18 maggio 2012
UN "PASSO" VERSO IL FUTURO
Parliamo con franchezza e proviamo a
sottrarre il discorso all’approccio emotivo,
per cui l’ipotesi di pedonalizzazione
del centro storico è per alcuni macchiata
dal “peccato originale” di uccidere il
commercio, rendere impossibile la vita
ai residenti, allontanare i turisti, privare la
città di ogni attrattiva in quanto “scomoda”.
Prendiamo invece in esame alcuni
dati, e alcuni modi.
Il centro storico di Venzone è piccolo,
più piccolo, per fare un confronto illuminante,
del centro commerciale “Città-
Fiera” di Martignacco. Alcune delle
sue vie sono strette, e molti residenti conoscono
il disagio di uscire dalla porta
di casa, o di un esercizio commerciale
di via Mistruzzi, dovendo tenere gli occhi
ben aperti per non essere presi di
striscio da un’automobile che passa radente,
magari per evitarne un’altra parcheggiata
in divieto. Venzone è una città
murata, una perla, “Monumento Nazionale
e in fase di richiesta iter Patrimonio
dell’Umanità Unesco”, come abbiamo
richiamato sopra, che dovrebbe offrire
ai suoi abitanti e a chi la visita il fascino
e la quiete propri di tale condizione. Ora
quanto vogliamo dire non è affatto che la
dimensione, la disposizione urbanistica,
la specificità storico-artistica di Venzone
debbano costringere chi vi abita a rinunciare
all’auto e a trattare il paese come il
salotto buono delle case contadine di un
tempo, rigorosamente chiuso, con i mobili
coperti da lenzuola per proteggerli
dalla polvere. Solo i nostri detrattori, assai
poco acutamente, ci attribuiscono la
volontà di paralizzare la cittadina. Tutt’altro!
Esistono infatti soluzioni ampiamente
adottate nei centri storici di tutta Europa,
che prevedono l’ingresso in auto
per i soli residenti, con la possibilità di
carico e scarico. Uno strumento semplice
e a basso impatto, per ottenere tale
risultato, è il fittone o dissuasore mobile
telecomandato, come quello nella foto. Tutti i residenti sarebbero muniti di telecomando
e ovviamente ci sarebbero anche
soluzioni per i trasportatori e i fornitori
degli esercizi commerciali. Sarebbe
poi doveroso, più ancora che opportuno,
introdurre tali misure con gradualità,
invitare la cittadinanza ad un confronto,
permettere a tutti di familiarizzare con
le novità, cominciando con le giornate
festive. Nell’ultimo ventennio o poco più
abbiamo imparato a usare le cinture di
sicurezza, ad indossare il casco, abbiamo
cambiato moneta, abbiamo smesso
di fumare nei locali pubblici, abbiamo
imparato a differenziare i nostri rifiuti: tutti
cambiamenti che sembravano epocali
e scomodi, ma che al contrario hanno
migliorato la qualità di vita di ciascuno.
Questo noi intendiamo quando parliamo
di affrontare un problema attraverso
un’analisi dei dati di partenza ed una
ricerca dei modi migliori per affrontarlo.
Venzone è una città incantevole, che
attualmente, lungi dall’essere organizzata
per il benessere dei suoi abitanti,
sembra una brutta copia di città ben più
grandi e caotiche.
Quanto allo spauracchio della morte del
commercio, evocato dai detrattori, un
dato significativo: a Bologna il sindaco
Merola sta portando avanti un progetto
di allargamento dell’area pedonale. Ebbene,
dal sondaggio effettuato dall’opposizione
bolognese tra i suoi elettori è
risultato che quest’ultimi sono favorevoli
allo stop alle auto nella misura del 61%.
Ma ancor più sorprendente è la risposta
dei commercianti: l’Ascom (Associazione
commercianti) fortemente contraria a
qualsiasi divieto che impedisca alle auto
di entrare in centro e che rischi così di
“desertificare” la città, ha promosso un
sondaggio tra i suoi associati, il 75% dei
quali si è detto favorevole ad un centro
pedonale. Morale: il benessere supera
gli interessi di partito e non lede il commercio,
anzi!
Se poi Bologna ci dovesse sembrare
troppo fuori scala e troppo lontano
come esempio dalla nostra realtà, basta
vedere ciò che sta accadendo a Udine,
dove le proteste contro alcuni tratti di pista
ciclabile in centro hanno sortito solo
una risposta unitaria e partecipatissima
del fronte dei ciclisti; laddove è di questi
giorni l’avvio dei lavori per l’installazione
di un parco urbano per l’estate, in Piazza
Venerio, con ben 100 alberi e dove, infine,
il fronte dei no alla pedonalizzazione
di via Mercatovecchio (progetto cardine
della giunta guidata da Honsell), è tutt’altro
che compatto se Gianni Arteni,
che nella centrale via udinese ha ben tre
esercizi commerciali, ha dichiarato, in
un’intervista al Messaggero Veneto del
15 aprile scorso, che “bisogna prendere
come esempio piazza San Giacomo, dove ho aperto un’attività che va a gonfie
vele, perché più l’area è pedonale
più la gente è invogliata a passeggiare,
quindi ben vengano i tavoli dei bar e un
ricco arredo urbano”.
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