Dopo la relazione del Sindaco, dell'ex vicesindaco Valent e della minoranza, con la votazione nominale tutti i consiglieri hanno espresso voto favorevole. Con 12 voti favorevoli, Fabio Di Bernardo decade dalla carica di Sindaco e si apre la strada al commissariamento del comune.
Al termine della seduta il capogruppo della minoranza Fadi ha voluto ringraziare gli altri consiglieri di minoranza, definendoli "compagni di avventura", sottolineando come in questi quattro anni abbiano lavorato insieme per portare avanti un serio, approfondito e spesso difficoltoso lavoro di controllo.
Come si legge nel documento che sotto vi riportiamo in versione integrale e che ripercorre gli ultimi quattro anni di amministrazione, la motivazione del gruppo di minoranza del voto di sfiducia "va all'operato di questa maggioranza nel suo complesso, tanto nei quattro anni di accordo totale, granitico, acritico, quanto negli ultimi cinque mesi di accuse reciproche, scomposte, gelosie, ripicche, incentrate esclusivamente su personalismi da entrambe le parti".
Testo integrale della motivazione alla mozione di sfiducia.
Si può scaricare il documento word anche qui, con allegato1 e allegato2 (testo della sfiducia della maggioranza)
Il nostro voto di sfiducia, formalmente
nei confronti dell’operato del Sindaco, non è altro che l’espressione coerente
della nostra valutazione totalmente negativa dell’attività di questa
maggioranza, nell’arco di questi quattro anni e mezzo.
Nell’attività amministrativa,
indipendentemente dal fatto che il ruolo ricoperto sia di maggioranza o di
minoranza, a nostro avviso l’unico elemento guida per prendere decisioni,
effettuare scelte ed esercitare il voto, è l’analisi condotta sui fatti. Ecco
dunque sinteticamente, per punti, i fatti che determinano il nostro giudizio
negativo:
A. IMPOSTAZIONE DEL LAVORO/ PIANO
ORGANIZZATIVO
La
maggioranza consiliare, a partire dall’immediato dopo elezioni, non ha operato
come squadra, ma al contrario ha assecondato il protagonismo
del sindaco e la concentrazione dei poteri nelle mani di pochissimi
consiglieri/assessori o dei loro familiari:
- revoca della delega alla cultura alla
consigliera Marina Moretti e conseguente assunzione della delega da parte del
sindaco (estate 2014);
- destituzione immotivata ed improvvisa
della Presidente del Pio Istituto Elemosiniere, avvocato Daniela Tonussi
(estate 2014);
- nomina a presidente del Pio Istituto
Elemosiniere della ragioniera Alda Zamolo, moglie dell’assessore Franco D’Angelo;
- nomina a consigliere del Pio Istituto
Elemosiniere del signor Sergio Di Bernardo, padre del sindaco;
- annullamento di tutte le commissioni consiliari in cui era
prevista la presenza di un membro di minoranza (salvo quelle imposte dalle
norme, come la commissione elettorale).
B. PROCEDURE
Il sindaco, sostenuto da
tutta la sua maggioranza, che per oltre quattro anni ha sempre approvato
all’unanimità tutte le sue decisioni, nulla ha fatto per favorire la
partecipazione dei cittadini all’attività amministrativa; ha ostacolato misure
volte a realizzare la trasparenza; ha violato sistematicamente le procedure,
tutto ciò attraverso:
- convocazione dei consigli comunali in orario
lavorativo, addirittura nel primo mattino (è stato necessario un richiamo del competente
ufficio regionale, da noi interpellato, per ottenere che i consigli comunali si
tenessero in orario tardo-pomeridiano o serale);
- respingimento del rappresentante scelto dalla
minoranza all’interno del Consiglio di Amministrazione del Pio Istituto
Elemosiniere: dopo i ripetuti respingimenti della sua candidatura, attraverso
illegittima votazione da parte di tutta la maggioranza consiliare, la dott.ssa
Tatiana Azzola, rappresentante della minoranza, è stata nominata d’ufficio
dall’assessore regionale Panontin;
- ripetuti tentativi di impedire e/o ostacolare
la minoranza nell'accesso agli atti e alla documentazione amministrativa;
- mancata trasmissione di comunicazioni ai
consiglieri di minoranza (es.: comunicazione dell’assessore Panontin, di altri
uffici regionali, della corte dei conti relativamente a rilievi sul bilancio…);
- risposte mancanti, tardive
o elusive alle interrogazioni, tanto da costringere la minoranza a segnalare
più volte il fatto alla prefettura.
