Sabato 28 settembre si è conclusa magnificamente la XVIII edizione della Rassegna Organistica “Gjgj Moret” che si svolge nel nostro splendido Duomo. Parlare di miracoli, trattandosi di un festival organizzato e finanziato dalla Pieve, suonerebbe bizzarro, se non fosse la realtà: con le poche forze e grazie all’impegno del Pievano e del direttore artistico Andrea Marchiol, il miracolo è avvenuto anche quest’anno, grazie al sostegno del Caffè Vecchio, presente fin dalla prima edizione, e all’aiuto di un manipolo di volenterosi, venzonesi e non.
Chi di voi fosse stato presente a qualcuno dei concerti, in particolare all’ultimo appuntamento, sa quale gioia può essere vedere una chiesa così affollata di persone (cosa che forse succede normalmente solo nelle feste solenni), entusiaste di poter condividere un evento di così alto livello e contenuto.
La rassegna è stata inaugurata dal concittadino Andrea Marchiol con un concerto di viva e trascinante energia. Gli organisti succedutisi, che come in tutte le edizioni sono di fama internazionale, hanno dato prova di maestria, esaltando le qualità e le potenzialità del prezioso organo Callido, che è uno degli strumenti storici più prestigiosi della regione.
L’ultimo concerto è stato, come già accennato, la degna conclusione della rassegna: la musica di Bach, meravigliosa di per sé, attraverso l’esecuzione del Coro del Friuli Venezia Giulia e della FVG Mitteleuropa Orchestra diretti da Marchiol con tre meravigliose Cantate, ha animato una serata ricca di emozioni e di bellezza, cui hanno partecipato oltre 300 persone.
Tutti siamo consapevoli della situazione socio - economica, ma confidiamo che la tendenza al completo abbandono della cultura, e con essa della musica, da parte delle amministrazioni e delle istituzioni cambi, perché sarebbe un vero delitto lasciare che manifestazioni come queste muoiano per mancanza di risorse. Si tenga presente che la sola istituzione pubblica che attualmente contribuisce alla Rassegna organistica è la Provincia di Udine che patrocina il Festival. Per Venzone con tutta probabilità bisognerà confidare nei prossimi amministratori. Il pensiero di Impegno Civico è noto: crediamo nella cultura e la consideriamo un valore fondante, perché solo attraverso di essa c’è arricchimento e valorizzazione.
Chi ha recentemente affermato che “con la cultura non si mangia” è di certo assai miope, poiché non è difficile pensare che tra i numerosi spettatori dell’ultimo concerto (e lo stesso discorso vale per i circa 120 del primo, gli 80 del secondo e del terzo) la buona percentuale di non venzonesi sia rientrata a casa con negli orecchi, negli occhi e nel cuore un’immagine davvero entusiasmante del nostro paese, che si tradurrà in buona pubblicità presso amici e conoscenti, nel desiderio di ritornarvi, magari di giorno per visitare il Duomo con la luce, per vedere le viuzze, per bere un aperitivo raccontando ad un amico che non c’era quanto il concerto del 28 settembre sia stato coinvolgente... Ecco, non ci vuole davvero molto ad intuire le ricadute e le potenzialità anche economiche di eventi squisitamente artistici.
Un plauso quindi a chi si fa ideatore, promotore, ed animatore di questi eventi che sono un tesoro per la crescita culturale, e non solo, di una comunità.
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