Nel numero scorso de Il Sfuei, nell’articolo Organico ridotto pro tempore, avevamo accennato alla futura riorganizzazione degli uffici comunali per effetto delle Unioni dei Comuni Montani. Cercheremo ora di spiegare, per sommi capi, di cosa si tratta.
Tutto nasce nel 2009 dalla volontà della Lega Nord di sopprimere le Comunità Montane, in favore delle Province. Nel 2011 la Legge Regionale 14 ha di fatto moltiplicato gli enti, creando anche una complessa e poco democratica struttura di governo.
Da allora le Comunità Montane risultano commissariate.
La legge prevede che l’Alto Friuli, da un’unica Comunità Montana passi a due Unioni Montane: il Gemonese (Gemona, Artegna, Montenars, Venzone, Trasaghis, Forgaria, Bordano, oltre a Moggio e Resiutta che hanno optato successivamente per l’adesione a questa Unione) e il Tarvisiano (Resia, Chiusaforte, Dogna, Pontebba, Malborghetto-Valbruna, Tarvisio).
Al nuovo ente intermedio sono affidate importanti materie, quali le politiche energetiche, le attività culturali, il turismo, la programmazione territoriale, gli espropri, le attività produttive, l’organizzazione e gestione dei servizi scolastici, i sistemi informatici e informativi.
Sarà governato dai Sindaci dei Comuni dell’Unione con un rappresentante delle minoranze presenti nei consigli comunali. Ovviamente la scelta di tale rappresentante non è risultata agevole vista l’eterogeneità di posizioni politiche e civiche presenti nei diversi comuni. La persona scelta è stata Barbara Zilli, esponente gemonese della Lega.
Ma chi governa questo nuovo ente? Che maggioranze politiche si creeranno? Come si dirimeranno i problemi di pianificazione tra singoli comuni? Barbara Zilli rappresenta tutte le minoranze? Che ruolo avranno i Consigli Comunali già oggi svuotati di funzioni (Venzone è un esempio eclatante)?
Intanto l’iter è proseguito e il 5 marzo scorso i sindaci dei Comuni interessati hanno approvato lo Statuto definitivo dell’Unione. Ma la regione deve ancora completare l’iter normativo e non si sa quale sarà la copertura finanziaria. Se ne riparlerà con la futura giunta regionale, che dovrà decidere se andare avanti o riprendere in mano il groviglio creato dal governatore Tondo.
N.B.: Dai verbali ufficiali risulta che alle riunioni del 21 e 30 gennaio, dedicate a “Discussione sulla bozza definitiva dello Statuto dell’Unione Montana del Gemonese”, i rappresentanti del Comune di Venzone fossero assenti.
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