Inoltre il sindaco e tutta la maggioranza si sono
opposti al fatto che le sedute dei consigli comunali venissero registrate e
successivamente pubblicate, a favore della trasparenza e della partecipazione,
come avviene presso moltissimi comuni, anche contermini. La registrazione,
consentita dalla legge, è stata tuttavia sempre effettuata dal gruppo di
minoranza, in modo leale e dichiarato.
C. CONDIVISIONE DELLE SCELTE
Il sindaco e tutta la maggioranza, a
dispetto dei proclami elettorali, non hanno mai coinvolto la cittadinanza nelle
scelte che la riguardano. Esempi eclatanti di tale condotta sono stati:
- in occasione dell’arrivo di un gruppo
di migranti destinati dal prefetto ad essere ospitati nel comune di Venzone, il
sindaco ha indetto un consiglio straordinario, dove la sua maggioranza ha
votato in blocco contro l’accoglienza, circostanza nella quale i cittadini non
hanno potuto esprimere il loro parere. Per circa un mese dopo l’arrivo dei
migranti il sindaco ha diffuso notizie allarmanti circa la loro presenza e i
possibili disordini. (Ricordiamo ancora con disgusto l'indecente e
sgrammaticata lettera inviata dal sindaco all’allora presidente del Consiglio
dei Ministri e all’allora Ministro dell’Interno). Successivamente c’è stata una
apparente inversione di tendenza, con la sottoscrizione di un protocollo di
accoglienza, cui non ha fatto mai seguito alcuna iniziativa di coinvolgimento
della cittadinanza. I migranti sono stati e restano tuttora abitanti fantasma
del nostro comune, in cui hanno trovato residenza ma non accoglienza. Nessun
coinvolgimento nelle attività delle associazioni e, in generale, nella vita
sociale del comune per un tentativo di integrazione (scambio culturale, sport,
cucina, tradizioni, lavoro, ecc.), a differenza di quanto accaduto in altri
comuni, anche vicini;
- la chiusura al traffico del centro
storico, annunciata tramite stampa senza che vi fosse stato alcuno studio
preliminare né incontro pubblico; il ritiro di tale proposito a seguito delle
proteste; la cosiddetta “sperimentazione” delle isole pedonali, cui non ha
fatto seguito alcuna valutazione. Stessa modalità era stata precedentemente messa
in atto anche per le modifiche alla viabilità ed alla sosta nella frazione
Portis.
- contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale,
i rapporti con le associazioni locali sono stati gravemente inquinati dal
“gradimento” personale del sindaco: il complesso bandistico venzonese è stato
minacciato di rimanere privo di sovvenzioni fintanto che il suo presidente
avesse ricoperto la carica di consigliere di minoranza. Il sindaco ha inoltrato
una richiesta di verifica sulla compatibilità a ricoprire l’incarico di
consigliere comunale per chi sia presidente di associazione che riceve
contributi, non solo per Lorenzo Cracogna, ma anche per Paola Fontanini, pur
sapendo benissimo che agli Amici di Venzone ogni contributo
dall’amministrazione comunale viene sistematicamente negato.
Per limitarci ad alcuni esempi circa la disparità di
trattamento riservato alle associazioni: nel 2016 agli Amici di Venzone non è
stata concessa né la sede né il patrocinio per la mostra dedicata ai fratelli
Pascolo; nel 2018 la mostra internazionale di Illustrazioni per l’infanzia “Le
immagini della fantasia” è stata sino all’ultimo tiranneggiata per la
concessione del contributo e dello spazio per i laboratori, e solo un
interessamento della minoranza sotto forma di interrogazione ha sbloccato la
situazione; nessun rappresentante del comune ha mai presenziato ufficialmente
alla Rassegna Organistica intitolata a Gigj Moret; il calendario delle
iniziative non ha mai debitamente rispettato le attività tradizionali, anche
attraverso sovrapposizioni di più eventi in contemporanea nel comune.
