Con provvedimento
legislativo del Settembre scorso (Legge n.148 del14/09/2011) il Parlamento
delegava il Governo ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in
vigore della legge, uno o più decreti legislativi per riorganizzare la
distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi
di spesa e incremento di efficienza, con l’osservanza dei seguenti princìpi e
criteri direttivi: a) ridurre gli uffici giudiziari di primo grado, ferma la
necessità di garantire la permanenza del tribunale ordinario nei circondari di
comuni capoluogo di provincia alla data del 30 giugno 2011; b) ridefinire
l’assetto territoriale degli uffici giudiziari secondo criteri oggettivi e omogenei
che tengano conto dell’estensione del territorio, del numero degli abitanti,dei
carichi di lavoro e dell’indice delle sopravvenienze, della specificità territoriale
del bacino di utenza. Al fine di redigere il decreto legislativo in materia,
nei mesi scorsi, veniva istituita una apposita commissione ministeriale incaricata
di definire i criteri per una revisione della geografia giudiziaria.Nell’aprile
di quest’anno la commissione di studio rendeva pubblico un deliberato in cui
venivano formulati alcuni criteri da adottare per stabilire quali Tribunali
cosiddetti “minori” dovessero venire soppressi, con l’obiettivo di fare in modo
che tutti i tribunali italiani avessero dimensioni analoghe, purché idonee a
funzionare con efficienza e quindi economia nonché con la previsione di intangibilità
di tribunale di primo grado per ogni capoluogo di provincia. I criteri individuati
sono i seguenti: 1) popolazione residente nel circondario in numero di almeno
360.000 unità; 2) numero di magistrati in pianta organica di almeno 20 unità; 3)
sopravvenienze di procedimenti in numero di circa 18.000 all’anno; 4)
determinati indici di produttività dei singoli magistrati. Appare di tutta
evidenza che, se tali criteri verranno trasfusi in decreto legislativo e
troveranno concreta applicazione, ilTribunale di Tolmezzo (e relativa Procura della
Repubblica) sarà sicuramente destinato alla soppressione. Infatti Tolmezzo,
come è noto, non è capoluogo di provincia, la popolazione del circondario è di
circa 80.000 abitanti e la pianta organica dei Giudici è di soli 6 magistrati.
Solo il criterio della produttività sarebbe agevolmente superato dal Tribunale
di Tolmezzo che raggiunge livelli di efficienza, in termini di capacità di
smaltimento dei procedimenti civili e penali, anche superiori a quello di Udine.Il
circondario del Tribunale di Tolmezzo ha una estensione rilevante (2.430 kmq), con
territorio quasi interamente montano, comprendente 44 comuni, alcuni dei quali
molto distanti da Tolmezzo; confinante inoltre con due paesi stranieri: Austria
e Slovenia. L’eventuale soppressione del Tribunale di Tolmezzo con conseguente
accorpamento al Tribunale di Udine determinerebbe un enorme disagio per il
cittadino residente nei comuni montani dell’attuale circondario.
Rappresenterebbe, inoltre, una ulteriore perdita per l’economia della zona già
depressa da molti anni. Di fronte al concreto rischio di perdita di un presidio
di legalità e di un efficiente servizio “giustizia”, l’Ordine degli avvocati di
Tolmezzo ha promosso varie iniziative per manifestare la contrarietà all’ipotesi
di soppressione del Tribunale e per sensibilizzare la popolazione su tale
problematica attraverso mobilitazioni, petizioni, occupazione degli uffici giudiziari,
ma soprattutto con una opera di divulgazione ed informazione dei cittadini al
fine di far conoscere alla popolazione quale è la funzione del Tribunale e
della Procura della Repubblica e quali conseguenze deriverebbero in seguito al
trasferimento di tali uffici giudiziari aUdine. In particolare l’Ordine degli
avvocati ha cercato di porre in evidenza che la mobilitazione per la
salvaguardia degli uffici giudiziari di Tolmezzo non è una battaglia di casta
per meri interessi di bottega degli avvocati, ma, al contrario, è rivolta a
tutelare gli interessi ed i diritti di tutti i cittadini.
E’ apparso
necessario far comprendere ai cittadini che la necessità di rivolgersi ad un
Tribunale o alla Procura della Repubblica non è solo di chi “ha guai conla
giustizia” ma riguarda la vita di tutti i cittadini che possono essere
costretti ad avviare (o difendersi in) una controversia civile (obbligazioni e
contratti, recupero crediti, rapporti di vicinato, usucapione, divisioni,
rapporti condominiali, sfratti, separazioni, divorzi...), societaria (fallimenti,
concordati...) o di volontaria giurisdizione e di tipo amministrativo; in materia
di tutela delle persone incapaci; in materia di successioni (eredità,
accettazioni con beneficio di inventario, atto di notorietà); autorizzazioni
del GiudiceTutelare in materia di minori; asseverazioni di perizie giurate, di
traduzioni...; autorizzazioni e registrazioni di giornali e riviste; in materia
elettorale; richieste di estratti del casellario giudiziale, presentazione di
esposti e denunce; e così via.
