Resoconto tratto dai verbali e
dagli appunti della minoranza dei Consigli comunali del 18 febbraio e del 25
febbraio.
18 febbraio, h.10.00
La minoranza apre il dibattito con
la richiesta di registrare la seduta, una possibilità di fatto né prevista né tantomeno
vietata dal Regolamento del Consiglio. La maggioranza però si oppone e vota
contro. Evidentemente è meglio che non venga tenuta traccia
Vengono convalidati i due
consiglieri in surroga della minoranza, Federico di Bernardo e Cristiano Fadi.
Al punto 5 dell’ordine del giorno
c’è l’abolizione delle due Commissioni Regolamenti e Sviluppo e attività
produttive. Volute dalla presente amministrazione a inizio mandato e composte
da membri della maggioranza e della minoranza, improvvisamente viene deciso di
cancellarle. I consiglieri di minoranza chiedono il perché di questa repentina
cancellazione, che secondo noi, è illegittima. La maggioranza non fornisce
spiegazioni e vota a favore dell’abolizione.
Al punto 6 dell’ordine del giorno,
dopo mesi di silenzio da parte della maggioranza e richieste da parte nostra, finalmente
compare il punto dedicato alle nomine dei consiglieri del Pio Istituto
Elemosiniere. La minoranza chiede che il Sindaco e il consigliere d’Angelo
abbandonino momentaneamente la sala come previsto dal Regolamento del consiglio comunale in
caso di nomine di congiunti prossimi o affini, essendoci fra gli altri
candidati il padre del Sindaco, signor Sergio Di Bernardo, ed essendo la
Presidente del PIE Alda Zamolo la moglie dell’assessore citato. Mauro
Valent sostituisce
il sindaco nella presidenza del Consiglio e propone la
votazione dei requisiti dei candidati nominati per il PIE. La minoranza
si oppone,
citando la chiara risposta della Regione - interrogata sui fatti dalla
maggioranza stessa -
al quesito posto, ovvero che la valutazione spetta al gruppo di maggioranza o di
minoranza che ha proposto i propri candidati e non alla votazione di ogni
consigliere. La votazione proposta dal Vicesindaco ha il chiaro intento
di bloccare la nomina al PIE della candidata della minoranza Tatiana Azzola. Invocando
il poco tempo avuto per studiare la risposta della Regione - arrivata il
giorno prima
via mail
al Sindaco -
e invocando la delicatezza della questione (?) il Vicesindaco chiede di
rimandare la questione al prossimo consiglio comunale. La maggioranza
vota a favore, la minoranza contro.
Per il punto 7 dell’ordine del
giorno - adesione
per gli acquisti del Comune al Centro Unico di Acquisti fatto con altri comuni - la
minoranza vota
a favore in un’ottica
di diminuzione dei costi e risparmio.
Per il punto 8 -
approvazione alienazione di 4 appartamenti del comune nelle vecchie caserme di
Carnia - la
minoranza dichiara
che, per quanto d' accordo sulla cessione di appartamenti che diversamente
sarebbero inutilizzati e soggetti al deperimento, vota contro
perché la cosa riguarda il bilancio che, non essendo stato fatto da noi, non si
vuole
trattare.
Per il punto 9 -
adesione di Venzone al progetto di promozione dei "Borghi più
belli di Italia" – la minoranza vota a favore per i vantaggi, il controllo
e miglioramento dei requisiti da rispettare che vengono proposti dalla
associazione per questa adesione. La minoranza chiede inoltre di essere
informata e coinvolta
nelle visite e attività che
l'associazione organizzerà.
Nel punto 10 -
comunicazioni del Sindaco - il Sindaco informa di aver ricevuto la risposta della
Regione che stabilisce l'incompatibilità di Lorenzo Cracogna alla carica
di consigliere in quanto Presidente dell’Associazione Banda di Venzone che
riceve dal comune un contributo superiore al 10% del bilancio dell’Associazione.
Evidentemente, il Sindaco non si è accorto che Cracogna si è nel frattempo dimesso
dalla carica di consigliere per altre questioni.