D. FRAZIONI
Semplicemente... IL NULLA.
Le frazioni sono state gravemente
trascurate: l’azione di questa amministrazione nei confronti delle frazioni è
stata sporadica, unicamente legata a ricorrenze o emergenze, e talvolta nemmeno
a queste, come dimostra, emblematicamente, il caso dell’acqua di Portis, ove
solo una nostra interrogazione ha costretto il sindaco, che non si era
neppure premurato di informare i cittadini della frazione dei problemi emersi,
ad attivarsi, dopo mesi di segnalazioni, presso il Cafc per ottenere
chiarimenti, per altro mai comunicati alla cittadinanza.
E. CENTRO STORICO
L’attivismo dedicato dal sindaco e dall’amministrazione al
centro storico è stato volto ad acquisire visibilità a dispetto della qualità
degli interventi realizzati:
- la variante del piano regolatore,
approvata con nostro voto contrario, presenta gravi incoerenze, tra le quali
spicca la conferma di vincoli di alcuni spazi per parcheggi entro il centro
storico, oltre a quelli già esistenti, motivati dalla volontà di diminuire il
traffico;
- l’aumentato flusso turistico, legato
alla pista ciclabile e al successo mediatico dell’iniziativa “Borgo dei borghi”
avrebbe richiesto da parte dell’amministrazione comunale una ben maggiore
attenzione all’arredo e al decoro urbano. Il sindaco, e prima di lui
l’assessore con delega al turismo, non ha mai istituito una commissione che si
occupasse della ricezione delle centinaia di ciclisti e turisti che
quotidianamente visitano il centro storico, e che promuovesse un coordinamento
degli esercenti.
- la ripresa dei lavori di ricostruzione
(casa Castellani, camminamento sud-ovest, mura nord-est) è stata improntata a
scelte non condivise, affrontate con superficialità, nel totale dispregio dei
principi che hanno ispirato la ricostruzione del centro storico. Emblematica a
tale proposito la situazione della ricostruzione delle mura a nord-est dove, a
dispetto di quanto avvenuto e di quanto affermato a mezzo stampa, il progetto
prevedeva il raccordo in perfetta coincidenza dei due tratti di muro, come
evidente dalle nostre osservazioni sul progetto, che alleghiamo (ALLEGATO 1).
Gli errori commessi, la cui responsabilità viene rimbalzata da sindaco a vice
sindaco e viceversa, resteranno a testimonianza di una incompetente e
presuntuosa gestione della cosa pubblica, che graverà ulteriormente, per
trovare una qualunque soluzione, sull’erario. In altri casi è stata
privilegiata la visibilità mediatica delle opere rispetto alla effettiva
necessità e priorità delle stesse (es.: l'illuminazione del barbacane a sud e
nessun intervento per completare la pavimentazione del centro storico o la
sistemazione della porta nord).
F. PIANO ALIENAZIONE IMMOBILI
Il piano di alienazione degli immobili presenta delle
sostanziali incongruenze, che abbiamo segnalato sia in sede di approvazione,
sia successivamente, e che possono essere così sinteticamente riassunte:
- basse stime di vendita, non
differenziate tra immobili di pregio, con affaccio sulle vie principali, ed
altri, tali da poter configurare oltre ad una disparità di trattamento, un
danno erariale il cui rischio abbiamo ritenuto opportuno segnalare alla procura
della corte dei conti;
- diritto di prelazione non per chi abita
effettivamente gli immobili, ma anche per chi è mero titolare di contratto di locazione,
pur essendo domiciliato altrove (fatto espressamente vietato dalle clausole dei
contratti di locazione, che dovrebbero in questi casi essere revocati). In
questa situazione di palese illegittimità e abuso si trova addirittura il
sindaco il quale ha candidamente ammesso di mantenere un appartamento in centro
storico per ricoverarvi attrezzature ginniche (sic) e per ospitare temporaneamente
amici e parenti (circostanza che conferma la violazione delle clausole
contrattuali).
