Diciamo a voce alta qual è la
domanda che tutti si stanno facendo: tornerà o non tornerà? E se lo farà, come
si ripresenterà ai venzonesi accusati senza mezzi termini di non averlo votato
a sufficienza?
Non è la prima volta che sul
mandato Di Bernardo si addensano le nubi delle dimissioni. In due occasioni aveva
minacciato di dimettersi, prima per l’accusa di aver scelto fra i suoi
collaboratori parenti e amici (il caso passato come “parentopoli al Pio
Istituto Elemosiniere”), poi per le polemiche sorte all’indomani della sua improvvisa
e non mediata decisione di voler chiudere il centro storico.
Stavolta Di Bernardo ha fatto il
passo e la cittadella medievale ha ricevuto un frettoloso e asciutto benservito
a un anno dalle prossime elezioni. È la fine di un amore? Le dimissioni hanno
colto impreparati e messo in difficoltà anche i collaboratori più stretti del
Sindaco. Nonostante ciò, chi è rimasto nella giunta già mutila di un’assessore
ha deciso di andare avanti: il vicesindaco Valent e l’assessore Madrassi
vogliono provare a tenere insieme i cocci. La porta è socchiusa al probabile
rientro di Di Bernardo, dimostrando di nuovo come tutto sembri incredibilmente
dipendere dai suoi capricci.
Intanto sta arrivando la stagione
estiva, la più intensa per Venzone già messa alla prova negli scorsi fine
settimana dai primi pullman turistici e dalle comitive di ciclisti. Di fatto ovunque
ci sono cantieri avviati e in stallo e la viabilità selvaggia dentro e fuori il
centro storico - ora aperto o mezzo
aperto con transenne disposte a casaccio - va di nuovo ripensata daccapo dopo
quattro anni di amministrazione. Si pensi allo stretto corridoio a fianco alla
palestra utilizzato contemporaneamente da pedoni, auto e perfino dallo scuolabus.
A noi di Impegno Civico sembra
che Venzone stia galoppando a briglia sciolta senza una meta, nutrendosi indistintamente
di quello che trova lungo il percorso. Troppo spesso e senza criterio accoglie
fra le sue mura iniziative di dubbio gusto che vengono spalmate qua e là senza
adeguata preparazione e senza un calendario concordato, generando
sovrapposizioni imbarazzanti. Ultimo esempio è l’infelice decisione di ospitare
in piazza le Ferrari in un giorno carico di significato come l’anniversario del
terremoto.
Ma Venzone, orgoglioso Monumento
Nazionale dei friulani prima che palcoscenico per il Borgo dei Borghi, davvero accetta
a testa bassa di continuare a essere bistrattata dai mal di pancia di un
Sindaco?
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