedime ferroviario e, con un tunnel, il bivio per Ospedaletto, costeggia il lago Minisini, rientra al Mulino Cocconi per raggiungere infine la zona dell’Ospedale di Gemona.
Questa soluzione sarà progettata e seguita direttamente dalla Comunità Montana che ha previsto una spesa per la sua realizzazione di circa 1.000.000 di Euro.
A quanto pare avremo due tracciati ciclabili per raggiungere Gemona e, a parer nostro, quello indicato dalla Comunità Montana pare più razionale.
L’ipotesi di rendere promiscuo il tratto Pioverno-Bordano potrebbe portare notevoli disagi agli abitanti delle due località e la ciclovia che dovrebbe collegare l’Austria con il mare, anziché essere un tracciato lineare e piacevole che si sviluppa per la maggior parte sul sedime della storica ferrovia, rischia di trasformarsi, in alcuni tratti, in un percorso ad ostacoli.
Anche per questi progetti è totalmente mancata la partecipazione dei cittadini nelle scelte importanti e strategiche sull’uso del territorio, con gravi responsabilità delle Amministrazioni locali che se ne sono completamente disinteressate.

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