Ora ci chiediamo, perché tutte le volte che abbiamo sollevato
la questione nelle sedute dei consigli comunali nessuno della maggioranza hai
mai proferito parola?
Abbiamo chiesto alla polizia locale la verifica della
regolarità delle locazioni e, all'esito di tale verifica abbiamo chiesto al
Comune, tramite una diffida, la revoca dei contratti di locazione, ma la
maggioranza non ha battuto ciglio.
Perché di fronte ad un tale scandalo e ad un clamoroso
conflitto di interessi del sindaco nessuno della maggioranza ha votato a favore
della nostra mozione, con la quale chiedevamo che il diritto di prelazione
fosse riservato solo ai conduttori che occupavano effettivamente e stabilmente
l'alloggio e non anche a chi aveva solo una residenza fittizia nell'immobile
comunale?
Il risultato di tale atteggiamento
connivente è che il sindaco, grazie a questo contratto, non solo potrà comprare
un appartamento di proprietà del comune che non occupa da diversi anni
(abitando stabilmente a Portis), con diritto di prelazione e ad un prezzo
“agevolato” di circa 67.000 euro (per una casa di quasi 110 mq).
Ricordiamo bene quando, durante il
consiglio comunale in cui si votava la variazione di bilancio che prevedeva una
entrata di circa 400 mila euro derivanti da alienazioni di immobili del comune,
alla nostra richiesta sui tempi previsti per le vendite degli immobili ci venne
risposto che i tempi sarebbero stati ancora molto lunghi (doveva essere
individuato un professionista per le stime, dovevano essere redatte le
attestazioni energetiche, ecc.).
Non solo il sindaco in quell'occasione aveva mentito
scientemente sui tempi previsti, ma anche l'ex vice sindaco Mauro Valent, in
modo reticente, nulla aveva obiettato, né aveva corretto il sindaco nonostante
già da molti mesi avesse firmato la determina di affidamento dell’incarico al
professionista e sapesse che la consegna delle perizie di stima era imminente.
E' chiaro che vi era stato un tentativo di procedere in
fretta e senza rendere noto né alla minoranza, né alla cittadinanza che le
cessioni erano in dirittura d'arrivo. E ciò sia perché vi era un interesse
specifico del sindaco, ma anche perché vi era pure un interesse dell'ex
assessore D'Angelo , relativo all'immobile locato alla moglie.
G. SITUAZIONE ODIERNA
I punti precedenti hanno visto una maggioranza sempre
compatta. Improvvisamente oggi questo sindaco malato di protagonismo,
arrogante, ambizioso e capriccioso, ma del tutto privo degli strumenti e delle
capacità necessarie per gestire un comune con delle potenzialità enormi viene
accusato da quella stessa maggioranza che lo ha sempre sostenuto.
Tale maggioranza, che ora propone la
mozione di sfiducia al Sindaco dove era negli ultimi quattro anni, durante i
quali ad ogni seduta del Consiglio comunale, ad ogni nostra mozione e
interrogazione ha sempre
sistematicamente e compattamente sostenuto il Sindaco, senza mai un voto
contrario, mai una critica, mai una divergenza di vedute, mai un dubbio?
Oggi la maggioranza, attraverso un
documento diffuso dal consigliere Donato Valent e redatto in prima persona dal
capogruppo Mauro Valent (ALLEGATO 2),
pubblicamente contesta al Sindaco che:
“- negli ultimi 5 consigli è stato assente ben 4
volte
-non ha un orario di ricevimento ed anche
prenotando gli appuntamenti presso l’ufficio segreteria li disattende
sistematicamente,
-non si confronta con gli assessori e cosa ben
più grave li tiene all’oscuro dalle informazioni in suo possesso,
-da cinque consigli non risponde alle
interrogazioni poste dalla minoranza,
-non si confronta mai con la maggioranza ne in
giunta e neppure quando vengono convocati i pre-consigli,
-in occasione dell’ultimo consiglio avrebbe
dovuto essere in prima persona a sostenere la scelta fatta.
