La Comunità Montana del Gemonese, Canal del ferro, Valcanale ha avviato una campagna di sensibilizzazione ed informazione sull’uso dei pannolini lavabili e delle coppette mestruali, con l’intento di incentivare comportamenti sostenibili e di creare nel tempo una cultura spontanea di rispetto per l’ambiente e di attenzione al futuro dei nostri figli.
Tale progetto dovrebbe essere operativo entro il mese di settembre; sarà curato dalla società Achabgroup di Scorzè (Ve), beneficiando di un contributo della provincia di Udine. Verranno coinvolti e sensibilizzati gli operatori del settore con appuntamenti informativi sui molteplici benefici sanitari, ecologici ed economici, i neo genitori, ai quali verrà consegnato materiale informativo e illustrativo, e la pubblica opinione tramite affissione di locandine in punti visibili e di interesse.
L’utilizzo del pannolino ecologico comporta notevoli benefici ambientali (i pannolini usa e getta rappresentano una delle frazioni di rifiuto secco quantitativamente più consistente e qualitativamente più critiche da smaltire), economici (la spesa per 2-3 anni di “usa e getta” è quantificabile in 1.000 - 1.500 euro, un kit di lavabili si aggira sui 300 - 400 euro) e soprattutto sulla salute del bambino.
Il pannolino lavabile, composto da una mutandina esterna impermeabile, da uno strato assorbente in fibra naturale e da un velo di cellulosa da gettare nel wc, fa sì che la pelle sia a contatto solo con tessuti traspiranti, a differenza degli usa e getta, composti da materie plastiche e sbiancati al cloro, responsabili dell’aumento delle cosidette “dermatiti da pannolino”.
Tale campagna promozionale sarà operativa su tutti i 12 comuni del territorio, e si gioverà della collaborazione di farmacie, tra cui quella del nostro comune, ed altri negozi specializzati, dove sarà possibile reperire questi prodotti. Alcune amministrazioni comunali hanno destinato dei fondi alle famiglie per incentivare l’acquisto di kit di pannolini lavabili. Il comune di Malborghetto, per esempio, con una delibera dei primi di luglio, concede ai genitori dei bambini nati tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2011 e ivi residenti, un contributo nella misura del 50% della spesa sostenuta, sino ad un massimo di 150 euro, previa richiesta da inoltrare al Comune attraverso un modulo al quale allegare lo scontrino attestante l’avvenuto acquisto. A tale scopo, è stato stanziato un fondo di 1.500 euro.
Ai primi di agosto scelte analoghe erano state effettuate dalle amministrazioni di Artegna, Gemona, Montenars e Resia. A tutt’oggi non risulta che il Comune di Venzone si sia attivato in tal senso. E’ evidente che senza un adeguato riconoscimento alle famiglie che si adoperano per attuare comportamenti sostenibili e rispettosi dell’ambiente e della salute, il progetto della Comunità Montana viene ad essere, per così dire, monco. Calcolando il numero dei nati in un anno a Venzone, una quindicina in media, l’investimento non sembrerebbe essere neppure particolarmente gravoso, soprattutto a fronte dei suddetti benefici. Il nostro auspicio è che anche il nostro Comune, segua questa linea nel più breve tempo possibile.
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