9 maggio 2018

Un paese in balia dei mal di pancia del Sindaco



Diciamo a voce alta qual è la domanda che tutti si stanno facendo: tornerà o non tornerà? E se lo farà, come si ripresenterà ai venzonesi accusati senza mezzi termini di non averlo votato a sufficienza? 

Non è la prima volta che sul mandato Di Bernardo si addensano le nubi delle dimissioni. In due occasioni aveva minacciato di dimettersi, prima per l’accusa di aver scelto fra i suoi collaboratori parenti e amici (il caso passato come “parentopoli al Pio Istituto Elemosiniere”), poi per le polemiche sorte all’indomani della sua improvvisa e non mediata decisione di voler chiudere il centro storico.

Stavolta Di Bernardo ha fatto il passo e la cittadella medievale ha ricevuto un frettoloso e asciutto benservito a un anno dalle prossime elezioni. È la fine di un amore? Le dimissioni hanno colto impreparati e messo in difficoltà anche i collaboratori più stretti del Sindaco. Nonostante ciò, chi è rimasto nella giunta già mutila di un’assessore ha deciso di andare avanti: il vicesindaco Valent e l’assessore Madrassi vogliono provare a tenere insieme i cocci. La porta è socchiusa al probabile rientro di Di Bernardo, dimostrando di nuovo come tutto sembri incredibilmente dipendere dai suoi capricci.

Intanto sta arrivando la stagione estiva, la più intensa per Venzone già messa alla prova negli scorsi fine settimana dai primi pullman turistici e dalle comitive di ciclisti. Di fatto ovunque ci sono cantieri avviati e in stallo e la viabilità selvaggia dentro e fuori il centro storico -  ora aperto o mezzo aperto con transenne disposte a casaccio - va di nuovo ripensata daccapo dopo quattro anni di amministrazione. Si pensi allo stretto corridoio a fianco alla palestra utilizzato contemporaneamente da pedoni, auto e perfino dallo scuolabus. 

A noi di Impegno Civico sembra che Venzone stia galoppando a briglia sciolta senza una meta, nutrendosi indistintamente di quello che trova lungo il percorso. Troppo spesso e senza criterio accoglie fra le sue mura iniziative di dubbio gusto che vengono spalmate qua e là senza adeguata preparazione e senza un calendario concordato, generando sovrapposizioni imbarazzanti. Ultimo esempio è l’infelice decisione di ospitare in piazza le Ferrari in un giorno carico di significato come l’anniversario del terremoto. 

Ma Venzone, orgoglioso Monumento Nazionale dei friulani prima che palcoscenico per il Borgo dei Borghi, davvero accetta a testa bassa di continuare a essere bistrattata dai mal di pancia di un Sindaco?

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