-le dimissioni date dopo la batosta elettorale in
completa autonomia senza confronto alcuno con il gruppo,
-la casa che continua a tenere occupata a
Venzone, pur abitando nella Frazione di Portis, potrebbe essere messa a
disposizione di giovani coppie che cercano un posto per costituire una nuova
famiglia, linfa vitale per Venzone.”
Come mai solo ora queste dichiarazioni?
Cosa è successo? Una folgorazione sulla via di Damasco o il tentativo di
scaricare le responsabilità per acquisire credibilità con l’avvicinarsi delle
nuove elezioni?
H. PIO ISTITUTO ELEMOSINIERE
Tra le questioni più importanti, che
riguardano da vicino l’intera comunità, non possiamo ignorare le vicissitudini
del PIE, il cui Consiglio di Amministrazione è diretta emanazione del Sindaco,
che ne nomina il Presidente, e della sua maggioranza, che ne elegge tre
consiglieri su quattro. Per limitarci anche in questo caso ai problemi più
evidenti e recenti, non possiamo ignorare il silenzio del sindaco e di questa
maggioranza di fronte alla decisione della Presidente del PIE, di modificare
nottetempo e contrariamente agli accordi presi con i consiglieri del PIE stesso
(in primis la nostra consigliera, che ha sollevato il problema), il Regolamento,
allo scopo di escludere la precedenza di ingresso nella struttura ai Venzonesi.
Perché alle nostre mozioni e osservazioni né il sindaco né i consiglieri di
maggioranza hanno mai risposto? Nessuno della maggioranza ha mai manifestato
interesse e preoccupazione per la grave situazione del PIE e per la sua cattiva
gestione da parte della Presidente (per la quale i consiglieri del PIE avevano
addirittura ventilato una possibile mozione di sfiducia).
Né il sindaco né i consiglieri della maggioranza hanno mai dato
ascolto agli ospiti ed ai loro parenti, i quali si erano ripetutamente rivolti
a loro per segnalare problemi e carenze. Mai sono intervenuti quando i
collaboratori più apprezzati dagli ospiti e dai parenti sono stati licenziati
e/o allontanati pagando il prezzo di tale situazione.
I. INTIMIDAZIONI
Oggi il sindaco annuncia di aver ricevuto una lettera
contenente un bossolo. Abbiamo pubblicamente condannato tale gesto meschino ed
incivile.
Dobbiamo tuttavia sottolineare il clima di ostracismo,
pressioni e finanche intimidazioni nei confronti di tutti coloro che, sia come
singoli sia come associazioni, in questi quattro anni e mezzo non si sono
allineati, che non hanno supinamente condiviso ed appoggiato la linea e le
scelte del sindaco e di questa maggioranza o che si sono permessi di avanzare
delle legittime critiche.
Sul Messaggero Veneto del 20 settembre
2018 l’ex vice-sindaco Mauro Valent, ha dichiarato testualmente che il sindaco “ha
voluto far pagare la batosta elettorale alle elezioni regionali con 109 voti a
Venzone, oltre che ai suoi più stretti collaboratori, anche a tutti i
venzonesi”: ebbene, queste parole esprimono a chiare lettere l’indegnità a
ricoprire un pubblico incarico dell’uno e degli altri. “Farla pagare” è
un’espressione tipica del sindaco, che tanti cittadini hanno sentito, ma che
soprattutto tanti hanno subìto in questi anni, senza che la sua maggioranza che
ora ne è toccata dicesse mai una parola o si opponesse.
Noi della minoranza, che abbiamo sempre
svolto seriamente il nostro ruolo di controllo e vigilanza e che abbiamo sempre
denunciato quelle che reputavamo gravi irregolarità, sperpero di denaro
pubblico, scelte sbagliate e dannose per la collettività, siamo stati
costantemente denigrati e accusati di disfattismo (sic) e falsamente indicati
alla cittadinanza come la causa delle inefficienze e incapacità del sindaco e
della maggioranza (“È colpa della minoranza” è stato il leitmotiv di tale
campagna denigratoria).