Sorpresa dalla nota del Sindaco,
la minoranza approfondisce e legge la norma del decreto legislativo n.267/2000:
Art.63
Incompatibilità
1. Non può ricoprire la carica di sindaco, presidente
della provincia, consigliere comunale, consigliere metropolitano, provinciale o
circoscrizionale: l'amministratore o il dipendente con poteri di rappresentanza
o di coordinamento di ente, istituto o azienda soggetta a vigilanza in cui vi
sia almeno il 20 per cento di partecipazione rispettivamente da parte del
comune o della provincia o che dagli stessi riceva, in via continuativa, una sovvenzione in tutto o in parte
facoltativa, quando la parte facoltativa superi nell'anno il dieci per cento
del totale delle entrate dell'ente;
Ci pare improbabile che un’associazione come la Banda rientri tra gli “enti,
istituti o aziende soggetti a vigilanza” citati e ci pare ridicolo che si perda
tempo a cercare espedienti per infangare il nome di un ormai ex consigliere.
25 febbraio, h. 9.00
La maggioranza fissa alle ore
9.00 la convocazione del Consiglio comunale straordinario richiesto dalla
minoranza per risolvere una volta per tutte la questione delle nomine del Pio
Istituto Elemosiniere che l’amministrazione continua a rimandare.
La
convocazione resta fissata per le 9.00 nonostante la richiesta di spostamento
orario inoltrata da uno dei consiglieri di Impegno Civico, Federico Di
Bernardo, che alla stessa ora aveva un colloquio di lavoro. Interrogato sulle
motivazioni del mancato posticipo orario del Consiglio comunale, il Sindaco
risponde che “non ci sono motivazioni”. Quindi, l’orario del Consiglio non è
stato cambiato semplicemente perché il Sindaco non aveva voglia. Questo è un
chiaro segnale di come viene inteso il rispetto e il venirsi incontro reciproco che il Sindaco
chiedeva alla minoranza sulle pagine del Messaggero solo un paio di mesi fa.
Il Sindaco chiede di partire dal
secondo punto all’ordine del giorno: la richiesta al Sindaco di chiarimenti in ordine
alla legittimità degli atti prodotti oltre i termini di proroga dal Consiglio
di amministrazione decaduto del Pio Istituto Elemosiniere.
Il Sindaco afferma che tutti gli
atti compiuti dal decaduto Consiglio sono legittimi invocando l’art. 5 comma 2bis
della L.R. n.19/2003, rifiutandosi però di leggerlo. Alla richiesta del
consigliere di minoranza Cristiano Fadi di avere dei chiarimenti in merito, il
Sindaco lo richiama a non parlare senza la sua autorizzazione.
Nei giorni seguenti la minoranza
approfondisce e scopre che il citato articolo del Sindaco in realtà non ha
nulla a che vedere con la questione dibattuta in Consiglio.
Il primo punto all’ordine del
giorno riguarda le nomine dei consiglieri al Pio Istituto Elemosiniere. Uscito
il Sindaco dalla sala, ma non il consigliere D’Angelo che non ritiene di avere
nella votazione alcun interesse proprio, il Vicesindaco Valent Mauro propone
una votazione sui requisiti dei consiglieri designati ritenendo che il parere della Regione espresso nella persona del dott.
Spagnul non sia vincolante e che anche la giurisprudenza del Consiglio di Stato
da lui citata sia interpretabile. La minoranza dichiara di non voler
partecipare alle votazioni visto il parere della Regione. Per alzata di mano,
la sola maggioranza vota a favore della sussistenza dei requisiti dei propri
consiglieri designati per il Pio Istituto e vota contraria alla sussistenza dei
requisiti della candidata della minoranza Tatiana Azzola.
Alla fine delle votazioni la
maggioranza dichiara eletti al Consiglio di Amministrazione del Pio Istituto
Elemosiniere solo i propri candidati e chiede alla minoranza di presentare al
più presto un altro nome. La minoranza replica che considera illegittima la
votazione sui requisiti dei candidati e che riproporrà Tatiana Azzola.
Il giorno successivo scoppia il caso sul Messaggero Veneto che aveva inviato un suo giornalista ad assistere al Consiglio comunale straordinario.
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