18 maggio 2012
FOSSATO NORD
Sono ormai trascorsi quattro anni da
quando nel fossato nord di Venzone
sono stati scaricati inerti derivati dalla
demolizione di muretti in sasso-cemento
per la costruzione della nuova palestra.
Sarebbe già gravissimo se tale fatto fosse
stato compiuto autonomamente da
un privato, ma che sia stato eseguito
con l’approvazione più o meno esplicita dell’amministrazione è francamente
inaccettabile.
E sì, per quanto incredibile possa essere,
a considerare il fossato come una
discarica è proprio l’amministrazione
comunale. Nel gennaio 2008, alla nostra
richiesta di informazioni al riguardo, un
imbarazzato impiegato comunale ha definito
tale operazione come un “incauto
scarico di materiale da parte dell’impresa
costruttrice”, dirottandoci verso il Sindaco.
Quest’ultimo, durante un surreale
colloquio, ci assicurò che si trattava di
una soluzione provvisoria e che lo scopo
di tale momentaneo “deposito” era
solo quello di permettere il recupero di
eventuali pietre di pregio dai muretti abbattuti.
Da subito ci era apparsa peregrina,
se non pretestuosa, la pretesa di
recuperare pietre affogate nel cemento
di un muretto moderno (post-terremoto),
tuttavia confidavamo che il materiale
venisse smassato dal fossato almeno in
occasione della festa della zucca di ottobre,
quando lo stesso fossato diventa
un parcheggio (certo che tra discarica
e parcheggio...). E invece no! Le macerie
sono state solo spostate di qualche
metro per creare un varco e permettere
alle auto di parcheggiare comodamente
oltre. Da allora nessuno le ha più toccate,
così come naturalmente nessuna
pietra “di pregio” è mai stata scalpellata
via dal cemento. Sono passati gli anni, il
sindaco è stato riconfermato nel 2009, e
chi percorre via dei fossati vede ancora
le macerie, che anzi si stanno ricoprendo
di rovi, accrescendo la sensazione di
desolato abbandono.
Questo fatto non costituisce semplicemente
un ulteriore, macroscopico e intollerabile
esempio di quella che abbiamo
già definito in un articolo de Il Sfuei
di febbraio 2011 “la sciatteria, lo scarso
senso del decoro urbano, il mancato rispetto
del piano per l’arredo urbano del
centro storico e l’assenza di chi dovrebbe
farlo rispettare”. Qui c’è di peggio:
c’è la responsabilità materiale dell’amministrazione
comunale in quello che,
se fosse stato compiuto da un cittadino,
costituirebbe un reato amministrativo.
Quale esempio viene dato ai venzonesi?
Quale credibilità pensa di avere un’amministrazione
che da un lato parteciperà
al meeting di maggio organizzato dal
Lions Club su “Città murate. Storia, gestione,
valorizzazione e sviluppo” e dall’altro
considera i fossati, parte integrante
della città murata, come parcheggio
o discarica di inerti? Infine, con quale
spirito viene inoltrata la domanda di inserimento
di Venzone tra i siti patrimonio
mondiale dell’umanità (almeno così
si legge sul documento del Lions Club
a firma della giornalista Paola Treppo),
quando durante la semplice gestione –e sorvoliamo su valorizzazione e sviluppo–
un’amministrazione comunale
permette un simile colpevole scempio e
non fa nulla per porvi rimedio?
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