In questi quattro anni la minoranza ha
sporto ben quattro denunce per vandalismo ai propri beni, verificatesi
temporalmente in occasioni riconducibili alla legittima azione di controllo
esercitata sull’operato della maggioranza. I consiglieri di minoranza sono
stati più volte aggrediti verbalmente da cittadini a causa di informazioni
distorte diffuse circa la loro attività di vigilanza. Di tutto ciò il sindaco e
la maggioranza erano perfettamente a conoscenza ma non ci risulta che siano
intervenuti — lungi da noi pretendere una espressione di condanna o di solidarietà — almeno per rasserenare il clima e
riportare lo scontro su un piano di civile e normale dialettica politica.
L. VERI PROBLEMI DI VENZONE
- Grave crisi
demografica di Venzone, con indice di spopolamento crescente, pari a circa l’8%
nell’ultimo quinquennio.
- Mancanza di servizi, per cui nulla o
troppo poco è stato fatto. A puro titolo di esempio: miserevole stato delle
stazioni ferroviarie, prive di servizi igienici, adeguata segnaletica, sala
d’aspetto (nel caso di Venzone); inefficienza della rete internet (Montenars ha
la banda larga, ma non Venzone).
- Totale assenza di politiche giovanili; per gli anziani la
vicenda PIE è tragicamente emblematica.
- Totale trascuratezza dei problemi delle frazioni: al di
fuori delle luci della ribalta e della narrazione mediatica ad uso elettorale,
Venzone e le sue frazioni sono abbandonate.
A questa amministrazione che si avvia ingloriosamente ad una
fine giustamente prematura è mancata completamente una visione a lungo termine
per lo sviluppo di Venzone. Venzone è stata utilizzata da un sindaco ambizioso,
con la complicità della maggioranza, solo come trampolino di lancio per
una carriera politica a più alto
livello, svilendo la cittadina e la sua storia in effimere e superficiali spettacolarizzazioni
prive di contenuti e di prospettiva per gli anni a venire.
M. CONCLUSIONI:
La triste realtà è che i gravi problemi da noi evidenziati
sono stati ignorati (e in certi casi aggravati) durante gli oltre quattro anni
dell'amministrazione Di Bernardo.
Nello scambio non troppo velato di accuse
di infantilismo, rigorosamente a mezzo stampa (unico mezzo di comunicazione tra
una amministrazione a distanza siderale dai suoi amministrati), tra il
neo-assessore alla cultura Torrenti e la maggioranza (“infantile” sarebbe per
Torrenti non portare a termine il lavoro iniziato; “infantile” per la
maggioranza è stato il gesto del sindaco di “far pagare” la batosta
elettorale), il problema in realtà è quello di una grave, profonda
inadeguatezza che ha danneggiato Venzone e i Venzonesi.
Il nostro voto di sfiducia va all’operato
di questa maggioranza nel suo complesso, tanto nei quattro anni di accordo
totale, granitico, acritico, quanto negli ultimi cinque mesi di accuse
reciproche scomposte, gelosie, ripicche, incentrate esclusivamente su personalismi
da entrambe le parti. Paradossale ed emblematico che questa maggioranza di
fatto abbia dichiarato solo pochi giorni fa a mezzo stampa di essere disposta a
ritirare la mozione di sfiducia a patto di vedersi riassegnare le deleghe.
Paradossale dopo che sindaco e maggioranza hanno in queste ultime settimane
provocato imbarazzo ed esposto al ridicolo Venzone e i suoi cittadini.
Oggi il problema di Venzone non è un
assessore esterno o un commissario: quello che manca è la cura del quotidiano,
l’ordinaria amministrazione, l’attenzione per il cittadino, un progetto, una visione complessiva per il vivere quotidiano, per
l’attività culturale, per la ricezione turistica, per la crescita civile di una
comunità.
A fronte di tutto ciò riteniamo benvenuto
l’arrivo di un commissario il cui mandato non potrà che essere quello di
lavorare nell’interesse di Venzone, e sul quale l’ingiustificato allarmismo per
il possibile blocco delle attività è la dimostrazione dell'approccio
personalistico ed egocentrico del sindaco.
Nell’auspicato accoglimento
della mozione di sfiducia, noi depositiamo questa motivazione di voto
favorevole alla mozione stessa e ci auguriamo che tutti i protagonisti di
queste tristi vicende abbiano la decenza di farsi definitivamente da parte.