3 luglio 2012

ACCADE IN CONSIGLIO COMUNALE



















L’editoriale di questo numero riguarda l’esito, a dir poco sorprendente, della votazione sulla prima delle quattro mozioni da noi presentate al Consiglio Comunale del 27.04.1012.
Desideriamo tuttavia soffermarci su alcuni particolari, a nostro avviso oltremodo significativi, di come i nostri amministratori si sono condotti in merito a quanto sottoposto loro in forma di mozione (che richiede una risposta con voto palese da parte di tutti i consiglieri), fermo restando che l’esito delle votazioni è facilmente rintracciabile anche nei verbali redatti in sede di consiglio, obbligatoriamente pubblicati all’albo pretorio e consultabili sul sito del Comune. Venerdì 27 aprile 2012: il Consiglio era al completo, eccezion fatta per l’assenza dell’assessore Sandra Fadi. La prima mozione “sulla condanna di ogni formadi razzismo e xenofobia e impegno da parte dell’amministrazione a non concedere spazi pubblici ad associazioni xenofobe e di ispirazione neofascista” ha avuto voto favorevole dai soli due consiglieri di Impegno Civico per Venzone. A parte un’astensione, gli altri hanno votato contro, in sintesi, per le seguenti motivazioni: è compito dell’ordine pubblico occuparsene; non si può contrastare la libertà di pensiero; appoggiare la richiesta che il Comune debba impegnarsi per contrastare diffusione di idee razziste sarebbe come dire che non lo sta facendo.
Ma come, dov’è finita la semplice logica? Se si ragiona così, allora tanto vale non proporre più nulla, poiché il farlo implicherebbe ammettere che quanto proposto prima non c’era.
E ancora, un distinguo: Primo Levi, chimico di formazione, uomo di scienza e rigore, prima e più ancora che ebreo vittima della persecuzione nazi-fascista, ha scritto che non distinguere nettamente le posizioni, attribuendo chiaramente a persone e idee le loro colpe, smorzando i toni e confondendo i contorni “significa voler mistificare dalle basi il nostro bisogno di giustizia”. Ecco, chiariamo bene di che cosa si sta parlando: la richiesta era di esprimersi ed adoperarsi contro la diffusione di idee razziste e violente,come quelle espresse, per fare un esempio concreto, dai manifesti affissi illegalmente a Venzone in aprile, e NON censurati dal Comune, che incitavano alla guerra contro l’India per la detenzione dei Marò ed insultavano il PresidenteNapolitano. Il tutto a firma Casa Pound.La seconda mozione riguardava il sostegno alla campagna per i diritti di cittadinanza“l’Italia sono anch’io”. L’approvazione c’è stata, in virtù delle astensioni (4i voti favorevoli, 8 gli astenuti)! Ed è sorprendente davvero come, oltre ad altri assessori, anche sindaco, vice-sindaco,assessore alla sanità possano non prendere posizione a proposito di una simile richiesta democratica, quando hanno respinto la precedente mozione anche sulla base di un suo presunto scarso rispetto della libertà e della democrazia. La terza mozione riguardava l’impegno a proteggere l’acqua come bene comune. Premesso che in pressoché tutti i Comuni in cui è stata presentata è passata all’unanimità (Gemona, per fare un solo esempio), indipendentemente dagli orientamenti politici di maggioranze e minoranze, ma proprio per il rispetto della volontà chiaramente espressa dai cittadini nel referendum dello scorso anno, è bene sapere che tale mozione, nel nostro Comune, è stata respinta. Ed è bene sapere che la motivazione addotta dal Sindaco per respingerla è stata che la mozione stessa veniva presentata dalla lista Impegno Civico per Venzone “che altro non è -citiamo testualmentele sue parole- se non l’espressione del PD venzonese”, e poiché a suo tempo questa parte politica non aveva appoggiato l’idea, ha proseguito il Sindaco, quella che lui ravvisa come incoerenza da parte dei proponenti, gli impedisce di sottoscriverla.
E’ sbalorditivo: non si valuta nel merito una questione vitale, ma ci si nasconde dietro motivazioni pretestuose (ImpegnoCivico NON è il PD, più di quanto non lo sia Pascolo, che alle scorse amministrative regionali appoggiava il candidato Illy con la lista “Cittadini per il Presidente”). Così è andata, malgrado poco prima venisse richiesto allo stesso Sindaco di illustrare una voce di bilancio relativa ad un impegno di spesa per lo studio di un impianto idroelettrico, e lo stesso rispondesse che i dettagli relativi alla futura eventuale derivazione idrica sono“riservati” per evitare la concorrenza dei privati. Altra questione, questa, su cui sarà bene informarsi e documentarsi.
La quarta mozione riguardava il sostegno alla richiesta, avanzata da tutto il mondo culturale e politico italiano e regionale, di estendere al poeta friulano Pierluigi Cappello, di riconosciuto talento ma disabile ed in gravi difficoltà economiche, i benefici della legge Bacchelli (cioè un sussidio). La mozione è passata con 7 voti favorevoli e 5 astenuti.
Astenuti? Già, anche in questo caso non sono mancate le sorprese, come l’astensione dell’assessore alla sanità, Fabio Di Bernardo, che nel medesimo consiglio aveva presentato la proposta di adesione alla “Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità” (naturalmente approvata da tutti), l’astensione del Sindaco stesso (ma come? Tutti i vertici regionali, da Tondo in giù hanno sottoscritto la proposta), e l’astensione del vice-sindaco che con un intervento surreale, al termine della lettura di una poesia di Cappello ha dichiarato di avere da porre una “curiosità megagalattica”(sic): “Quel libro ha un prezzo?”.
Che dire? Forse il dottor Di Bernardo non sa che i libri si vendono? Forse non sa che, dopo Pasolini, Cappello è il secondo friulano ad essersi aggiudicato il premio Viareggio per la poesia?

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