Inoltre si è voluto
chiarire che, con la soppressione del Tribunale e della Procura della
Repubblica di Tolmezzo, non verrebbe raggiunto l’obbiettivo prefissato di un
risparmio di spesa e di maggiore efficienza della giustizia. Con il supporto dell’Ordine
dei commercialisti è stato valutato che i costi per il personale e per i supporti
strumentali rimarrebbero invariati mentre il presunto risparmio per le spese
“logistiche” (del tutto trascurabile in quanto pari a circa 170.000 € all’anno
rispetto ad una media nazionale di 500.000 € dei tribunali subprovinciali) verrebbe
meno per la necessità di reperire nuove sedi a Udine. Certamente aumenterebbero
di molto le spese dovute ai costi di trasferta delle varie entità dislocate a
Tolmezzo (Carcere di massima sicurezza, Commissariato di Polizia, Carabinieri,
Guardia di Finanza,ecc.) che dovrebbero rapportarsi con il Tribunale di Udine
(e viceversa per i giudici di Udine i quali dovrebbero recarsi presso il
carcere di Tolmezzo) per le traduzioni dei detenuti, rogatorie, interrogatori
in carcere, depositi di notiziedi reato, ecc. Infine risulta evidente che
l’eventuale accorpamento del Tribunale e della Procura della Repubblica a Udine
avrebbe un impatto molto negativo sotto il profilo socio-economico nell’intero
Alto Friuli dovuto sia alla spese per le maggiori distanze da percorrere da
parte dei cittadini che alla riduzione degli introiti per l’indotto della zona.
Anche il Comune di Tolmezzo si è attivato per sensibilizzare tutta la
popolazione dell’Alto Friuli sulle negative conseguenze della possibile
soppressione del Tribunale. Inoltre la questione della ridefinizione della
geografia giudiziaria è stata esposta a tutti i rappresentanti politici della regione
sia a livello regionale che nazionale, appartenenti a tutti gli schieramenti, affinché
potessero intervenire, in tutte le sedi istituzionali e ad ogni livello, a sostegno
del mantenimento del Tribunale.
Il sindaco del
Comune di Tolmezzo, unitamente all’Ordine degli avvocati, si è fatto promotore
di incontri con la stampa e gli altri organi di informazione con il
coinvolgimento di tutti i sindaci dei 44comuni del circondario. L’ultimo evento
in ordine di tempo è stato il Consiglio Comunale allargato a tutti i sindaci e
consiglieri dell’Alto Friuli che si è tenuto presso l’auditorium Candoni di
Tolmezzo il 4 maggio scorso, nel corso del quale è stato redatto e votato un documento
in difesa degli uffici giudiziari da consegnare al Capo dello Stato in
occasione della sua recente visita in regione.Quasi tutti gli amministratori
locali, dopo una iniziale scarsa partecipazione agli incontri precedenti, hanno
dimostrato di avere compreso che la minacciata soppressione del Tribunale
avrebbe conseguenze negative per le comunità dell’Alto Friuli e sono
intervenuti con compattezza ed unità di intenti al suddetto incontro di
Tolmezzo. Su 44 sindaci erano presenti in 40. Mancavano solo i sindaci di
Montenars (Comunecommissariato), Buja, Venzone e Tarvisio (il sindaco di
Tarvisio aveva giustificato l’assenza con motivi elettorali). Grazie
all’impegno concreto dei sindaci più attivi, in questo periodo in molti comuni dell’Alto
Friuli (Ovaro, Comeglians,Forni di Sotto, Socchieve, Paularo, Cercivento,Gemona
del Friuli, Pontebba per tutti i comuni della Val Canale e Canal del ferro) si
sono tenuti incontri informativi con i cittadini promossi dalle singole
amministrazioni comunali e con la partecipazione degli avvocati e/o dei magistrati
di Tolmezzo. Chissà se i venzonesi sono a conoscenza del rischio di
soppressione del Tribunale di Tolmezzo e ne conoscono le implicazioni e
conseguenze negative? Vorremmo sapere se anche l’Amministrazione comunale di
Venzone condivida la difesa del Tribunale di Tolmezzo e, in caso positivo, se
intenda promuovere un incontro con la cittadinanza per illustrare le ragioni.
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